STOPPARE IL MUTUO E RINVIARLO A DOPO L’INCONTRO ROMANO. PROPOSTA DA FORZA ITALIA ISTITUZIONE TAVOLO TECNICO ROMANO ALLARGATO ALLE OPPOSIZIONI PER SALVARE LA SICILIA
Polemiche a non finire sulla politica economica in Sicilia. Lo stato di salute delle casse regionali è allarmante e si rischia davvero il fallimento dell’Isola. A tentare una mediazione per evitare il peggio, Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars e grande elettore del Capo dello Stato nelle prossime ore a Roma.
“Nel momento più nero vissuto dalla nostra Sicilia – dichiara Falcone – è necessario accelerare l’istituzione di un tavolo tecnico romano sulla rinegoziazione della questione finanziaria regionale. Incontro nel quale risulta fondamentale la partecipazione delle forze di opposizione per avviare un serio confronto al fine di scongiurare uno scenario drammaticamente prossimo: il default.
“Non è più un problema di maggioranza e di minoranza sostiene il capogruppo all’Ars degli Azzurri – ma è doveroso che tutti i soggetti politici responsabili concorrano allo stesso risultato, salvare la Sicilia”.
Per l’esponente dei berlusconiani al Parlamento siciliano è: “opportuno soprassedere all’approvazione del mutuo e rinviarla agli esiti del tavolo tecnico romano”.
Non risparmia le critiche all’esecutivo regionale che cambia pelle ma non riesce a spogliarsi dei soliti ‘vizi’, fatti di inconcludenza, inefficienza ed inefficacia governativa, che hanno affossato la Sicilia negli ultimi due anni.
“A tre mesi di distanza dal suo insediamento – sostiene Falcone – il Crocetta Ter, esecutivo oltremodo generoso in promesse di ogni sorta, non ha prodotto un solo atto di riforma riguardante il risanamento e il contenimento della spesa pubblica, le province, la formazione professionale, l’emergenza rifiuti sull’Isola”.
“Un nulla di fatto che fa inorridire – sottolinea – al quale si aggiunge lo smarrimento dell’assessore all’economia Alessandro Baccei, che ha affermato, cosa purtroppo assai scontata, che a seguito degli ultimi provvedimenti del governo centrale, in assenza di interventi di sostegno economico da parte di Roma, la Sicilia non sarà in grado di chiudere il bilancio. Non avevamo di certo bisogno dell’inviato di Renzi per capire questo – ironizza l’esponente di Forza Italia –“.
“Se poi – conclude Falcone – corrispondesse al vero la notizia dell’imminente dimissione di un altro assessore del Pd, ci troveremmo di fronte al guado, prova del nove di come questo Partito democratico, a seguito di una suicida lotta interna per le poltrone, abbia da tempo condannato la Sicilia al baratro”.