L’era dell’assessore sindacalista nasce sotto gli stessi auspici del predecessore: smantellamento del sistema formativo e macelleria sociale.
Siamo alle solite, un ritornello che ad ogni cambio di guardia si ripresenta puntuale.
Non è piaciuta ai più l’esternazione dell’assessore alla Formazione professionale, Mariella Lo Bello, sulla blacklist.
Parole pesanti e che debbono far riflettere a tutti i livelli.
Affermare che “se gli enti non pagano i lavoratori e non chiudono le rendicontazioni verranno inseriti in una lista nera”.
Oppure dichiarare: “Dobbiamo capire se e quali sono i meccanismi per cui, alcuni di essi, dichiarano di non aver ricevuto i fondi, mentre alla Regione risulta siano stati pagati”.
Sono parole, quelle dette dall’assessore Lo Bello, che aprono un ulteriore squarcio alla residua credibilità del sistema formativo regionale.
Come mettere benzina sul fuoco, a che pro? Cambia il vertice dell’assessorato alla Formazione professionale ma i pupari restano in pole position?
Parole che si ripetono, dicevamo, a conferma che con il cambio di assessore, nel passaggio al Governo-Ter non è assolutamente cambiato nulla.
Anzi, è possibile rilevare un certo accanimento su alcuni attori del sistema.
Enti che lamentano i soliti ritardi, sindacati che annunciano iniziative eclatanti perché estromessi dal confronto per decisione dell’assessore ex sindacalista della Cgil e lavoratori sempre più sul lastrico.
Non porsi alcune riflessioni sulle criticità del settore, non confrontarsi con i sindacati per capire come superare gli ostacoli, non chiedesi come mai gli enti formativi non ricevono le trance di finanziamento ed i lavoratori attendono fino a 28 mesi di stipendi, significa una sola cosa: apporre il sigillo con la propria firma alla chiusura del sistema formativo.
È quello che vuole questo Governo regionale?
È la mission dell’assessore Lo Bello? L’assessore si è chiesta cosa succede intorno al Documento di regolarità contributiva (Durc) che scadendo il periodo di validità blocca l’emissione del mandato di pagamento in favore di enti e lavoratori? Si è chiesto l’assessore sindacalista se c’è un nesso tra il ritardo nell’istruttoria e il Durc che scade?
Il vecchio progetto dell’ex presidente Raffaele Lombardo, proseguito poi dal Governatore della Regione, Rosario Crocetta, quindi, è ad un passo dall’essere realizzato.
Ed allora, possono mettersi il cuore in pace tutti coloro che avevano visto nel volto sorridente dell’ex sindacalista una discontinuità col passato.
Da quando ha messo piedi in assessorato, l’x sindacalista Lo Bello, ha solo sfornato dichiarazioni a gogò e impresso una accelerazione ai controlli, già di per sé asfissianti oltre misura, secondo quanto asserito da attenti osservatori.
Ancora una volta l’ex sindacalista della Cgil di Agrigento ha lanciato mediaticamente un messaggio forte e diretto agli enti formativi ‘avvisandoli’ che la musica non è cambiata e che non c’è stata alcuna interruzione con il predecessore Nelli Scilabra.
Agli enti non resta che calare la testa ed adeguarsi fino a pagare, per esempio, i lavoratori anche in assenza di risorse o saranno tutti revocati. Oppure sarà chiusura.
E questo, in assenza di finanziamenti, erogati peraltro da due anni col contagocce, significa, la chiusura dell’attuale sistema formativo e il dramma collettivo per 8000 lavoratori che oltre a perdere il lavoro perderanno decine di migliaia di euro di retribuzioni.
In tanti si chiedono, tra gli operatori ed i lavoratori – quello che registriamo sul campo – se i 90 giorni concessi dall’amministrazione regionale per l’avvio delle attività della terza annualità dell’Avviso 20/2011, finanziato con le risorse del Piano Giovani, non siano frutto di un preciso disegno diabolico messo in campo dai pupari che dietro le quinte muovono le fila del settore.
Sembravano troppi 3 mesi per l’avvio delle attività. Non lo sono per coloro che avevano bisogno di un lasso di tempo congruo per ‘sparare’ un centinaio di revoche prima dell’inizio delle attività corsuali.
Questo spiegherebbe anche la mancanza del riferimento alla copertura finanziaria del piano nella direttiva dell’ottobre scorso a firma dei dirigenti generali al dipartimento Formazione professionale, Gianni Silvia e al dipartimento Lavoro, Dario Cartabellotta, successivamente avvicendato dal rientro ‘pesante’ della dottoressa Anna Rosa Corsello.
Non sarebbe più onesto convocare una conferenza stampa ed annunciare che la Sicilia non eroga più la Formazione professionale fino a quando non si individueranno nuovo soggetti privati meritevoli secondo la scala di misurazione dei pupari che giostrano a piacimento le sorti del sistema formativo regionale da qualche anno?
Farebbe bene il presidente della Regione, Rosario Crocetta e gli alleati nella ‘crociata’ per l’annientamento di enti formativi e lavoratori a scoprire le carte.
Lo stillicidio è solo cattiveria sociale e cozza con i propositi – a parole – del Governatore della Sicilia, presentatosi ai siciliani con il piglio rivoluzionario.
Oggi la Sicilia ha a che fare con un presidente-sceriffo, una sorta di eliminatore, intento a fare pulizia senza chiedersi se dietro le sue spalle giacciono feriti o agonizzanti in cerca di un salvatore.
Sicilia ON Press. Tutti i diritti riservati. Testata giornalistica registrata al Tribunale di Agrigento al n. 314 del 10/01/2013. Direttore: Franco Pullara. Società editrice: SE.CO.FORM. S.R.L.
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Lo Bello/show. Parole, annunci e blacklist nel segno della continuità
By vedisotto4 Minuti di lettura
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Salve! Si ma tutti si parla, ma non si comprende che vogliamo essere pagati pagati pagati, basta!!!!!!!! Si voglio sapere la lista nera, ma c’e anche la lista nera dei presidenti degli enti che si sono mangiati i soldi?