Su proposta dell’assessore comunale alle finanze Fabio Schembri, la Giunta Comunale, presieduta dal sindaco Calogero Cremona, ha deliberato d’impugnare i decreti statali con cui è stata eliminata l’esenzione dell’IMU per i terreni agricoli dei Comuni collinari.
L’impugnazione avverrà davanti al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ed il Comune di Naro sarà rappresentato e difeso dall’avvocato Antonio Bartolini, docente universitario, già individuato dall’A.N.C.I. (Associazione Nazionale Comuni Italiani) come amministrativista esperto in materia.
I decreti statali hanno imposto l’IMU sui terreni agricoli, compresi quelli incolti, effettuando anche una nuova classificazione dei Comuni montani ai fini dell’esenzione d’imposta. Adesso l’esclusione del pagamento IMU riguarda solo i terreni dei Comuni montani d’altezza non inferiore a 6oo metri, calcolati con riferimento alla sede del palazzo comunale. Nella provincia di Agrigento, pertanto, i Comuni esenti sono soltanto: Burgio, Cammarata, San Giovanni Gemini e Santo Stefano di Quisquina.
In base alla vigente disciplina, occorrerà quindi pagare l’IMU 2014 per i terreni entro il 10 febbraio in unica soluzione e quella 2015 in due rate a giugno e dicembre prossimi. Come se non bastasse, per l’anno 2014, il Governo nazionale ha già detratto quasi 900 mila euro dal fondo di solidarietà spettante al Comune di Naro, precarizzando il bilancio comunale, al quale verranno a mancare altri 900mila euro anche per l’anno in corso.
Contro questa iniqua decisione ministeriale si è mobilitata l’Amministrazione Comunale col ricorso giurisdizionale amministrativo davanti al TAR-Lazio.
“Insieme all’Assessore alle finanze Fabio Schembri e alla Giunta tutta – a parlare è il sindaco Calogero Cremona – abbiamo atteso che il governo tornasse indietro sui suoi passi e mantenesse il territorio di Naro esente dal versamento dell’IMU per i terreni agricoli. Ma il governo ha rincarato la dose, imponendo l’IMU con effetto retroattivo per il 2014 e peggiorando la situazione per il 2015, dal momento che l’IMU dovrà essere pagata anche dagli imprenditori agricoli e dai coltivatori diretti.
Non potevamo fare altro che impugnare gli atti governativi, anche perché ormai l’agricoltura locale è in ginocchio e gli operatori agricoli rischiano di sprofondare nel lastrico più assoluto”.