TRA I 400 ED I 600 MANIFESTANTI HANNO SFILATO PER LE VIE DI PALERMO. UNA DELEGAZIONE ATTENDE DI ESSERE RICEVUTA DAL GOVERNO REGIONALE
Un corteo composto e pacifico ha sfilato per le vie di Palermo stamattina. Sono i lavoratori della Formazione professionale che, mentre scriviamo, si sono concentrati in piazza Indipendenza, davanti Palazzo d’Orleans, sede del Governo della Regione siciliana.
Un coro unanime: vogliamo il lavoro! È il grido lanciato dalla piazza dei lavoratori, stanchi di ammortizzatori sociali e caos amministrativo.
Sui dati dell’affluenza dei lavoratori alla manifestazione c’è sempre differenza tra quelli forniti dagli stessi manifestanti ed i numeri rilevati dalla Digos. Si parta di un numero che tra i 400 ed i 600 partecipanti.
Manifestazione promossa da Unione lavoratori liberi (Ull) e dagli operatori degl ex Sportelli multifunzionali liberi da ogni ‘contaminazione’ sindacale con la collaborazione fattiva dello Snalv. All’iniziativa hanno aderito anche i Cobas, l’Ugl, il Sinalp, lo Snals-Fp, Gli Irriducibili della Formazione professionale, l’Uslal ed infine il Cosm. Assenti le sigle sindacali confederali, Cgil,, Cisl e Uil di categoria.
I lavoratori chiedono chiarezza al Governo regionale dopo anni di inadeguata gestione del settore che ha portato al collasso del sistema formativo regionale. La conseguenza dello sfascio è stata l’espulsione di circa 3500 lavoratori che l’Esecutivo regionale – sulla scorta delle dichiarazioni raccolte tra i manifestanti – ha il dovere di salvaguardare e tutelare per restituire loro il posto di lavoro.
“Le questioni sono tutte sul tappeto e ancora irrisolte – fanno sapere i lavoratori – e non bastano più le parole”.
Dal comunicato diramato si evincono i punti critici che hanno spinto centinaia di operatori del settore, provenienti da molte province siciliane, a manifestare stamattina per le vie di Palermo.
Torniamo ad elencare, di seguito, i contenuti della piattaforma rivendicativa.
“Per il futuro dei lavoratori degli ex Sportelli Multifunzionali si parla ancora senza avere idee chiare e certe di come poterli reimpiegare.
Per la Cigd 2014 i tempi sono ancora lunghi in quanto si dovrà aspettare almeno il mese di marzo affinché il Governo nazionale liberi, sempre che lo faccia, le risorse del Piano azione e coesione (Pac).
Per la Terza annualità dell’Avviso 20/2011 (seconda annualità del Piano giovani) tutti i decreti di impegno delle somme sono fermi a causa del problema sorto con l’accreditamento degli Enti Gestori, come emerso a seguito della pronuncia recentissima del Tribunale amministrativo per la Sicilia. Questo significa anche che per quelli che già hanno iniziato le attività si prevedono tempi duri per la corresponsione dei primi e dei secondi acconti in quanto ci risulta pare che i relativi fondi siano stati ‘sequestrati’ dal Governo Nazionale.
Per la filiera OIF/IeFP, riservata ai percorsi formativi per i minori a rischio dispersione scolastica, oltre che al problema del finanziamento si è aggiunta la circolare dell’assessore alla Formazione professionale, Mariella Lo Bello, che individua una fascia d’età dei partecipanti dai 15 anni in su a progetti già avviati, per non parlare dell’atavica lentezza della chiusura dei rendiconti (8000 procedimenti in corso).
Per la nuova programmazione comunitaria relativa al periodo 2014/2020 ad oggi non c’è uno straccio di proposta. Tutto ciò comporterà, da parte degli enti gestori l’inevitabile ed imminente apertura dello stato di crisi che avrà la sua naturale conclusione nei licenziamenti collettivi dell’ormai esigua pattuglia di lavoratori ancora in servizio.
Per i lavoratori già licenziati nulla viene prospettato per il loro immediato reimpiego. E quelle manovre per il loro salvataggio, vedi il progetto ‘Prometeo’ presso il Ciapi, sono miseramente fallite.
Per la Cigd 2015 siamo in alto mare e non si intravedono da parte dell’amministrazione regionale, soluzioni alternative, facilmente individuabili, che possano dare sollievo ad una categoria così martoriata.
“Basta a soluzioni tampone, più o meno rabberciate – sostengono i lavoratori – adesso serve chiarezza”.
Una delegazione dei lavoratori, mentre vi scriviamo, attende di essere ricevuta dal Governo regionale.