POLEMICHE PER LE PAROLE DELL’ASSESSORE LO BELLO CHE ALZANO UN PERICOLOSO POLVERONE. L’EX SINDACALISTA DELLA CGIL DI AGRIGENTO HA EREDITATO IL VIZIO DELLE DICHIARAZIONI FACILI ALLA STAMPA? PAROLE, PAROLE, PAROLE. A QUANDO I FATTI E LE SOLUZIONI CHE LAVORATORI ED ENTI ATTENDONO DA DUE ANNI?
Non si placano le polemiche sul fiume di dichiarazioni rilasciate, da quando è in sella alla guida della carovana della Formazione professionale, l’assessore Mariella Lo Bello.
In particolare non sono andate giù le parole sulla creazione di una blacklist degli enti cattivi da eliminare che, in assenza di un punto fermo sulla chiusura amministrativa e contabile con il passato , il settore è destinato ad abbassare le saracinesche.
Sulla vicenda che getta ulteriore scredito al mondo della Formazione professionale è intervenuto il presidente di Forma Sicilia, l’associazione regionale che annovera gli enti storici con il maggior numero di lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato.
“Forma – afferma Paolo Genco – apprezza l’apertura e condivide la parole dell’assessore Lo bello sul proposito di predisporre una blacklist. Gli enti formativi, però – aggiunge – pretendono che l’amministrazione regionale eroghi con puntualità e nei tempi previsti dalla normativa e dal contratto i finanziamenti per pagare il personale”.
“Prima di rendere pubblica una lista nera degli enti cattivi – commenta il presidente di Forma Sicilia – l’assessore dia regole certe al settore,da rispettare da una parte e dall’altra”.
“All’assessore Lo Bello ricordo – sottolinea Genco – che gli enti operano in regime di concessione amministrativa e non di appalto pubblico con tutto quello che ne discende”.
Per Forma Sicilia serve chiarezza prima di puntare il dito diretto ad individuare i cattivi che non hanno pagato i lavoratori pur attendendo i finanziamenti dalla Regione siciliana legati da un atto di concessione amministrativa, in quanto enti strumentali per il perseguimento di un fine di utilità collettiva.
“Se ci sono rendiconti ancora aperti la colpa non è di certo degli enti– ci dice il presidente dell’associazione degli enti formativi storici -. Ricordo che nel riordino della pubblica amministrazione – indica Genco – una norma stabilisce che gli uffici pubblici devono rendicontare entro 90 giorni. Questo non accade – sottolinea -. Siamo sicuri che la colpa è degli enti? Le circolari non possono essere approvate a valle ma a monte e contestuali al finanziamento”.
Il presidente di Forma Sicilia ricorda come le attività formative a valere sull’Avviso 20/2011, prima annualità, siano terminate a giugno 2013 e gli enti sono in attesa dell’erogazione del 20 per cento a valere sulla voce del personale e del 20 per cento per le spese di gestione. Inoltre, le attività formative finanziate con le risorse del Piano giovani – la seconda annualità del citato Avviso 20 – si sono chiuse al 30 giugno 2014 ed è stato erogato solo il 75 per cento delle voci personale e gestione.
“La mancata erogazione del complessivo 45 per cento di risorse destinate al personale – chiarisce Genco -incide per circa sette o addirittura otto stipendi che i lavoratori continuano a non percepire”. Il quale aggiunge: “esortiamo l’assessore Lo Bello a mettere in campo tutti gli strumenti affinchè vengano chiusi i rendiconti entro i tempi stabiliti dalla legge”.
“Non abbiamo interesse a non pagare il personale – spiega Genco – semmai al contrario, vorremmo che lo stesso potesse lavorare in serenità e senza esasperazione”.
“Faccia chiarezza l’assessore – rintuzza – su cosa viene erogato e su ciò che deve ancora essere erogato, senza trincerarsi dietro la frase ‘abbiamo pagato tutto’. È questa la trasparenza, quella con i fatti e non con le parole”.
“Se gli enti non pagano i lavoratori – rilancia Genco – l’assessore e l’amministrazione hanno tutta la nostra comprensione se procedono a chiudere gli enti che dei soldi ne fanno altro anziché erogarli per in favore dei dipendenti.
Il presidente di Forma si chiede cosa possa significare una blacklist in un momento così caotico e poco chiaro in cui versa da due anni il settore.
“Oggi solo qualche ente può essere virtuoso – puntualizza Genco – e parliamo di enti di piccole dimensioni che non hanno personale assunto a tempo indeterminato. Invece, gli enti storici hanno il fardello del personale a tempo indeterminato e scontano i ritardi ascrivibili alla Regione siciliana sui tempi di erogazione dei finanziamenti ”.
“C’è un serio problema di tenuta del sistema – sottolinea Genco – ci sono rendiconti chiusi la cui amministrazione ad oggi non eroga i saldi, risolva queste ed altre criticità e poi parliamo di blacklist da armonizzare alla natura giuridica dell’atto di concessione amministrativa che lega gli enti alla Regione siciliana”.
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Formazione: Genco (Forma Sicilia): “Senza regole certe e chiusura rendiconti non ha senso parlare di blacklist”
By vedisotto4 Minuti di lettura
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