LA NORMA POTREBBE IMPORRE AL GOVERNO REGIONALE DI ESERCITARE IL POTERE SOSTITUTIVO NEL PAGAMENTO DELLE SPETTANZE ARRETRATE AGLI 8000 LAVORATORI
Un emendamento per frenare l’impeto giustizialista del Governo regionale nella Formazione professionale?
Tale sembra essere il testo della norma che ha incassato il voto favorevole della Commissione Cultura e Lavoro all’Ars. Anche se una parte della deputazione di maggioranza ha tentato di stopparlo, evitandone l’apprezzamento in Commissione Bilancio e Finanzia, l’emendamento in questione transiterà in aula per essere discusso in sede di confronto parlamentare sul disegno di legge riguardante l’esercizio provvisorio. A partire dalle 11,00 di domattina, all’apertura dei lavori, il testo sarà presentato a firma di Giovanni Lo Sciuto ed il sostegno di molti parlamentari di diversi schieramenti di maggioranza e opposizione alll’Ars.
Il caso Ecap di Agrigento, quindi, potrebbe ‘sbarcare’ in Aula ed essere oggetto di scontro politico già a partire da domani quando il Parlamento siciliano inizierà la discussione sull’esercizio provvisorio. Tema dello scontro la incredibile sequela di revoche dell’accreditamento che ha colpito – nei due anni di governo regionale sotto la guida del presidente Rosario Crocetta – tantissimi enti di formazione professionale.
Dopo i casi eclatanti di Enfap, Ecap di Palermo, Enaip di Ragusa e prima ancora di Ial Sicilia, Enaip Asaform, la revoca dell’accreditamento all’Ecap di Agrigento ha alzato un polverone fino a spingere il parlamentare agrigentino del Partito democratico, Giovanni Panepinto, a chiedere il reintegro dell’Ente all’amministrazione regionale, sconfinando nel suo ruolo di vigilanza e controllo ed ingerendo nell’alveo delle competenze esclusive dell’amministrazione regionale sulle procedure di revoca dell’accreditamento .
La vicenda dell’ente della provincia di Agrigento, che ha assunto lavoratori dopo il 31 dicembre 2008, motivo della revoca tanto contesa, rischia di assurgere a paladino della riscoperta verve della politica siciliana nel cercare la legalità e la chiarezza sugli atti dell’amministrazione regionale, assunti dal 2013 ad oggi, sotto la regia politica dei pupari, amici degli amici del gruppo che Governa in Sicilia da 24 mesi.
L’emendamento in questione mira a porre un freno alla facilità con la quale il dipartimento regionale Formazione professionale ha provveduto, negli ultimi due anni, a revocare tantissimi enti formativi in Sicilia da quando il timone della Sicilia è stato assegnato dai siciliani al Governatore Crocetta. Una smania di pulizia quella del presidente Crocetta che è piaciuta fino a un certo punto ai partiti della maggioranza che lo sostengono al Parlamento siciliano. Adesso che sono stati, con ogni probabilità, toccati altri interessi economici ed elettorali, il giocattolo si sarebbe rotto. E alle revoche dell’accreditamento in molti casi l’amministrazione c’è arrivata fin troppo frettolosamente. In talune circostanze il provvedimento è apparso come la conclusione di una guerra politica che la naturale conclusione di verifiche accertative con l’applicazione delle regole previste a disciplina del sistema regionale dell’accreditamento in Sicilia.
Il testo della norma è stato presentato a firma dei parlamentari Giovanni Lo Sciuto, Marcello Greco e Francesco Cascio ed approvato a maggioranza dalla Commissione Cultura e Lavoro dell’Ars. Dopo il passo falso in Commissione Bilancio e Finanze dello scorso 30 dicembre, come vi abbiamo raccontato in altra parte del Giornale, che non ha permesso l’apprezzamento del testo e ha semmai registrato l’allontanamento frettoloso del deputato Lino Leanza dai lavori, l’emendamento sarà ripresentato da diversi parlamentari con in testa il firmatario della norma, Lo Sciuto e collegato all’esercizio provvisorio che inizierà la discussione a Sala d’Ercole domattina a partire dalle ore 11,00.
