GLI ENTI FORMATIVI SONO SUL PIEDE DI GUERRA E MINACCIANO DI LICENZIARE IL PERSONALE PER PROCURATO FALLIMENTO. MOLTI GENITORI PROSSIMI ALLA DENUNCIA. LA DISPERSIONE SCOLASTICA DIVENTA REALTA’ A CAUSA DEI RITARDI DELLA REGIONE SICILIANA NELL’AVVIO DEI CORSI
È allarme dispersione scolastica in Sicilia. A quattro mesi dall’apertura dell’anno scolastico non decollano i corsi dell’Obbligo scolastico, denominati Istruzione e Formazione professionale (IeFP ex Oif).
Il piano dell’offerta formativa indirizzata alle prime annualità dell’anno scolastico 2014/2015 non è ancora stato finanziato dalla Regione siciliana. È stato pubblicato solamente un primo decreto di finanziamento parziale che assegna agli enti formativi titolati la cifra di 45 euro ora/allievo per ciascun corso. Una cifra ancora lontana dagli 85 euro ora/allievo necessari per consentire agli enti formativi siciliani di ottemperare agli impegni di spesa per ciascun corso di formazione indirizzato ai minori in obbligo scolastico.
È allarme dispersione perché i ritardi nell’avvio dei percorsi formativi hanno innescato un clima di tensione nel mondo degli enti formativi e tra le famiglie dei minori.
Si registrano casi di genitori pronti a denunciare i gravi ritardi che impediscono- ad oggi – ai propri figli, già orientati, di iniziare a frequentare il primo anno dei percorsi triennali ai fini dell’ottenimento di una qualifica professionale indispensabile per tentare di trovare una opportunità di lavoro.
A farne le spese gli enti formativi che sono sul piede di guerra. Enti che lamentano oltre al danno, legato alle possibili denunce dei genitori, anche la beffa di rischiare di chiudere i battenti.
Sulla vicenda l’associazione degli enti formativi Forma Sicilia è pronta a dare a decisioni clamorose.
Si parla negli ambienti datoriali di possibile procurato fallimento che potrebbe essere causato dai ritardi nella copertura finanziaria del piano dell’offerta formativa dei primi anni dell’Oif addebitabili all’assessorato regionale alla Istruzione e formazione professionale ed al dipartimento al ramo.
Questo stato di cose potrebbe spingere gli enti formativi interessati a procedere al licenziamento del personale se dovesse perdurare il ritardo.
Sotto accusa, dunque, l’assessore alla Formazione professionale, Mariella Lo Bello e il dirigente generale, Gianni Silvia per le conseguenze che deriverebbero dal pesante ritardo nell’avvio delle attività formative dei primi anni dell’Oif.
Dagli ambienti vicini al dipartimento Formazione professionale abbiamo appreso che per la copertura del piano dell’offerta formativa indirizzato ai percorsi di primo anno destinati ai minori occorrono ancora circa 14 milioni di euro. Si tratta della quota ministeriale prevista per legge che finanzia i primi anni del percorso triennale dell’IeFP. Dalle indiscrezioni assunte, agli inizi della prossima settimana dovrebbe tenersi un incontro al ministero a Roma per sbloccare le risorse necessarie al totale finanziamento delle corsualità.
È stato anche sottolineato che il piano relativo ai secondi anni è stato finanziato per intero prevedendo un costo ora/allievo di 85 euro per ciascun corso. Cifra che sale a 110 euro per le terze annualità.
Entrambi i piani sono prossimi all’avvio.
Resta alta la tensione sui primi anni perché in gioco c’è l’obbligo, previsto per legge, di assicurare un percorso di istruzione e formazione ai minori che hanno deciso di scegliere il percorso alternativo all’istruzione di secondo grado. Alla scelta di frequentare un corso di formazione professionale per il rilascio di una qualifica alla fine di un triennio ad oggi si sarebbe sostituito il nulla che in poche parole significa dispersione scolastica.
Sicilia ON Press. Tutti i diritti riservati. Testata giornalistica registrata al Tribunale di Agrigento al n. 314 del 10/01/2013. Direttore: Franco Pullara. Società editrice: SE.CO.FORM. S.R.L.
