NELLE PAROLE DELL’OPERATORE DELLA FILIERA INTERVENTI FORMATIVI IL DISAPPUNTO PER UN LAVORO CHE SFUMA ED UNA PROSEPTTIVA DI VITA CHE VA A ROTOLI CAUSATO DA COLORO CHE DEFINISCE ‘CARNEFICI’
L’emergenza sociale nel settore della Formazione professionale è sotto gli occhi di tutti. Eppure il Governo regionale continua ad approcciarsi al settore con ordinarietà senza ritenere di dover attivare misure straordinarie ed emergenziali per contrastare la ‘macelleria sociale’ in atto.
Il prossimo 6 febbraio i lavoratori manifesteranno per le strade di Palermo per far denunciare lo stato di abbandono del settore. Un degrado più volte raccontato dai lavoratori e mai ascoltato fino in fondo.
Raccogliamo la protesta di Giorgio Giampiccolo, ex dipendente dell’Anfe di Catania, licenziato senza preavviso e con un futuro appeso ad un flebile filo di speranza.
“In questi ultimi due anni – racconta il lavoratore – questo Governo del malaffare ha distrutto la serenità di migliaia di famiglie, tutto questo con la complicità di coloro che dovevano tutelare gli’interessi dei lavoratori. I falsi dei hanno gridato “al ladro” lapidando gli onesti lavoratori, mentre impunemente le vacche s’ingrassavano2.
L’elenco dei nostri carnefici è lungo – sostiene Giampiccolo – ed i nomi li conosciamo tutti.
Per l’ex lavoratore dell’Anfe di Catania, ente revocato dalla Regione siciliana si tratta degli “enti gestori, i quali hanno hanno preteso che lavorassimo anche senza percepire regolarmente il nostro stipendio, accumulando mesi, anni, di vantato credito che oggi non sanno come o non intendono pagarci. Maltrattati e licenziati senza neanche recuperare il Tfr”.
Ed ancora, tra i carnefici rientrano per Giampiccolo anche “i sindacati firmatari di contratto collettivo che hanno opposto una resistenza passiva o finta ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti, nessuna tutela per i lavoratori della formazione professionale siciliana, nessun sostegno al reddito, solo morte certa!”
Non risparmia il lavoratore: “i colleghi che hanno accettato a tutt’oggi il volere del padrone, hanno tradito la categoria”.
Per Giampiccolo carnefici sono anche: “gli assessori alla Formazione professionale, la ‘bella’ Nelli Scilabra prima e Mariella Lo Bello adesso, assieme agli assessori al lavoro (svariati) che hanno subdolamente ingannato i lavoratori, continuando il gioco delle parti con tutti i protagonisti di questa ‘pulizia etnica’”.
Non risparmia neanche il presidente della Regione, Rosario Crocetta, reo – secondo Giampiccolo – di essere crocevia di tutti i mali, colui che identifica nel lavoratore della Formazione professionale l’uomo ‘corrotto’ del secolo, da eliminare a tutti i costi”.
“Quell’uomo ‘corrotto’ – chiarisce Giampiccolo – è un padre di famiglia, una madre che si sacrifica fra lavoro, figli e casa, un onesto contribuente, in alcuni casi è stato un suo elettore (povero illuso).
“Io caro Crocetta – afferma il lavoratore rivolgendosi al Governatore della Sicilia – lo chiamerei ‘abbindolato’ da uomini come lei, che l’hanno usato approfittando di un ‘sogno italiano’, stabilità economica in una terra dove regna l’illegalità”.
Giampiccolo non si sottrae dal lanciare un accorato appello di partecipazione alla manifestazione dei lavoratori: “Il 6 febbraio 2015 – Tutti per Tutti – Uniti per Vincere”.