“NESSUNO HA CHIUSO GLI ASILI NIDO !!!
Il presidente del consiglio comunale, Leonardo Pitruzzella, in un’interrogazione, prima postata su F.B. e, non ancora trasmessa al sindaco, interviene polemicamente sugli asili nido.
La seconda carica istituzionale dell’Ente, già, fin dal secondo capoverso, afferma cose non veritiere, quando addossa “inescusabili ritardi da parte dell’Amministrazione comunale, nella predisposizione degli atti propedeutici all’approvazione dello strumento finanziario.”
Il presidente sa, fin troppo bene, che la causa del ritardo della presentazione del bilancio al consiglio comunale, non è per nulla imputabile alla giunta della municipalità favarese, ma alla “questione” TARI (esitata dall’esecutivo in tempo utile) che, per responsabilità che, molto probabilmente, appartengono ad uno o più funzionari comunali (su cui è stata aperta un’indagine conoscitiva, così come stiamo facendo sul ritardo nella costruzione dei loculi) è arrivata nelle mani del presidente, dopo la data ultima di approvazione, cioè dopo il 30 settembre.
Il presidente del consiglio sa benissimo, per averlo sistematicamente informato, passo passo, che il bilancio non poteva essere discusso, se prima il Parlamento non avesse concesso una sanatoria – richiesta dall’ANCI – a favore di quegli enti locali in ritardo nell’approvazione delle tariffe TARI (circa il 10% dei comuni italiani).
Va, comunque, dato atto al presidente del consiglio, con cui, anche se fuori dalla Sicilia, sono stato per tutto il tempo in stretto contatto, di aver – su richiesta del sindaco e della giunta – convocato il consiglio comunale, in seduta straordinaria ed urgente, con all’ordine del giorno il bilancio 2014.
Bilancio approvato, per amor della verità, con i soli voti dei consiglieri che sostengono il governo locale e quello contrario dei consiglieri di opposizione presenti.
Ma, a questo punto, qualcuno potrebbe obiettare, grosso modo “ Se, però, non ci fossero stati i consiglieri delle opposizioni, la seduta del consiglio non si sarebbe potuta tenere”.
Si, è vero, ma non è dovere (oltre che un diritto) dei consiglieri comunali partecipare alle sedute consiliari e di starci per l’intera durata dei lavori consiliari? Cosa hanno fatto di straordinario i consiglieri di opposizione, stando nella sede decisionale che è quella del consiglio comunale, nel quale sono stati eletti dal popolo, indipendentemente se si è al governo o all’opposizione?
La presenza in consiglio non è un optional, ma un imperativo categorico di deontologia politica. Non è, dunque, un…regalo all’Amministrazione comunale, ma è la logica conseguenza di chi, candidandosi, ha ottenuto l’accesso nell’aula Falcone Borsellino.
Scrive, ancora, il presidente Pitruzzella che “l’Amministrazione comunale non ha provveduto ad adottare i necessari atti esecutivi” per poi continuare testualmente “Con rammarico, registro un atteggiamento poco responsabile nel dare seguito dell’impegno assunto proprio per garantire i servizi essenziali ed i posti di lavoro ad essi collegati”.
Questa polemica della massima carica assembleare è fuori luogo e fuori misura e non può certo appartenere ad uomo che siede negli scranni più alti della civica assise.
O il presidente è un ignorante in materia, oppure vuole strumentalizzare lo stato di prostrazione nel quale si trovano i lavoratori delle due cooperative.
Da Pitruzzella, per la verità, visto il delicato compito che gli è stato attribuito, mi sarei aspettato maggiore cautela e maggior senso di responsabilità istituzionale ( non vorrei che subisse molto il fascino dei suoi compagni di viaggio).
Non vorrei essere costretto qui a ricordare come tutti, ripeto TUTTI, i consiglieri dell’opposizione, oggi paladini degli asili nido, ogni qualvolta ci siamo confrontati sui costi dei servizi e sulla situazione finanziaria dell’Ente, la prima cosa che hanno sempre detto è “Tagliamo gli asili”.
Pitruzzella, scrive ancora che non gli sono chiari i motivi per cui non sono stati adottati i necessari atti esecutivi, attingendo alle risorse del bilancio pluriennale per gli asili nido, così come è stato fatto per gli LSU.
Ma il Capo del consiglio comunale ha chiesto forse a qualcuno e questi non gli ha saputo rispondere?. Ad ogni modo, sappia il presidente che gli LSU (non gli ASU) hanno di fatto e giuridicamente con il Comune un “contratto” di lavoro, a differenza dei lavoratori degli asili nido che non ne hanno alcuno, dal momento che il rapporto con gli asili nido deriva da una gara di appalto, aggiudicate dalle singole cooperative, contratto scaduto proprio il 31 dicembre.
Questa differenza non è di poco conto.
Il presidente e i consiglieri comunali sanno bene che il sindaco ha dimostrato in questi anni di avere a cuore le sorti del servizio asili nido e dei lavoratori stessi, non interrompendone mai le funzioni e, proprio per questo, l’altro ieri ne ha discusso approfonditamente con il segretario comunale. Per domani (lunedì) è stato programmato un incontro alla presenza del massimo vertice delle finanze, del segretario e dell’Amministrazione per dipanare la questione.
Dove sta, allora il problema? La difficoltà che abbiamo davanti è squisitamente e soltanto “tecnica” e non politica. In pratica, dopo l’approvazione del bilancio, c’è da dirimere una questione non secondaria e, cioè, se ci troviamo di fronte alla gestione provvisoria del bilancio (in questo non caso non è possibile spendere nemmeno un millesimo e non solo per gli asili, ma per tutte le cose) o se siamo di fronte all’esercizio provvisorio ( in questo caso è possibile intervenire sulla spesa, in dodicesimi).
Questo è il vero dilemma di fronte al quale ci stiamo trovando e speriamo di risolverlo al più presto possibile.
Non serve a nulla, infine, richiamare il governo della regione che sta predisponendo il “piano straordinario per l’infanzia” ( a cui attingeremo nel momento in cui sarà legge) quasi a voler mettere in contrapposizione l’impegno dell’ Amministrazione con quello del Governo, del quale ci sentiamo parte integrante. Tra noi e il governo Crocetta non c’è iato!”