AD OGGI NELL’ISOLA IL TERMINE E’ SINONIMO DI INQUINAMENTO DI SUOLO, ACQUA E ARIA CON UNO SPERPERO CHE SI AGGIRA TRA I 400 ED I 500 MILIONI DI EURO ALL’ANNO. PER L’ASSOCIAZIONE UNA METODOLOGIA ETICA E’ POSSIBILE CON RISPARMIO COSIDEREVOLE E RICAVI PARI A 90 MILIONI DI EURO ANNUI CON LA CREAZIONE DI 5000 POSTI DI LAVORO
“È possibile la gestione ecocompatibile dei rifiuti in Sicilia, serve costruire la volontà politica che è la necessaria base per l’innovazione”. A sostenerlo l’associazione ‘Zero Waste Sicilia’ che presenterà, nel corso dell’assemblea annuale che si terrà domani alle ore 10, presso il Teatro Municipale di Misterbianco (CT), le proposte per una gestione europea ed efficiente di quelle risorse che qualcuno chiama rifiuti. Si tratta di un approccio etico alla gestione dei rifiuti che potrebbe ricavare 90 milioni di euro annui e creare 5 mila posti di lavoro, abbattendo l’esorbitante costo attuale che sfonda il tetto dei 400 milioni di euro all’anno.
Il tema è attualissimo in una Terra, come la Sicilia, che ha subìto proprio nelle scorse ore il commissariamento – per il momento solo annunciato – da parte del Governo di Matteo Renzi sulla gestione, per il momento, di fognature e depuratori, e c’è il fondato sospetto che lo stesso epilogo potrebbe toccare al comparto dei rifiuti.
L’associazione ‘Zero Waste Sicilia’ nasce dalla volontà e dall’esigenza di fare emergere una metodologia etica e democratica di condivisione, per una corretta gestione dei Rifiuti Urbani, per una sana ecologia non solo dell’ambiente ma anche della mente dove le ‘7 R’ sono un ‘must’ (dovere, indispensabile, obbligatorio): riduzione, riprogettazione, riuso, riparazione, riciclo, responsabilità e rispetto.
L’appuntamento di domani, come dicevamo, è rivolto a soci, cittadini, associazioni, comitati, a tutti i sindaci siciliani, all’Anci Sicilia, all’assessorato all’Energia e servizi di pubblica autorità, al dipartimento regionale Acqua e Rifiuti, e politici e portatori di interesse.
La scelta di Misterbianco – si legge in un comunicato dell’associazione – non è casuale, perché è un luogo simbolo, per la presenza della discarica di contrada Valanghe d’inverno, di una gestione dissennata, inquinante, antieconomica e antiecologica dei materiali post-consumo.
Secondo l’associazione ‘Zero Waste Sicilia’: “E la gestione di questi beni seguisse le strade indicate dall’Europa, in Sicilia sarebbe possibile ricavare, dai 2 milioni e mezzo di tonnellate annue di rifiuti prodotti, circa 90 milioni di euro e si potrebbe dar vita a 5 mila posti di lavoro in maniera stabile. “Ed invece, queste risorse pubbliche – prosegue al nota dell’associazione – sono gettate via ed inquinano suoli, acque ed aria con l’aggravante che ai contribuenti lo smaltimento costa tra i 200 ed i 250 milioni di euro all’anno solo per entrare in discarica, ed altrettanti per la gestione, trasporto, manutenzione, profitti dei gestori della raccolta”.
“Senza dimenticare – prosegue il comunicato – che l’attuale sistema non rispetta neppure le direttive europee, peraltro recepite dal Legislatore italiano, che opera in maniera è illegale, esponendo lo Stato italiano a pesanti sanzioni europee”.
“Una gestione alternativa per valorizzare questi beni è possibile – sostiene, attraverso il citato comunicato l’associazione ‘Zero Waste Sicilia’ – ed è realizzabile in tempi relativamente brevi. Una gestione che sia rispettosa dell’ambiente, che migliori la qualità della vita dei siciliani e che ne tuteli le loro tasche, che non trasformi i rifiuti da risorsa pubblica, quindi di noi tutti, in lucro di pochi”.