Per comprendere l’attuale assetto degli interessi in cui si muove la politica sotto il Governo del presidente della Regione, Rosario Crocetta, sarebbe necessario capire da dove alcuni protagonisti traggono la loro origine e soprattutto su cosa hanno costruito la loro fortuna elettorale.
Partiamo dall’operazione più immaginifica, come l’avrebbe definita Anton Maria Salvini che nel diciassettesimo secolo coniò la parola, quella cioè che ha dato maggiore spinta mediatica e nei numeri.
Dando per scontato che il popolo delle primarie del Partito democratico in Sicilia è stato in gran parte costituito dai lavoratori della Formazione professionale verifichiamo nel dettaglio chi sono alcuni dei protagonisti.
Giuseppe Lupo e Baldo Gucciardi, per esempio, parlamentari eletti all’Ars nelle fila del Pd, due dei tanti esponenti che seguendo il filo sottile del sindacato e della politica hanno potuto beneficare del consenso che il mondo della formazione professionale ha ‘elargito’ ai tanti esponenti provenienti da questo ambiente umano.
Una parte della storia dei due parlamentari regionali del Partito democratico è anche riconducibile alle vicissitudini dello Ial Sicilia, ente di formazione professionale, un tempo appartenente alla Cisl, che ha subito uno strano destino.
Lo Ial Sicilia, pur non essendo stato investito da nessuna indagine giudiziaria, è stato oggetto di esclusione per mezzo di decisione assunta dal Governo Crocetta e attuata dall’amministrazione regionale che, seppur legittimata dal ruolo, ha lasciato e continua a lasciare dubbi sui motivi che hanno portato alla revoca dell’accreditamento.
È quanto meno singolare che i citati parlamentari, vicini per ambiente umano – come dicevamo – a quello che è stato l’ente formativo più grande della Sicilia, abbiano scelto la via del silenzio. Perché? Ci saremmo aspettati una presa di posizione dura quanto meno sulla salvaguardia dei lavoratori dello Ial, malcapitati in una guerra tutta interna al Pd.
Ed invece, anche sul versante sociale e della tutela occupazionale non si è visto nessuno. Abbiamo assistito da un lato alla revoca dell’accreditamento dello Ial e dall’altro al dramma dei dipendenti, abbandonati dalla politica che non ha sentito il dovere di ‘pretendere’ dal Governo regionale ‘amico’ il rispetto delle leggi emanate dal Parlamento siciliano e delle regole che disciplinano il settore. Neppure il ruolo di controllori sugli atti amministrativi posti in essere dalla burocrazia regionale è stata leva sufficiente a impegnare i parlamentari in una possibile ‘crociata di giustizia’.
Parliamo adesso di Lino Leanza, uno dei leader storici delle maggioranza parlamentari che negli ultimi quindici anni si sono succedute all’Ars.
Parlamentare che storicamente è stato vicino a diversi enti formativi riconducibili a Cefop ed Enaip Catania. Anche in questo caso non si registra un’attività parlamentare a sostegno delle ragioni dei lavoratori. Dipendenti dei due enti che si sono ritrovati orfani e senza futuro.
Seguendo le inchieste di SudPress, veniamo a sapere che il parlamentare Concetta Raia del Pd di Catania, pare sia legata ad ambienti vicini alla Formazione professionale e precisamente agli enti appartenenti al Consorzio Strec di Catania. Anche per la parlamentare catanese vale la stessa riflessione. La sensibilità dovrebbe essere la stessa, tale da spingere verso la difesa di ciò che è lecito, giusto, virtuoso. E nella formazione professionale, fino a prova contraria, di esperienze virtuose e pulite ve ne sono.
Questo è un ragionamento che può benissimo estendersi a molti altri parlamentari all’Ars, di maggioranza e minoranza, che pur conoscendo bene il settore della Formazione professionale si sono guardati bene dall’intervenire negli ultimi due anni, assistendo da protagonisti passivi, allo sfracello del settore. Chissà perché.
Per non parlare dei tanti deputati siciliani, almeno una decina, che provengono da esperienze sindacali importanti, che ne hanno segnato l’ascesa politica, permettendone l’accesso a Palazzo dei Normanni. Anche a loro ci rivolgiamo per capire come mai non abbiano assunto nel settore della Formazione professionale, dove la politica è fortemente radicata, il ruolo di ‘paladini del giusto’, di difensori dei più deboli, di sentinelle del lavoro.