Dalla lettura del testo sembra cogliersi il senso che fin quando non ci sarà l’accertamento definitivo in Corte di Cassazione di eventuali azioni giudiziarie si deve sospende il tutto. La verità è che ci sono state per tanti anni troppe porcherie e ancora molte non sono venute a galla e che si è arrivati a questo punto per l’incapacità del Governo regionale di far prevalere le norme e le regole lasciandosi trascinare dalle logiche politico-clientelari. La mancata applicazione delle leggi regionali di settore e la mancata tutela dei lavoratori rimasti sospesi o licenziati dagli enti revocati costituiscono il vero ed unico tallone d’Achille dell’azione risanatrice targata Crocetta. Incapacità di discernere i truffaldini dai virtuosi, enti puliti ed in regola da quelli che si sono indebitamente arricchiti alle spalle die lavoratori e delle loro famiglie, oggi alla fame.
La norma se dovesse passare al vaglio di Sala d’Ercole stravolgerebbe completamente gli assetti. Intanto gli enti formativi revocati dovrebbero essere riammessi alle annualità formative ed i lavoratori riassunti. Soprattutto servirà che il Governo regionale metta sul tavolo le risorse finanziarie necessarie e finalmente si ristorino i lavoratori. Soldi però non ce ne sono più, ed allora sarà davvero difficile che la norma possa trovare una maggioranza parlamentare perché l’esecutivo regionale rischierebbe anche la sua sopravvivenza.
C’è competenza nel settore ma c’è anche chi opera per il tornaconto politico clientelare. La norma, se approvata, riuscirà ad isolare i ladri degli enti perbene? E soprattutto 4 mila operatori torneranno a lavorare?
Il punto 3 dell’emendamento rimarca il fatto che trova applicazione in Sicilia e nella formazione professionale l’articolo 5 del decreto del presidente della Repubblica n.207 del 5 ottobre 2010 sulla sostituzione della stazione appaltante nel pagamento delle retribuzioni arretrate ai lavoratori dell’azienda esecutrice dei lavori o della fornitura e servizio in caso di inadempienza. Questo significherebbe una sola cosa per il Governo regionale: mettere le mani in tasca e pagare fino all’ultimo centesimo le spettanze agli 8000 operatori della formazione professionale che attendono, in taluni casi fino a 27 mensilità, di essere ristorati.
Qualcuno esprime anche forti preoccupazioni per il testo dell’emendamento che se dovesse essere approvato confermerebbe gli interessi politico-clientelari dietro la Formazione professionale.
Soldi non ce ne sono e difficilmente potrebbe la stessa norma trovare attuazione. Ed è il chiaro tentativo, secondo taluni osservatori, di mantenere il sistema così com’è nella melma. Che sia il tentativo di tenere in piedi la rete politica per proseguire nella politica delle assunzioni e dell’arricchimento dei gestori come fatto finanziario?
Il ventre molle della formazione professionale si sarebbe mobilitato secondo il parere dei più critici tra gli esperti. Questo articolo potrebbe significare che tutto quello che è successo non ha importanza, ciò che importa e salvare rutto in funzione del fatto che non si sono accertate ancora responsabilità.
Ma che ci siano in giro truffaldini pronti a farsela franca, questo è indubbio, basti vedere le centinaia di pagine di inchieste in corso dicono il contrario.
Lo ripetiamo, la smania del Governatore Crocetta di fare pulizia nel settore della formazione professionale si è scontrata con gli interessi di molti ambienti, alcuni dei quali vicini allo stesso presidente della Regione, e con la macelleria sociale che andava evitata. Emergenza sociale che invece è stata amplificata dalle revoche selvagge non accompagnate da misure di reale e concreto sostegno ai lavoratori ed alle loro famiglie. Il sistema è esploso e la norma ne è la riprova.
Altri parlano di norma-sanatoria per lasciare galleggiare taluni amici degli amici. Sarà…
Per i lavoratori il coro è unanime: se serve per pagare gli stipendi ai lavoratori che ben venga una simile norma.
Va aggiunto anche che diventa improcrastinabile a questo punto avviare i lavori della Commissione d’indagine e studio sulla formazione professionale per fare luce sulla mole industriale di atti e provvedimenti emessi dall’amministrazione regionale negli ultimi anni.
Di seguito il testo dell’emendamento sull’accreditamento, condiviso da diversi parlamentari all’Ars, primo firmatario Giovanni Lo Sciuto , nella versione che potrebbe transitare a Sala d’Ercole per essere discusso a partire da domattina.
Articolo…..
