IL SETTORE E’ ALLA DERIVA E IL GOVERNO SE NE INFISCHIA. CHISSA PERCHE’
Anno nuovo e vecchi problemi irrisolti che strozzano sempre più la Formazione professionale siciliana. La situazione resta drammatica ed il Governo regionale guidato dal presidente Rosario Crocetta non ha compiuto un solo passo in avanti nel risolvere le tante criticità che hanno affossato il settore gettando nel dramma sociale migliaia di operatori. Dopo l’allarme lanciato dalla Cisl Scuola che ha denunciato il dramma sociale senza precedenti chiedendo all’esecutivo regionale interventi straordinari e urgenti, anche dal mondo politico si accendono i toni della polemica.
Ad intervenire sul dramma senza precedenti che vivono i lavoratori della formazione professionale Giovanni Lo Sciuto, esponente del Nuove centro destra democratico (Ncd) all’Ars e componente della commissione Cultura e Lavoro.
“Da quando si è insediato il nuovo assessore alla Formazione professionale, Mariella Lo Bello – sostiene Lo Sciuto – l’attività è completamente bloccata. Non sappiamo per quali motiv nel progetto Prometeo non si attivano altri corsi di formazione e non si vogliono trovare soluzioni alternative per il collocamento degli altri 500 lavoratori che attendono di riprendere a lavorare”.
“Per i lavoratori del Cefop – prosegue l’esponente del Ncd – l’assessore non ha dato alcun tipo di risposta. L’attività corsuale dell’Obbligo scolastico (Oif) – puntualizza – ancora non parte e ci sono 6 mila minori, con tutti i rischi che ne consegue, che aspettano di iniziare i percorsi formativi e nello stesso tempo un migliaio di lavoratori sono disoccupati, pur essendo le risorse disponibili”.
Lo Sciuto ricorda che: “La terza annualità dell’Avviso 20/2011 non è ancora partita e la situazione è peggio di prima”.
E rilancia: “Non sappiamo che fine hanno fatto le risorse sul prepensionamento di 400 lavoratori e siamo veramente al buio programmatico ed amministrativo”.
“A tutto questo – sottolinea Lo Sciuto – l’assessore Lo Bello non risponde impegnata com’è a svolgere il ruolo di vice presidente della Regione e finendo per non occuparsi dei problemi che riguardano la sua delega assessoriale.
“Chiameremo nei prossimi giorni l’assessore alla Formazione professionale in Commissione – conclude il parlamentare Alfaniano all’Ars – per rispondere di tutto questo e se dovesse assentarsi ancora sarà chiamata alle sue responsabilità. Non escludiamo un atto di censura al Parlamento”.
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Formazione, Lo Sciuto: Settore orfano di programmazione. Assessore Lo Bello ne risponda in Commissione Lavoro
By vedisotto2 Minuti di lettura
4 commenti
Come si dice a catania: “enutili ‘callisci e fai cannola, u santu ie di mammuru e no n’sura”.
Il comparto della formazione è, in Sicilia, l’agnello sacrificale, cresciuto fino a divenire capro espiatorio dei “peccati” della Regione.
Sfugge però la circostanza che, fin quando reggerà, la Sicilia farà parte di quel che resta del cosiddetto “Stato di Diritto”.
Orbene, fino a prova contraria, i lavoratori della formazione sono tutelati da come la 24/76, e la 25/93. C’è poi da considerare che l’avviso 20/2011 (lex specialis) è sostanzialmente un contratto che vincola la Regione per n. tre anni e il cui articolato non può essere modificato arbitrariamente da nessuna delle parti in causa.
Purtroppo Crocetta (che aggiunge al suo agire scriteriato, l’infausta influenza di Lumia), pur atteggiandosi a Torquemada dei malfattori, agisce da malversatore dei diritti legittimi dei lavoratori.
