“Il rivoluzionario a parole Crocetta comincia a gettare pian piano la maschera. Nel futuro della Sicilia ci sono gli inceneritori, altro che la differenziata che lui pompa a parole ma non con i fatti”.
Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars all’attacco del governatore dopo le ultime dichiarazioni che fanno materializzare in Sicilia lo spettro di nuovi inceneritori.
“Anche quelli mini – come li chiama lui – dicono i deputati Cinquestelle – possono fare maxi sconquassi a livello ambientale”.
“Ma quando ha provato a far veramente funzionare la differenziata?”, si chiede Claudia La Rocca. “Se proprio si devono fare impianti perché non si punta a quelli di altro genere, tipo quello di Vedelago in provincia d Treviso, che ricicla il 99 per cento dei rifiuti. Abbiamo inviato più volte Crocetta a visitarlo ma ci ha dato sempre buca. E tutti i centri di raccolta e le isole ecologiche costruite e non funzionanti? Perché non vengono attivati?”.
“In materia di differenziata – continua La Rocca – finora non si è tenuto conto della gerarchia prevista dalla direttive europee in materia di trattamento dei rifiuti”.
“La lobby degli inceneritori – dice Angela Foti – trova un prezioso alleato in Crocetta. Oggi il presidente della finta rivoluzione parla di tassare di più chi non raggiunge gli obiettivi, peccato che gli emendamenti a favore dei Comuni virtuosi sono stati sempre bocciati con parere negativo del governo”.
“Il balletto degli assessori in questo settore – continua Angela Foti – continua a produrre effetti nefasti. Anche l’ultimo in ordine di tempo non ha certo brillato per la sua presenza. All’Ars non lo abbiamo praticamente visto”.
Per i parlamentari del Movimento le ultime dichiarazioni del governatore proseguono nel solco della politica di distruzione dell’ambiente ampiamente dimostrata con la questione trivelle.
“Crocetta – dicono – ha ormai mostrato il suo vero volto. Nemmeno i suoi predecessori erano riusciti a fare tanto”.
La minaccia di un potenziale aumento delle tasse per chi non si adegua alla raccolta differenziata per il M5S è superflua.
“Caro governatore – dice Giampiero Trizzino, presidente Cinquestelle della commissione Ambiente dell’Ars – per il futuro si avvalga di collaboratori più informati. La legge già prescrive quello che dice: dal 2006 esiste una norma che fissa percentuali minime di raccolta differenziata, il cui mancato raggiungimento comporta l’applicazione di una addizionale del 20% al tributo di conferimento in discarica, che viene ripartito nei confronti dei Comuni inadempienti (art. 205 c. III, D.Lgs. 152/06). In altre parole: i siciliani pagano già tasse più alte per la gestione dei rifiuti, non occorreva la sua minaccia. Si occupi, piuttosto, delle piattaforme per il recupero e lasci stare gli inceneritori”. A conferma di quanto dice Trizzino parla un esposto alla Corte dei conti fatto di recente dai deputati palemitani del M5S contro il Comune di Palermo per il mega flop della differenziata, nettamente al di sotto dei livelli minimi stabiliti per legge.
«Cosa – afferma Claudia Mannino, componente della commissione Ambiente della Camera – che ha comportato a carico del Comune il pagamento di oneri aggiuntivi per il conferimento in discarica del materiale che avrebbe dovuto essere destinato alla raccolta differenziata e ha arrecato ai cittadini di Palermo un danno patrimoniale conseguente, che si estrinseca essenzialmente in una maggiorazione della tassa sui rifiuti».