1) Al fine di consentire il completamento delle attività affidate a seguito di procedura di selezione pubblica ed evitare le refluenze negative a carico del Bilancio della Regione Siciliana a causa della decertificazione e del mancato rimborso da parte del Fondo Sociale Europeo, gli organismi operanti sul territorio della Regione Siciliana ed accreditati a svolgere attività formative finanziate o cofinanziate dalla medesima Regione, possono essere assoggettati alla procedura di revoca dell’accreditamento, con immediata interdizione allo svolgimento delle attività formative o comunque a quelle loro demandate dalla Regione, esclusivamente per i seguenti fatti:
a)avendo tempestivamente ricevuto i relativi finanziamenti e/o contributi pubblici, abbiano commesso gravi irregolarità gestionali definitivamente accertate dall’Amministrazione Regionale
b)avendo tempestivamente ricevuto i relativi finanziamenti e/o contributi e non riuscendo a completare i relativi percorsi formativi affidati non abbiano provveduto a comunicare la rinuncia ai benefici e restituito gli acconti
c) i loro legali rappresentanti siano stati condannati, anche soltanto in primo grado, per fatti di reato inerenti la gestione delle attività affidate dalla Regione
2) Le procedure di revoca dell’accreditamento in itinere alla data di entrata in vigore della presente legge e le revoche già adottate al di fuori delle casistiche che precedono devono considerarsi ‘tamquam non esset’ e dovranno essere poste nel nulla, riaccreditando gli enti revocati o riaprendo esclusivamente per loro i termini per procedere ad un nuovo accreditamento.
3) Si applicano anche al settore della formazione professionale ex l. reg. sic. 24/76 le previsioni di cui all’art. 4 comma 2 e dell’art. 5 del DPR n. 207 del 5/10/2010.
Sicilia ON Press. Tutti i diritti riservati. Testata giornalistica registrata al Tribunale di Agrigento al n. 314 del 10/01/2013. Direttore: Franco Pullara. Società editrice: SE.CO.FORM. S.R.L.
Sito creato da Salvo Vinciguerra Architetto.
Formazione, Stop a revoche accreditamento. Pronto lo scontro in Aula su emendamento salva-enti
By vedisotto8 Minuti di lettura
24 commenti
Puntuale come sempre a cogliere , l essenza delle logiche di Palazzo. Mi fa piacere constatare che ai codardi in cappotto, c è chi tira fuori gi attributi e cerca di porre rimedio a ciò che Crocetta sta distruggendo. Le revoche attuate in virtù di procedimenti conclusi da parte della magistratura non si discutono ! Le revoche amministrative attuate dai soldatini in virtù di meri atti scaturiti da evidenti stati di allucinazione vanno fermate. Revocare il CIAPI potrebbe essere il primo segno di imparzialità amministrativa.
@cataniapolitica http://t.co/9AHyij5KyM
@ivanpensiero http://t.co/9AHyij5KyM
@villino http://t.co/9AHyij5KyM
@_DAGOSPIA_ http://t.co/9AHyij5KyM
@LauraCarrese http://t.co/9AHyij5KyM
@ReTwittiamo http://t.co/9AHyij5KyM
RT @freestylebird: @000120o http://t.co/9AHyij5KyM
@ForzaltaIia http://t.co/9AHyij5KyM
@ZelioliLanzini http://t.co/9AHyij5KyM
@radioforzaita http://t.co/9AHyij5KyM
@partannatoday http://t.co/9AHyij5KyM
@Partanna_Live http://t.co/9AHyij5KyM
@TeleOne19 http://t.co/9AHyij5KyM
@Tele8tv http://t.co/9AHyij5KyM
@Mazaranews http://t.co/9AHyij5KyM
RT @freestylebird: @annalisa__russo http://t.co/9AHyij5KyM
@victorDiMaria3 http://t.co/9AHyij5KyM
RT @freestylebird: @comilara http://t.co/9AHyij5KyM
Formazione, Stop a revoche accreditamento. Pronto lo scontro in Aula su emendamento salva-enti -… http://t.co/CLpSPMUtsd
RT @freestylebird: @parimass http://t.co/9AHyij5KyM
RT @freestylebird: @azcivtorino http://t.co/9AHyij5KyM
RT @freestylebird: @ComitatoTorino http://t.co/9AHyij5KyM
RT @freestylebird: @GiuseppeACM81 http://t.co/9AHyij5KyM