Governo degli sprechi, incapace e superficiale, alimenta ‘macelleria sociale’ senza precedenti
LA CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI IN DEROGA RESTA UN MIRAGGIO PER MIGLIAIA DI OPERATORI DEL SETTORE RIMASTI SENZA LAVORO, SENZA RETRIBUZIONE E SENZA AMMORTIZZATORE SOCIALE
Sul balletto dell’erogazione della Cassa integrazione guadagni in deroga in favore dei lavoratori della Formazione professionale interviene il segretario regionale del sindacato autonomo Uslal, Francesco Bonanno.
In un a nota il segretario regionale del citato sindacato mette a nudo la responsabilità politica ed amministrativa di un Governo regionale che ha dimostrato in oltre due anni di governo della Sicilia, grossi limiti. Un esecutivo inadeguato che non ha saputo mantenere alcun impegno con gli oltre 8000 operatori e che, nel caso della mancata erogazione, ad oggi, della Cigd, ha amplificato quell’emergenza sociale, conseguenza della più maestosa operazione di ‘macelleria sociale’ attuata in quasi quarant’anni di offerta formativa in Sicilia.
“Siamo di fronte – dice Bonanno – all’ennesima pesante tegola, grazie alla inadeguatezza del Governo Crocetta, che cade sui lavoratori della formazione professionale, dipendenti degli enti non più accreditati, ai quali, dopo tanti impegni, mai onorati, era stato promesso (e ci hanno creduto!) l’erogazione della cassa integrazione guadagni in deroga”.
“Sembra sia toccata ad una comunicazione dell’Inps di Roma – precisa – stracciare l’ennesima speranza ai tanti lavoratori che pagano ingiustamente, per una sorta di ‘Spending review’ tutta in salsa siciliana, o sarebbe meglio dire crocettiana. Operatori che solo oggi, almeno credo, hanno realizzato la convinzione di essere stati abbandonati dalla politica (e non solo) che, nel passato, non avrebbe consentito un’operazione così ingiustificabile e grave”.
Il segretario regionale del sindacato autonomo Uslal sostiene che: “La comunicazione dell’Inps è lapidaria e conferma soltanto ciò che appare e cioè l’assoluta superficialità ed incompetenza di chi alimenta la speranza o forse solamente un raggiro perfettamente studiato che ruba irresponsabilmente tempo alle possibili soluzioni di una vicenda divenuta, ormai, grottesca”.
“Come si può, infatti ,non sapere – rilancia Bonanno – che una recentissima nota del ministero del Lavoro delle Politiche sociali (10 dicembre 2014) ha previsto che per quelle regioni che hanno esaurita la disponibilità finanziaria (fra cui la nostra), l’Inps non potrà autorizzare ed erogare alcun trattamento.
“Ma va da sé,da noi tutto è possibile! – sottolinea l’esponente sindacale”. Il quale aggiunge: “Non essere in grado di tracciare un credibile e serio piano di sviluppo e rimanere in sella ad un governo che da qualsiasi lato lo si guardi fa tanta acqua quanto mai si è vista in Sicilia occidentale (notoriamente non molto ricca d’acqua) senza nemmeno un timido rossore, senza pensare che a lungo andare le risorse, ormai alla fine, non possono essere sempre recuperate dall’aumento della pressione fiscale locale sui cittadini. Esercizio questo – prosegue – divenuto abituale per la politica siciliana, e nemmeno dalle risorse destinate ad attività dì lavoro già consolidate come quelle della formazione dove, se solo si fosse voluto, si sarebbe potuto fare bene e risparmiare tanto, senza scomodare la serenità di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie”.
“Purtroppo lo sappiamo tutti, ormai – rimarca Bonanno – la nostra Regione non brilla per risparmio, anche per le grosse falle nel sistema di controllo della spesa al quale non si è voluto mai mettere mano seriamente forse nel timore di dovere alimentare il consenso elettorale non più con la politica clientelare di sempre, ma amministrando con zelo e capacità”.
Secondo il segretario siciliano del sindacato autonomo Uslal: “Basterebbe spulciare bene i bilanci per accorgersi di quante risorse si spendono per mantenere apparati e consensi per consulenze con ‘pesanti’ contratti a tempo, retribuzioni altissime e altrettante pensioni, pletore di funzionari che affollano le cosiddette segreterie tecniche degli assessorati con doppie retribuzioni e forse anche straordinari, spese incontrollabili e non solo nella sanità.
“Il costo per garantire la salute in Sicilia è fuori controllo – evidenzia Bonanno – mentre i medici di famiglia,per esempio, sono chiamati a compilare carte su carte per curare i veri malati, rimane integro un sistema sanitario pubblico che, fermo restando lo spirito di sacrificio e la professionalità di medici e parasanitari, continua a fornire l’immagine desolante di ulteriore precarizzazione e degrado, gravi di un sistema che non funziona, non rassicura i malati veri che, a ragione, sono costretti a girare per le altre regioni dove trovano cura e speranza di vita. Uno sfascio che conferma amaramente come il sig. Governatore della Sicilia ha visitato davvero poco i nostri pronto soccorsi pubblici. E’ questa spesa, tanto consistente quanto inutili per i siciliani,che andrebbe rimodulata in favore dei bisogni veri e dello sviluppo della nostra Regione”.
“Ma da noi tutto è possibile – riprende il segretario regionale di Uslal –”.
E’ possibile – torna ad sottolineare – che l’ assessore regionale Lo Bello affermi che occorre alleggerire l’eccesivo carico di personale nel sistema, e che la manovra va esercitata intanto sui lavoratori degli enti revocati e de finanziati,e tutto ciò senza tenere in considerazione i tanti accordi sottoscritti.
Così come è possibile assistere, nel corso dell’ultima seduta all’Ars dover ascoltare dalla viva voce della Lo Bello che il settore della Formazione professionale gode di buona salute e che tutto va bene”.
“Tutto ciò è assurdo e fuori dalla realtà – conclude Bonanno – noi non ci stiamo e diciamo basta a questo stillicidio protestando a fianco dei tanti lavoratori che sono pronti a scendere in piazza per denunciare lo stato di abbandono del settore e la macelleria sociale in atto senza precedenti”.
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Solo Tsipras ci può salvare, nel senso che anche noi acquisiamo la stessa consapevolezza dei greci, e ci liberiamo dei partiti attuali oltre che degli attuali sindacati.
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