Sono trascorsi 70 anni dall’apertura dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz, il momento in cui fu rivelato al mondo l’orrore del genocidio nazista.
Terrorismo, immigrazione, guerre di religione . Quando ricordiamo Auschwitz pensiamo alle persone, agli individui. I diritti della persona precedono e generano la società giuridicamente organizzata nell’autorità della legge e non ne discendono – non dimentichiamolo mai – soprattutto quando si parla di liberta e diritti.
Ricordiamo il passato pensando al futuro. Lavoriamo tutti alla pace positiva, non solo come assenza di guerra ma come cooperazione, impegno, progetto, ricordandoci come la liberta di cui oggi godiamo – compresa la liberta di circolazione in tempi in cui c’è chi invoca restrizioni o clamorosi passi indietro strumentalizzando dolorosissimi eventi – è stata conquistata a prezzi altissimi. Non facciamo sconti ne regali a chi usa la strategia del terrore per propri fini.
Costruiamo scuole e case non alziamo muri.