STRUMENTO INDISPENSABILE PER FAR CHIAREZZA SULLE GRAVISSIME CRITICITA’ DEL SETTORE CHE HA REGISTRATO UN IMBARBARIMENTO SOCIALE SENZA PRECEDENTI
Ripartiti i seggi spettanti ai gruppi parlamentari all’Assemblea regionale siciliana nella Commissione parlamentare speciale d’indagine e studio sulla Formazione professionale.
Il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, con nota del 21 gennaio scorso ha rideterminato, a norma dell’articolo 29 ter, comma 1 del Regolamento interno, la ripartizione dei 15 seggi come appreso specificato:
Partito democratico 3
Movimento 5 Stelle 2
Unione di Centro 1
Nuovo Centro Destra 1
Forza Italia 1
Partito dei Siciliani Mpa 1
Sicilia Democratica 1
Articolo 4 1
Democratici riformisti per la Sicilia 1
Grande Sud – PID verso FI 1
Lista Musumeci verso FI 1
Misto 1
Toccherà, adesso, a ciascun gruppo parlamentare trasmettere i nominativi di spettanza dei parlamentari designati. Dopo quest’ultimo passaggio regolamentare, la Commissione potrà – finalmente – insediarsi e cominciare a lavorare.
Si chiude così un lungo iter iniziato con l’accoglimento da parte del presidente Ardizzone della mozione n.283 nella seduta 151 del 6 maggio 2014, primo proponente il capogruppo di Forza Italia, Marco Falcone.
Si apre una fase nuova per il settore della formazione professionale. Con la sua decisione, il presidente dell’Ars ha restituito centralità al Parlamento siciliano su un comparto strategico per la Sicilia da troppo tempo sotto i riflettori.
Adesso è necessario che la Commissione inizi a lavorare con un presidente che possa essere individuato – bipartisan – tra i partiti della minoranza parlamentare all’Ars.
Attraverso la richiamata Commissione la politica siciliana ha il dovere di fare veramente chiarezza sulla gestione amministrativa del settore negli ultimi anni.
Una nuova pagina politica si apre, un momento importante di riflessione ed indirizzo, da cogliere nella sua interezza e sfruttare al meglio in assoluta trasparenza, per gettare le basi per una vera riforma legislativa della Formazione professionale.
Una risposta forte e concreta, se vogliamo, al tentativo, in atto, del Governo del presidente Rosario Crocetta di riorganizzare per via amministrativa il comparto che ha conosciuto uno dei momenti più oscuri dal 1976 ad oggi. I lavoratori massacrati e impoveriti potranno conoscere la verità sulla gestione politico-amministrativa del sistema formativo regionale.
Era stato Falcone, a margine dell’accettazione da parte del presidente dell’Ars della mozione 283, a dichiarare che: “La commissione servirà a fare luce, ma anche a correggere le numerose debolezze del mondo formativo innanzitutto relativamente alla mancanza di una concreta programmazione, per passare alle risorse finanziare da assegnare, per arrivare ai mancati trasferimenti agli enti, alle cosiddette “compensazioni” che sottraggono fondi per i dipendenti, nonchè alla ricollocazione dei lavoratori degli enti de finanziati. Fare chiarezza, insomma, sulle gravissime criticità che il settore sta vivendo e sulle nuove prospettive che si vogliono tracciare per garantire da un lato un servizio formativo efficiente, dall’altro la salvaguardia dei livelli occupazionali del personale impiegato”.
Va ricordato come ci siano voluti, ahinoi, oltre otto mesi per completare l’iter per la composizione della citata Commissione parlamentare speciale d’indagine e studio sulla Formazione professionale. Otto mesi dove è successo di tutto.
Un tempo troppo lungo, chissà perché. E nel frattempo la situazione nel settore della formazione professionale è precipitata sempre più verso il baratro.
Un tempo troppo lungo perché nel frattempo i problemi si sono aggravati ed è cambiata la composizione della giunta di governo, siamo alla terza edizione, e sono cambiati sia l’assessore, con la sindacalista Mariella Lo Bello che è subentrata all’universitaria Nelli Scilabra, che il dirigente generale alla guida del dipartimento al ramo, con Gianni Silvia che ha sostituito Anna Rosa Corsello.
Sono arrivate diverse pronunce della magistratura amministrativa di primo e secondo grado che hanno dato uno scossone al settore mettendo in discussione alcune scelte adottate dall’Amministrazione regionale su indirizzo politico del Governo. Questioni delicate come l’indennità agli allievi, negata con una apposita direttiva di programmazione della terza annualità dell’Avviso 20/2011, o il mancato scorrimento della graduatoria del citato bando, in violazione delle clausole previste dalla ‘lex specialis’, sono alcuni esempi del caos politico e amministrativo.
5 commenti
Qualche tempo fa l’On. Panarello del PD, in V commissione all’ARS, pubblicò un dossier sulla formazione professionale. Forse proprio da lì iniziò lo smantellamento degli enti. Adesso c’è poco da indagare oltre. Si sa tutto, o quasi, su come sono andate le cose. Si dovrebbe indagare invece sul perchè, la politica, ha finto di non capire, che dietro la guerra agli enti, sarebbero rimaste sul terreno migliaia di vittime ignare e soprattutto innocenti, come accade in tutte le guerre. Gli unici che si salvano sono gli assessori e i dirigenti, che puntualmente si riciclano, da qualsiasi altra parte, come se occupandosi di una qualunque materia alla regione, si diventi improvvisamente capaci di gestire qualsiasi altro dipartimento. Io invece, dopo 32 anni di servizio, ho dovuto superare una selezione con tanto di bando e test, inviando per raccomandata, per la centesima volta, curriculum, titoli e quant’altro, per un contratto di 3 mesi, rinunciando a tutti i precedenti diritti acquisiti, senza sapere, quando e se, verrò stipendiata. Ovviamente dopo questo contratto di nuovo il buio assoluto. Inoltre si attendono ancora gli stipendi da parte degli enti, che nel frattempo ci hanno licenziati, e si prega perchè venga sbloccata la cassa integrazione che, a noi, figli di un Dio minore, sembra non spettare. E pare ci siano problemi anche per l’ASPI, perchè i fondi pare non bastino. E allora la facciano approfonditamente questa indagine speciale, ma facciano presto e trovino soluzioni per 8000 famiglie, che non sono più in grado di aspettare i tempi biblici della politica e della giustizia.
Finalmente una luce in fondo al tunnel.
Chi ha creato i problemi che li risolva, e restituisca la serenità alle famiglie che vivevano con molta modestia di un lavoro dignitoso.
Assunto nel 1980 e licenziato nel 2014 dallo spirito antimafioso di un signore presidente della regione per caso.
Certo che dopo 24 anni di servizio a tempo indeterminato mi anno licenziato, con famiglia a carico moglie casalinga, 2 figli minori devono provarlo l’oro quello che anno fatto a noi
Speriamo che i componenti la commissione hanno potuto ascoltare i discorsi dell’unico sindacalista rimasto in Italia, Papa Francesco.
Speriamo che tutti loro conoscano il significato della parola DIGNITÀ.
Ancora un’altra commissione per chi ;
un’altra commissione per verificare che cosa ;
un’altra commissione per trovare che cosa ;
un’altra commissione per mangiarsi altri soldi ;
Ma finiamola farabutti cercate di essere persone serie e responsabili.