I have a dream, sogno di svegliarmi un mattino, e ascoltare il gazzettino che riferisce di avviso di garanzia rivolto al governatore per inadempienza e inosservanza delle leggi.
P.S. Si suole dire: morto un papa se ne fa un altro. Defenestrata la Scilabra, ecco rifulgere la Lo Bello.
Orbene, fino a prova contraria, i lavoratori della formazione sono tutelati da lex specialis come la 24/76, e la 25/93. C’è poi da considerare che l’avvis20/2011 è sostanzialmente un contratto che vincola la Regione per n. tre anni e le cui articolato non può essere modificato arbitrariamente da nessuna delle parti in causa.
Purtroppo Crocetta (che aggiunge al suo agire scriteriato, l’infausta influenza di Lumia), pur atteggiandosi a Torquemada dei malfattori, agisce da malversatore dei diritti legittimi dei lavoratori.
I have a dream, sogno di svegliarmi un mattino, e ascoltare il gazzettino che racconti di notifica di garanzia a carico del governatore
PALERMO. Regione senza fondi, bloccata la cassa integrazione. Almeno 8 mila lavoratori ed ex lavoratori della formazione professionale restano appesi a un piano straordinario del governo per poter sfruttare i fondi europei e superare gli ostacoli.
È stata una giornata caldissima. Di buon mattino Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola rompono la tregua e denunciano che non ci sono ancora soluzioni per i lavoratori degli enti espulsi dal sistema: personale che di fatto ha perso il posto e si aggrappa alla speranza degli ammortizzatori sociali.
Ma per i sindacati «nonostante l’istruttoria del piano Pac 4 Sicilia che conta su 242 milioni di euro, di cui 150 destinati alla cassa integrazione, sia giunta alla fase conclusiva, ministero del Lavoro e Inps mantengono ferma la spesa causando un fortissimo disagio sociale per i lavoratori». I sindacati denunciano che in questo momento negli enti della formazione «gli stipendi non vengono pagati e i lavoratori continuano ad essere licenziati». Un’emergenza che solo nel settore formativo riguarda (o rischia di coinvolgere) ottomila persone.
Secondo le ultime stime della Regione, al 7 gennaio risulta un debito nei confronti dell’Inps di 43 milioni relativo al 2014. Significa che l’istituto di previdenza ha anticipato assegni sociali autorizzati dalla Regione. Ora questi soldi dovrebbero rientrare perchè si possa ripartire con gli ammortizzatori del 2015. E questo è un problema che non riguarda solo la formazione ma tutte le categorie.
PALERMO – «La spesa dei fondi Pac per avviare le attività formative è bloccata, così come il pagamento degli ammortizzatori, infatti, nonostante l’istruttoria del Pac 4 Sicilia di 242 milioni di euro, di cui 150 destinati alla cig, sia giunta alla fase conclusiva, Ministero Lavoro e Inps mantengono ferma la spesa causando un fortissimo disagio sociale per i lavoratori. Mancano le tutele per i dipendenti che sono rimasti senza incarico a seguito della revoca dell’accreditamento degli enti, nonostante l’impegno assunto dal governo regionale a verificare le proposte dei sindacati a salvaguardia dell’offerta formativa e dei livelli occupazionali, gli stipendi non vengono pagati e i lavoratori continuano ad essere licenziati». Rilanciano l’allarme sociale vissuto dagli 8 mila lavoratori della Formazione professionale in Sicilia, i sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola, in una lettera unitaria inviata al Presidente della Regione e agli assessorati al Lavoro e Formazione.
«La crisi del settore della Formazione – aggiungono – continuerà ad avere effetti anche per quest’anno e migliaia di persone continueranno a non poter lavorare. Al fine di scongiurarne i licenziamenti prima della riorganizzazione dell’intero comparto, chiediamo l’urgente convocazione di un tavolo congiunto di crisi per esaminare tutti gli strumenti da attivare per sostenere il reddito dei lavoratori e le loro famiglie».