PRIMI TIMIDI SEGNALI DI DIALOGO IN UN SETTORE AVVELENATO DA UN CLIMA DA ULTIMO AGGUATO CHE NEGLI ULTIMI DUE ANNI HA PARALIZZATO IL SISTEMA FORMATIVO DEGENERANDO IL DISAGIO DEI LAVORATORI IN UNA ‘MACELLERIA SOCIALE’ SENZA PRECEDENTI
Intorno alla crisi nel settore della Formazione professionale, che toglie il respiro ogni giorno di più ad enti gestori e lavoratori, si registra un timido segnale di speranza per una proficua ripresa del dialogo tra le parti sociali ed il governo regionale.
Dialogo interrotto durante la gestione dell’assessore Nelli Scilabra nei primi due governi Crocetta con conseguente produzione massiccia di contenziosi che hanno prodotto danni economici agli enti e povertà tra i lavoratori.
Segnale, dicevamo, che si coglie dall’incontro che l’assessore per l’Istruzione e Formazione Professionale ha promosso per il prossimo lunedì mattina presso l’assessorato.
La convocazione fa seguito, peraltro, alla richiesta avanzata lo scorso 22 gennaio dalle associazioni degli enti formativi Anfop, Asef, Assofor, Cenfop e Forma Sicilia, finalizzata ad affrontare le tante criticità che hanno incancrenito il settore, a cominciare dalla mancata rendicontazione dei progetti già conclusi per finire alla programmazione del piano formativo da agganciare al Piano operativo Fondo Sociale Europeo Sicilia 2014/2020.
Sull’apertura al dialogo dell’assessore Lo Bello interviene il Presidente di Forma Sicilia, associazione che annovera gli enti storici e che contano il maggior peso dei lavoratori assunti a tempo indeterminato, Paolo Genco.
“Apprezziamo l’apertura dell’assessore Lo Bello – dichiara Genco – di un tavolo di ‘riconciliazione’ con i soggetti virtuosi e che ancora risultano in attività. Un tavolo – precisa – di concertazione sulla programmazione delle attività che dovranno fare seguito alla chiusura dell’Avviso 20/2011, prevista per il prossimo 8 giugno”.
“Da parte degli enti storici associati – sostiene il presidente di Forma Sicilia – vi è la disponibilità a dare il pieno appoggio all’assessore e condividere il percorso che dovrà portare alla salvaguardia dei livelli occupazionali”.
Per Genco: “Non è vero che la Sicilia non ha bisogno di formazione professionale, magari il monte ore negli anni pregressi sarà stato eccessivo, però sulla prosecuzione del servizio istituzionale non si discute, anzi và garantito, tutelato ed erogato attraverso il supporto degli enti virtuosi”.
“Siamo pronti a sederci al tavolo con l’assessore Lo Bello – rilancia – per concertare un percorso che possa portare alla chiusura di tutto il pregresso nel più breve tempo possibile”.
“Siamo anche convinti – conclude Genco – che con le eventuali somme perenti racimolate dai rendiconti, cifra che secondo nostre stime si aggirerebbe tra gli ottanta e i cento milioni, si potrebbe finanziare il periodo che và da giugno a dicembre 2015 nell’attesa che l’Amministrazione regionale completi le procedure per l’avvio della programmazione comunitaria 14/20 a completamento di un percorso condiviso con gli enti virtuosi”.
5 commenti
Ente virtuoso e ente in attività non è detto che coincidano.
Ente virtuoso ed ente attivo non coincidono: enti che hanno ricevuto la
revoca dell accreditamento solo perché “ispezionati” ed enti che sono
stati risparmiati da verifiche e controlli non coincidono.
Quando la politica inforca gli occhiali della Amministrazione attiva
inevitabilmente incespica e cade. Siamo sicuri che gli enti che hanno
avviato la terza annualità sono stati previggenti oppure tra qualche giorno alla prima verifica sui finanziamenti ricevuti e sui pagamenti effettuati non faranno la fine degli enti non virtuosi e saranno revocati.
È una questione di tempo. Nel giro dei prossimi tre mesi la Magistratura Ordinaria e quella Amministrativa si prenderanno carico di stabilire chi è virtuoso e chi no, chi è vittima e chi carnefice, chi è stato furbo e chi intelligente.
E soprattutto chi deve pagare
Credo che tutti gli enti non virtuosi, dovrebbero attenzionare l ‘attività della Ragioneria, al primo mandato di pagamento a valere della terza annualità,erogato ,denunciare subito a procura e GF .
Chi vuol fare del volontariato fino a Giugno che lo faccia , ma è opportuno che si fermino le attività ,che si ripristini la leggittimità degli accreditamenti , e dei relativi decreti , considerando che questa volta l ‘illegalità nasce dal ventre dell’amministrazione figlia della falsa moralizzazione Crocettiana.
Definizione di virtù: Disposizione dell’animo che spinge l’uomo a praticare e perseguire costantemente il bene , prescindendo da eventuali ricompense o castighi, tanto nella vita pubblica, quanto in quella privata.
Virtuoso sarebbe ricco di virtù…ergo non esistono enti che rispecchiano tale definizione!
Bisognerebbe imparare ad usare le parole e i loro significati.
Ma chi è stato a dargli la patente di ente virtuoso a Genco e all’ANFE che presiede ?
Lui confonde gli enti che ancora, non si sa per quanto tempo ancora, sono in attività per enti virtuosi. Non sa o fa finta di non sapere che virtuoso significa non avere mai messo in CIG i lavoratori e/o in mobilità, non avere mai ridotto gli orari lavoro, etc.