Ad oggi sono circa 5 mila gli operatori che non lavorano nel settore della Formazione professionale. Per gli altri 3 mila, impegnati nella terza annualità di quello che è rimasto dell’Avviso 20, si aspetta ancora l’avvio delle attività formative.
Vi è una questione occupazionale seria che è giunta ad un punto di non ritorno. E vi è l’aspetto retributivo, il cui ritardo dell’amministrazione regionale ha raggiunto le 27 mensilità. Un quadro dell’horror che ha trasformato la Formazione professionale in una macelleria sociale senza precedenti.
Ci interrogheremo per sapere oggi qual è la loro posizione, prescindendo dagli enti a cui si dice abbiano nel passato fatto riferimento, per trovare un a soluzione nella piena legalità e nel pieno esercizio del mandato parlamentare.
Cosa ne pensano? Che iniziative intendono assumere? Come pensano di muoversi? Se e come intendono, inoltre, prendere impegni precisi per uscire dall’emergenza sociale che ha toccato il fondo.
Siamo a disposizione per raccontarne il punto di vista sulle possibili vie d’uscita per salvare il salvabile, che è giusto l’opinione pubblica conosca.
E poi, rispetto all’ipotesi di costituzione della Commissione parlamentare di indagine e studio sul fenomeno della Formazione professionale in Sicilia,che posizione hanno assunto? Come intendono agire per spingere il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, ad accelerare i tempi verso l’avvio dell’organo di controllo e vigilanza?
Questa si che sarebbe una grande operazione-verità sul settore della formazione professionale.
Ed ancora, prendiamo coscienza che il quadro complessivo della Formazione professionale è davvero pregiudicato. Sappiamo che nel giugno prossimo il Piano regionale dell’offerta formativa, che oggi si chiama Piano giovani seconda annualità o a piacere Avviso 20/2011 terza annualità, sarà cessato e se aggiungiamo che alla data attuale non esiste né un bando pubblico, né un Avviso pubblico, né una direttiva, il risultato finale è presto fatto.
E visto anche che l’assessore al ramo, la sindacalista Mariella Lo bello, fino a questo momento non ha dato alcuna prospettiva futura al settore, la situazione futura non può che peggiorare. Peraltro ad aggravare il già pesantissimo quadro sociale di settore, aggiungiamo quanto appreso da da fonti qualificate: è già risaputo che entro la fine del mese di gennaio dovrebbero già arrivare i preavvisi di licenziamento delle circa 3 mila unità che ancora risultano in attività con la terza annualità del citato Avviso 20.
Fatte queste considerazioni, visto anche che il Ciapi si è dimostrato assolutamente non in grado di reggere numeri e qualità degli interventi che gli sono stati affidati, ci chiediamo e chiederemo ad alcuni di questi interlocutori qual è la posizione rispetto allo scenario descritto.
Chiederemo ai deputati richiamati ed agli altri, che direttamente o indirettamente ruotano intorno alla Formazione professionale, come intenderanno contribuire a trovare possibili soluzioni per garantire l’erogazione del servizio di rilievo pubblico che è la Formazione professionale.
Inizieremo con questi che sono tra i più in vista per proseguire con gli altri al fine di tracciare un quadro, il più veritiero possibile, sulla complessiva volontà del Parlamento siciliano di chiudere la pagina dell’emergenza e consegnare alla Sicilia ed ai siciliani una Formazione professionale di qualità e dentro un sistema di regole certe.
Sicilia ON Press. Tutti i diritti riservati. Testata giornalistica registrata al Tribunale di Agrigento al n. 314 del 10/01/2013. Direttore: Franco Pullara. Società editrice: SE.CO.FORM. S.R.L.
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La Formazione professionale cola a picco e la politica ‘marca visita’
By vedisotto6 Minuti di lettura
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I deputati all’ARS qui citati, sono pupi in mano a pupari, come lo è il Presidente della Regione Crocetta: cosa ci si poteva aspettare di diverso dal comportamento di connivenza e complicità tenuto da loro finora?