Sito creato da Salvo Vinciguerra Architetto.
Formazione/Oif: E’ allarme dispersione scolastica in Sicilia
By vedisotto3 Minuti di lettura
17 commenti
@GinoIoppolo http://t.co/RMIsAR1Neo
@vfiguccia http://t.co/RMIsAR1Neo
@FI_BALCANI http://t.co/RMIsAR1Neo
@ClaudioDurigon http://t.co/RMIsAR1Neo
@renatapolverini http://t.co/RMIsAR1Neo
@fam_cristiana http://t.co/RMIsAR1Neo
@DiocesiCatania http://t.co/RMIsAR1Neo
@diocesipa http://t.co/RMIsAR1Neo
@MogaveroVescovo http://t.co/RMIsAR1Neo
@beppe_grillo http://t.co/RMIsAR1Neo
@Giorgio_Assenza http://t.co/RMIsAR1Neo
@sicilia5stelle http://t.co/RMIsAR1Neo
@ARS_Sicilia http://t.co/RMIsAR1Neo
@CislSicilia http://t.co/RMIsAR1Neo
@CislPaTp http://t.co/RMIsAR1Neo
PALERMO. Regione senza fondi, bloccata la cassa integrazione. Almeno 8 mila lavoratori ed ex lavoratori della formazione professionale restano appesi a un piano straordinario del governo per poter sfruttare i fondi europei e superare gli ostacoli.
È stata una giornata caldissima. Di buon mattino Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola rompono la tregua e denunciano che non ci sono ancora soluzioni per i lavoratori degli enti espulsi dal sistema: personale che di fatto ha perso il posto e si aggrappa alla speranza degli ammortizzatori sociali.
Ma per i sindacati «nonostante l’istruttoria del piano Pac 4 Sicilia che conta su 242 milioni di euro, di cui 150 destinati alla cassa integrazione, sia giunta alla fase conclusiva, ministero del Lavoro e Inps mantengono ferma la spesa causando un fortissimo disagio sociale per i lavoratori». I sindacati denunciano che in questo momento negli enti della formazione «gli stipendi non vengono pagati e i lavoratori continuano ad essere licenziati». Un’emergenza che solo nel settore formativo riguarda (o rischia di coinvolgere) ottomila persone.
Secondo le ultime stime della Regione, al 7 gennaio risulta un debito nei confronti dell’Inps di 43 milioni relativo al 2014. Significa che l’istituto di previdenza ha anticipato assegni sociali autorizzati dalla Regione. Ora questi soldi dovrebbero rientrare perchè si possa ripartire con gli ammortizzatori del 2015. E questo è un problema che non riguarda solo la formazione ma tutte le categorie.
PALERMO – «La spesa dei fondi Pac per avviare le attività formative è bloccata, così come il pagamento degli ammortizzatori, infatti, nonostante l’istruttoria del Pac 4 Sicilia di 242 milioni di euro, di cui 150 destinati alla cig, sia giunta alla fase conclusiva, Ministero Lavoro e Inps mantengono ferma la spesa causando un fortissimo disagio sociale per i lavoratori. Mancano le tutele per i dipendenti che sono rimasti senza incarico a seguito della revoca dell’accreditamento degli enti, nonostante l’impegno assunto dal governo regionale a verificare le proposte dei sindacati a salvaguardia dell’offerta formativa e dei livelli occupazionali, gli stipendi non vengono pagati e i lavoratori continuano ad essere licenziati». Rilanciano l’allarme sociale vissuto dagli 8 mila lavoratori della Formazione professionale in Sicilia, i sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola, in una lettera unitaria inviata al Presidente della Regione e agli assessorati al Lavoro e Formazione.
«La crisi del settore della Formazione – aggiungono – continuerà ad avere effetti anche per quest’anno e migliaia di persone continueranno a non poter lavorare. Al fine di scongiurarne i licenziamenti prima della riorganizzazione dell’intero comparto, chiediamo l’urgente convocazione di un tavolo congiunto di crisi per esaminare tutti gli strumenti da attivare per sostenere il reddito dei lavoratori e le loro famiglie».