Ieri sera, mi ha chiamato l’onorevole Nino Bosco che mi ha annunciato il via libera del Cipe al Piano Nazionale alla Metanizzazione del Mezzogiorno. “In tutto saranno 96 i comuni interessati suddivisi tra Campania, Calabria e Sicilia, in particolare quelli di Favara e Siculiana”.
E’ la buona notizia che sblocca un iter iniziato 25 anni fa, nel 1989. Un quarto di secolo bruciato dalla pessima politica locale, che ha pensato “a pi mmia chi c’è” piuttosto di metanizzare Favara.
La storia recente della vicenda, quella legata all’amministrazione di Manganella, si inizia il 14 dicembre 2012, quando l’attuale sindaco firmò il contratto con l’Ati CPL Concordia un’azienda della provincia di Modena aggiudicataria dei lavori di realizzazione, gestione e manutenzione della rete di distribuzione gas metano nella città di Favara.
La durata della concessione è di venti anni, mentre il tempo di realizzazione è di 17 mesi. L’importo dei lavori è di 17 milioni di euro, un terzo dei quali è legato al finanziamento pubblico, che adesso c’è.
Nel Marzo 2014, Manganella e l’assessore Enzo Agrò portano la montagna di carte legate all’appalto per la metanizzazione della città al Ministero dello Sviluppo Economico per ottenere il finanziamento.
Per ironia della sorte, il processo per la metanizzazione si inizia nel 1989, sindaco Puma e vice Manganella, oggi ha buone possibilità di chiudersi con lo stesso Manganella.
Si chiude una vicenda paradossale che vi risparmio di raccontarvi nei minimi particolari, colorata fin dal primo istante da interessi che nulla hanno avuto da spartire con quello della collettività. Fiumi di parole, di promesse elettorali e di incomprensibili ritardi che hanno procurato solo perdite di tempo e maggiori costi per i favaresi privati dai benefici della metanizzazione. Intanto, lo dicono le previsioni, sono 9mila i favaresi che godranno della metanizzazione, ai primi mille sarebbe riservato il contributo di “prima fiamma” corrispondente a 300 euro per le spese di allaccio. Sono previsti per gli edifici pubblici abbattimenti dei costi di allaccio del 50%. Per contratto il Comune dovrebbe ricevere dalla ditta concessionaria il 3% sui ricavi della distribuzione del gas metano.
Oltre al servizio in se, ci sarà lavoro per la realizzazione di opere, dicevamo, per 17milioni di euro.
Finanziamento della metanizzazione e la recente approvazione da parte del Consiglio comunale del piano Paes per le energie rinnovabili costituiscono due impulsi di significativa importanza per il risveglio dell’economia locale, che arrivano e si aggiungono all’attuale sforzo dei privati nel settore della ristorazione e del turismo. Impulsi in un momento di grave crisi economia per il territorio, assediato dalla disoccupazione e dalla povertà.
Ci sono tutti gli elementi per prevedere finalmente buon tempo su Favara, fatti i dovuti scongiuri sull’arrivo di qualche improvviso temporale politico.