CON LA PRONUNCIA DELLA SENTENZA 312/2015 DEL TAR TUTTE LE ATTIVITA’ IN ESSERE POTREBBERO ESSERE SOSPESE, BLOCCANDO TOTALMENTE IL SETTORE. GAME OVER?
La Formazione professionale è in tilt. Potrebbero essere sospese tutte le attività e gli avvisi pubblici in corso. Quale la causa? È presto detto: il vuoto normativo creatosi con la sentenza emanata dal Tribunale amministrativo regionale per la Sicilia in materia di accreditamento ha messo in discussione tutto.
Con la sentenza n.312 del 2015 pronunciata dal Tar sulle nuove ‘Disposizioni per l’accreditamento degli organismi operanti sul territorio della Regione siciliana da un lato è stato decretato il fallimento della politica di settore da parte del Governo regionale, guidato dal presidente Rosario Crocetta e dall’altro si rischia seriamente di sospendere ogni attività in corso ed in itinere.
Senza regole per l’accreditamento, e questa sembra essere il vicolo cieco in cui si sarebbe imbattuto il Governo e l’amministrazione regionale, i soggetti interessati a beneficiare delle provvidenze pubbliche per erogare percorsi formativi e politiche attive del lavoro si ritroverebbe impossibilitati ad operare perché non in possesso del patentino (accreditamento).
Così come l’amministrazione regionale non può decretare né emettere mandati di pagamento, almeno questo pare, fino a quando gli enti formativi non saranno abilitati da una regolare posizione nel sistema di accreditamento regionale, attraverso precise disposizioni.
Un corto circuito senza precedenti che potrebbe sospendere tutto. Per metter in pista un nuovo sistema di accreditamento servirebbero almeno 6 mesi. Un decreto del Presidente della Regione, tale è stato indicato dal Tar il provvedimento da adottare, abbisogna, nell’iter amministrativo di perfezionamento dell’atto, del parere del Consiglio di giustizia amministrativa, della Corte dei Conti e dell’Ufficio legislativo e legale.
Ad essere sospesi potrebbero essere: la terza annualità dell’Avviso 20/2011, peraltro, già avviata e le attività formative destinate ai minori in obbligo scolastico nelle tre annualità (IeFP ex Oif). E non è tutto.
Anche il Ciapi opera in regime di accreditamento. Ed allora, il vuoto normativo determinato dalla citata sentenza n.312/15 pronunciata dalla magistratura amministrativa interessa anche l’ente di formazione della Regione siciliana? Perché se così dovesse essere si dovrebbero sospendere anche tutte le attività in essere gestite dal Ciapi. Sarà così? Il Governo regionale intervenga con immediatezza per fare chiarezza perché gi effetti potrebbero essere devastanti. Chi pagherebbe eventualmente i danni procurati?
Anche perché il corto circuito potrebbe interessare anche l’Avviso pubblico per ‘L‘individuazione dei soggetti attuatori di interventi formativi specialistici mediante la costituzione di un catalogo dell’offerta formativa per i giovani’.
All’articolo 2 del richiamato bando, firmato dal dirigente generale Anna Rosa Corsello e pubblicato lo scorso 28 gennaio, si individuano i soggetti proponenti: “Possono presentare la propria candidatura al presente Avviso gli enti di formazione (singoli o in RT) inseriti nell’elenco di cui alle Disposizioni 2013 per l’accreditamento alla formazione degli organismi operanti nel territorio della Regione Siciliana – Tipologia standard – approvato con Decreto 23 luglio 2013 e che abbiano gestito, negli ultimi 5 anni, Sportelli multifunzionali finanziati dalla Regione Siciliana”.
Sulla base della pronuncia del Tar, che ricordiamo ha annullato gli effetti del decreto assessoriale del 23 luglio 2013, anche l’Avviso pubblico potrebbe essere sospeso.
La grave responsabilità politica di coloro che agendo con superficialità ed inadeguatezza hanno scatenato un effetto domino incredibile è chiaramente sotto gli occhi di tutti.
E adesso che si fa? Come ne uscirà il Governo regionale da questo empasse senza precedenti?
Ogni tentativo di raddrizzare la baracca appare adesso un’impresa davvero ardua e con scarse possibilità di riuscita.
Il corto circuito sembra trascinare inesorabilmente tutto compreso la programmazione comunitaria relativa al Piano operativo Fondo sociale europeo Sicilia 2014/2020. Senza un sistema di accreditamento difficilmente si potrà procedere a tracciare il nuovo corso della Formazione professionale in Sicilia. Anche il Programma della Garanzia Giovani Sicilia potrebbe, quindi, essere sospeso.
Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, si è reso conto del corto circuito? È a conoscenza degli effetti nefasti prodotti da due anni di errori (primo e secondo governo Crocetta) nella gestione politico-amministrativa della Formazione professionale?
Un proverbio recita: ‘tutti i nodi vengono al pettine’.
Adesso siamo al dunque e qualcosa dovrà uscir fuori se si vuole salvare il settore e tirarlo fuori dalle sabbie mobili.
1 commento
Se consideriamo che gli operatori impegnati nella terza annualità, con accreditamento anticostituzionale, forse sono 2000 e quelli i cui Enti non hanno ottenuto l accreditamento sempre secondo regole ritenute anticostituzionali sono 4000 , l unica soluzione è FERMARSI !!!!
Evitare danni ancora più consistenti, considerando che difficilmente sarà possibile autorizzare il pagamento degli emolumenti ai lavoratori.