Questa di oggi è stata una conferenza di capigruppo molto partecipata. Presenti quasi tutti i capigruppo e gli assessori Agrò, Zarbo, Lumia, Sutera e Chianetta. L’incontro è stato organizzato, anche con la presenza della stampa, dal presidente del Consiglio comunale, Leonardo Pitruzzella, su specifica richiesta degli assessori Agrò e Zarbo.
Faccio un passo indietro, ma necessario per meglio raccontarvi in quale contesto stanno provando a cambiare metodo di amministrare, a torto o a ragione, Agrò e Zarbo.
Lungo le scale che portano al primo piano del palazzo comunale ho incontrato un dirigente, che con poche parole ha licenziato e bocciato l’incontro con i capigruppo che si stava iniziando.
“Si incontrano – mi ha detto – ma tanto non può cambiare nulla, perché nulla si può tagliare dal servizio”.
Con questa logica è stata distrutta Favara e negato un futuro alle giovani generazioni, ma così è.
Racconto queste cose, dicevo, per fare il quadro sulla nostra realtà e sull’inversione di tendenza che vogliono imporre Agrò e Zarbo.
Gioacchino Zarbo ha aperto i lavori sottolineando l’aspetto politico più importante legato all’evasione fiscale. “Non paga – ha detto – dal 40 al 50 % dell’utenza. Questa grandezza deve essere letta in modo opportuno dalla politica e deve leggersi come l’impossibilità dei cittadini a pagare un servizio troppo costoso per il loro reddito e non di adeguata qualità. Cosa fare? Dobbiamo verificare punto per punto il piano economico del servizio e tagliare dove si può. Bisogna razionalizzare la differenziata con i centri di raccolta del Comune per vendere direttamente la differenziata e non pagare le spese di stoccaggio. Dobbiamo fare il massimo per organizzare il nuovo servizio che avrà la durata di 7 anni”.
Enzo Agrò cifre alla mano ha dimostrato dove si può incidere per diminuire i costi del servizio. Ha, anche, relazionato sui primi risultati della differenziata, comparando la quantità conferita, nell’arco di una settimana, in discarica prima del porta a porta di 235.240 chili, con quelli della settimana successiva dell’inizio del nuovo sistema di raccolta con 149.820 chili, con una differenza di 85.420 chili pari a una riduzione di circa il 36 per cento.
Agrò si è recato diverse volte a Palermo per avere i dovuti chiarimenti dall’assessorato regionale sui margini delle azioni di miglioramento che si vogliono apportare nel nuovo bando di gara, che dovrebbe essere pronto entro Aprile .Dal dirigente regionale ha ricevuto le informazioni necessarie per avviare un confronto con i consiglieri comunali e non solo. “Si tratta – ha detto Agrò – di organizzare un servizio per i prossimi sette anni che deve essere curato nei minimi particolari con la collaborazione di tutti, dai consiglieri alle associazioni per arrivare ai singoli concittadini”.
Sulla bontà del confronto, hanno manifestato la loro approvazione i capigruppo e lo stesso presidente, Leonardo Pitruzzella. La stessa presenza degli assessori Lumia, Sutera è sembrata di incoraggiamento all’iniziativa dei loro colleghi Zarbo e Agrò. Un diverso senso, mi è parso di capire, ha avuto la presenza dell’assessore Chianetta che ha dato l’impressione di non essere molto convinta sull’iniziativa dei suoi colleghi, “tanto deve decidere il sindaco”.
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1 commento
Hanno voluto “aprire” le carte del nuovo appalto rifiuti!?
Il punto è che se dai l’idea di avere a cuore gli interessi collettivi, è più facile essere convincenti.
In buona sostanza hanno “piantato un’idea nella mente” con l’uso della democrazia partecipata.
Vale la pena ricordare, però, che l’atto di piantare un’idea nella mente di qualcuno senza che questi ne sia consapevole è di fatto una forma di manipolazione. Non sono io qui a voler giudicare, oltretutto ignorante sulla materia trattata, ma questo è esattamente il genere di cose che di solito la gente considera sbagliate.
Ora ditemi, come si fa a discutere su un appalto se chi dovrebbe volerlo migliorare non sa nemmeno di cosa si parla!? I capigruppo avevano già letto e studiato gli incartamenti in merito al piano economico del servizio? Sono a conoscenza dei relativi costi di gestione e degli obblighi che impone la Regione?
Tanto, ha detto bene l’assessore Chianetta (con mera sincerità politica) ché sarà alla fine il sindaco a dover decidere, su un servizio già studiato alla carta e che per renderlo operativo ad aprile non potrà che essere già quello destinato, di un futuro scritto sempre molto prima e che lascerà di certo l’amaro in bocca alle future generazioni.
Intanto Favara è sommersa dai rifiuti.