Sulle nuove regole per l’accreditamento degli enti formativi, un deputato prende il cappotto e abbandona i lavori della Commissione Bilancio all’Ars

IL FATTO RACCONTATO, CHE SI PRESUME ESSERE ACCADUTO STANTE ALLE VOCI RACCOLTE, PUO’ SEMBRARE BANALE MA PARE INCARNARE IL CLIMA PESANTE CHE SI RESPIRA NELLA POLITICA SICILIANA ALLORQUANDO IL TEMA E’ LA FORMAZIONE PROFESSIONALE. LANCIAMO UN CORCORSO A PREMI PER SCOPRIRE LA’UTORE DEL GESTO

Mentre si discuteva in Commissione Bilancio e Finanza all’Ars l’emendamento sulle nuove regole per l’accreditamento degli enti formativi in Sicilia un parlamentare ha preferito ‘scappare’ col cappotto. È quello che emerge da una indiscrezione raccolta che racconta un fatto che può sembrare banale ma che, invece, se rispondesse a verità, la dice lunga sul clima che si respira intorno alla Formazione professionale in Sicilia. È curioso  l’accaduto che viene fuori dalla citata indiscrezione, sarebbe interessante conoscere il motivo che ha spinto il parlamentare a lasciare anzitempo la seduta della Commissione parlamentare.
Per dare atto del lavoro che fanno i deputati all’Ars e nell’intento di perseguire la trasparenza nell’azione politica al Parlamento siciliano, vogliamo raccontare a tutti i lettori il presunto gustoso episodio che si sarebbe consumato in Commissione Bilancio intorno alle 4,30 del 30 dicembre 2014 e per questo lanciamo un Concorso a premi per sapere chi è il deputato che si sarebbe distinto per aver preso  il cappotto e lasciato anzitempo la citata Commissione, mentre il consesso discuteva sull’emendamento che avrebbe dovuto disciplinare nuove regole per l’accreditamento degli enti formativi in Sicilia.
Al lettore che risponderà per primo indicando l’autore del presunto gesto, sarà nostra cura consegnare una copia del testo integrale dell’Avviso 20/2011 corredato dell’ampia produzione di atti amministrativi emanati dal Governo regionale del presidente Rosario Crocetta, dagli assessori alla Formazione professionale succedutiti e dai dirigenti generali al ramo che negli ultimi due anni si sono cimentati in provvedimenti al  limite dell’illegittimo.

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