IL MODELLO PENSATO DAL GOVERNO CROCETTA DI CENTRALIZZARE FORMAZIONE PROFESSIONALE E POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO E’ IMPLOSO
Dopo due mesi dall’avvio del progetto Prometeo, i circa 600 lavoratori impegnati nelle attività corsuali presso le sedi messe a disposizione in Sicilia dal Ciapi di Priolo, non hanno ancora percepito le spettanze.
Da quanto abbiamo appreso, gli interessati dovrebbero pazientare per altri quindici giorni prima di vedersi accreditate le due mensilità.
Tempi lunghi causati dal solito appesantimento della burocrazia regionale? Macchè!
Più semplicemente è accaduto che la settimana scorsa il Servizio Ragioneria dell’assessorato all’economia, operante presso il dipartimento alla Formazione professionale, ha posto un rilievo alla documentazione cartacea ed il titolo di spesa ha fatto ‘marcia indietro’. Pare, da quanto appreso, si trattasse di imprecisioni e meri errori materiali contenuti in alcuni documenti prodotti dagli uffici del Ciapi.
Proprio oggi il fascicolo con le correzioni, relativo al pagamento dei lavoratori impegnati nel progetto ‘Prometeo’, sarebbe tornato all’Ufficio di ragioneria.
L’iter, articolato, prevede il controllo cartaceo dei documenti, la successiva trasmissione al dipartimento del Tesoro, prima di giungere alla Cassa regionale.
A questo punto, appurata la disponibilità di cassa, le risorse dovrebbero essere trasferite al Ciapi che dovrà procedere a bonificare le spettanze agli interessati.
La verità è che quello dei lavoratori della formazione professionale, è un destino amaro.
Enti formativi e Ciapi paradossalmente accumunati da un unico destino: il ritardo nel pagamento delle retribuzioni per mano dello stesso Governo, che prima promette e poi illude.
Ciò significa che non solo gli enti privati sono inadempienti nei confronti dell’amministrazione regionale. In questo caso la cause, molto spesso, sono da addebitare proprio agli uffici del dipartimento Formazione professionale. Nel caso del Ciapi, invece, alla disorganizzazione che sembra caratterizzare l’attività dell’ente di formazione di proprietà della Regione siciliana.
Siamo di fronte, in buona sostanza, al paradosso dei paradossi: l’ente di formazione di proprietà della Regione siciliana risulta inadempiente nei confronti di circa 600 dipendenti e della stessa amministrazione regionale. Quali provvedimenti dovrebbe assumere, allora, esecutivo regionale? Visti i chiari di luna, non crediamo che il Governatore abbia intenzione di intervenire per far chiarezza su quanto accade nella gestione dei ‘troppi’ progetti assegnati all’azienda pubblica (?) di Priolo.
Nella ricostruzione del ritardato pagamento delle spettanze ai lavoratori, secondo le citate indiscrezioni raccolte, pare si sia trattato di meri errori materiali che avrebbero ritardato l’uscita del titolo di spesa in favore del Ciapi. Forse dati caricati in maniera sbagliata o chissà che.
La verità è che sono diventati troppi i cosiddetti ‘errori amministrativi’ in cui sarebbe incappato, per un motivo o per un altro, nel corso degli ultimi mesi il Ciapi.
Ente che mostra, ogni giorno che passa, i suoi grandi limiti organizzativi e strutturali, a conferma di un disegno riformatore ‘farlocco’ dell’esecutivo regionale, guidato dal presidente Rosario Crocetta, nel riordinare il settore della Formazione professionale.
Sostenere, di fronte a questi fatti, il fallimento del modello crocettiano pubblico di un sistema formativo regionale centrato sul ruolo del Ciapi come braccio operativo della Regione siciliana per l’erogazione sia dei percorsi formativi che delle politiche attive del lavoro, è davvero facile.
Ciò che interessa di più, forse, è capire quali reali interessi politici abbiamo spinto il Governatore della Sicilia ed i partiti di maggioranza parlamentare a smantellare il sistema formativo basato sull’affidamento del servizio agli enti strumentali della Regione siciliana. Capire quali interessi ruotano intorno all’articolo 14 della legge regionale n.13 dell’11 giugno 2014, può essere utile a chiarire ai siciliani il perché di un cambiamento epocale degli equilibri nel settore della formazione professionale che non hanno qualificato il sistema, né garantito qualità del servizio.
Accade, quindi, che nel caotico mondo della formazione professionale i paradossi non si risparmiano.
Nel settore, un tempo in mano agli enti formativi che garantivano, in taluni casi, assunzioni e carriere politiche a generazioni di politici ‘arrivisti’, regna la confusione amministrativa mentre i lavoratori stazionano in attesa delle spettanze, o per meglio dire subiscono la ‘mattanza’ in corso.
Proprio così, sono migliaia i lavoratori licenziati o sospesi senza alcuna tutela reddituale. e quel che è peggio, per il futuro non ci si attende nulla di nuovo.
Il Governo regionale guidato dal presidente Crocetta ha prima ammazzato una buona parte degli enti formativi e poi ha affidato al Ciapi una fetta dei corsi di formazione professionale e la gestione delle politiche attive del lavoro.
I risultati disastrosi sono sotto gli occhi di tutti.
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Prometeo/Ciapi: Dopo due mesi, prosegue attesa lavoratori per stipendi che slittano di altri 15 giorni
By vedisotto4 Minuti di lettura
4 commenti
Il Ciapi la nuova frontiera dei disperati.
Lavoratori senza stipendio, in alcuni casi anche più di 2 anni di arretrati, avevano proprio bisogno di essere ancora una volta sfruttati dal sistema formazione professionale Sicilia. Si ringrazia il Governatore Crocetta e la ex assessora sig.rina Scilabra, il regalo è stato gradito. Anche l’attuale assessora non si senta da meno per l’impegno e la celerità con cui sta curando il settore, “pensu ca arriva prima u becchno*.
Il Ciapi la nuova frontiera dei disperati.
Lavoratori senza stipendio, in alcuni casi anche più di 2 anni di arretrati, avevano proprio bisogno di essere ancora una volta sfruttati dal sistema formazione professionale Sicilia. Si ringrazia il Governatore Crocetta e la ex assessora sig.rina Scilabra, il regalo è stato gradito. Anche l’attuale assessora non si senta da meno per l’impegno e la celerità con cui sta curando il settore, “pensu ca arriva prima u becchino”.
Male! Anche il CIAPI non paga stipendi e contributi. L’Assessore sarà costretta a togliergli l’accreditamento. Spero che in Assessorato stiano istruendo la relativa pratica di revoca.
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