SI COMPLICA IL PERCORSO VERSO IL RIMPASTO DI GIUNTA MUNICIPALE NELLA CITTA’ DEI TEMPLI. FAREBBE GOLA A CERTI AMBIENTI POLITICI, RISPOLVERANDO ANTICHI CONSOCIATIVISMI E BIZANTINISMI, CAVALCARE L’ONDA DEL ‘CAOS AMMINISTRATIVO’ PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE
Il sindaco Errante ostaggio della vecchia maggioranza? Bizantinismo, consociativismo o cos’altro?
Escono allo scoperto ‘Città Nuova’ e ‘Castelvetrano Democratica Unita’ per prendere le distanze dalla decisione del Sindaco di Castelvetrano Selinunte, Felice Errante, di azzerare la Giunta Municipale. Rispediscono al mittente le accuse di ingerenza e si trincerano dietro il programma elettorale e l’accordo di coalizione che nel maggio 2012 è risultato vincente alle elezioni amministrative.
In un comunicato Francesco Saverio Calcara per ‘Città Nuova’ e Vincenzo Di Stefano e Silvestro Pisciotta per ‘Castelvetrano Democratica Unita’ accusano il primo cittadino selinuntino di ‘decisione unilaterale’ e non condivisa che porterebbe al rimpasto senza alcun confronto e dibattito di maggioranza, sconfessando, nei fatti, gli accordi pre elettorali.
Prosegue, quindi, l’ostinazione di Pd e liste civiche e movimenti politici nel rifiutarsi di considerare il Nuovo centro destra il partito del Sindaco e di osteggiare i numeri dalla parte di Errante che hanno cambiato gli equilibri in seno al Consiglio Comunale di Castelvetrano Selinunte, rimescolando appartenenze e schieramenti.
“In riferimento all’ultimo comunicato del Sindaco Errante – si legge nella nota – sulla crisi determinata dalla sua decisione di azzerare la Giunta e di ‘aprire’ ad altre forze politiche, i direttivi di ‘Città Nuova’ e di ‘Castelvetrano Democratica Unita’, mentre confermano quanto a suo tempo dichiarato circa la necessità di rimanere fedeli al quadro sancito dalle elezioni del 2012, ribadiscono che nessuna imposizione, velata o meno, si vuole esercitare, al di là di quanto a suo tempo concordato al momento della individuazione del candidato Sindaco e della comune stesura del suo programma elettorale, e che nessun ‘astio o rancore’ ha mai offuscato il leale sostegno e la fattiva collaborazione della propria rappresentanza a Palazzo Pignatelli”.
“Dichiarare di non volere apportare cambiamenti al programma – insistono Calcara, Di Stefano e Pisciotta – vale poco, se i cambiamenti ci sono nei fatti, cosicché questa nobile dichiarazione di principio viene a cozzare con la realtà di un auspicato coinvolgimento di ambienti che da sempre hanno manifestato intenti alternativi a quelli della coalizione che ha espresso il Sindaco Errante”.
Va detto che, dalla dichiarazione del primo cittadino non emerge la volontà di cambiare il programma elettorale votato dai cittadini, anzi, quella che era stata l’opposizione oggi può contribuire a rafforzare l’azione amministrativa e sostenere gli obiettivi indicati in campagna elettorale tre anni or sono, essendo divenuta componente dello stesso partito del Sindaco. Se così dovesse essere, non si capisce il perché di tanta ostinazione. Cosa c’è sotto?
“Ci permettiamo, inoltre, di rilevare – continuano a sostenere, attraverso il richiamato comunicato, i rappresentanti delle citate liste civiche – che i 9.239 voti citati dal primo cittadino non sono patrimonio personale di nessuno, ma sono il frutto dell’impegno di tutti coloro che per quel Sindaco, per quella Amministrazione e per quel programma, si sono spesi”.
Affermazioni che lasciano più di un dubbio. È il caso di rilevare che già lo scenario politico che aveva espresso questa maggioranza, che aveva condiviso il programma elettorale ampiamente votato dalla cittadinanza, è cambiato in Consiglio Comunale. Tant’è che gli stessi rappresentanti del movimento ‘Castelvetrano democratica unita’, Di Stefano e Pisciotta, nel’elezione comunale del 2012 con lo stesso titolo rappresentavano l’Udc ed hanno sostenuto il candidato Errante. Bisogna, peraltro, ricordare, che anche l’attuale presidente del Consiglio Comunale, Vincenzo Cafiso, fu sintesi politica di quell’accordo elettorale tra l’ormai Sindaco Errante ed il partito dell’Udc. Così come per il vice presidente del massimo consesso cittadino, Francesco Bonsignore, della lista civica ‘Città Nuova’. Accordo nel quale si decise anche la vice sindacatura di Marco Campagna in quota Pd.
Oggi, pare che tutti abbiano avuto modo di fare scelte diverse – di cambio casacca ,per capirci – ma lo stesso si contesta al Sindaco che rivendica semplicemente la dovuta visibilità in Giunta Municipale del proprio partito: il Nuovo Centro destra. Partito che in questa nuova fase politica è la componente maggiormente rappresentativa in seno al massimo consesso cittadino. E questo è un fatto inconfutabile.
Secondo Città Nuova’ e ‘Castelvetrano Democratica Unita’, invece: “Il cosiddetto rimpasto non scaturisce da un dibattito di maggioranza, da nuovi accordi intercorsi e condivisi, da un tavolo di confronto, ma soltanto da una decisione unilaterale del Sindaco, che, inoltre, dà l’impressione, coi suoi comunicati, di voler scaricare su altri i problemi della gestione del suo stesso partito e della forzata coabitazione che c’è in esso”.
Ed arriva ancora uno stop al Sindaco Errante, reo, secondo i citati movimenti politici, di voler arbitrariamente mutare gli equilibri, nel convincimento che nel passaggio da Fli, il partito del Sindaco nel 2012 (oggi non esiste più), al Ncd non sia cambiato nulla dal punto di vista politico.
Difatti i rappresentanti delle richiamate liste civiche tornano a battere sullo stesso punto: “Se il Ncd ha già la principale rappresentanza in Giunta nella figura del Sindaco e di un Assessore, ciò dovrebbe costituire per quella compagine la massima garanzia”.
Qualcosa non quadra nelle parole dei rappresentati dei movimenti politici che ad oggi esprimono il presidente ed il vicepresidente del consiglio comunale.
È, allora, un problema di poltrone o di effettivo rilancio dell’azione amministrativa alla luce del mutato quadro politico che impone il coinvolgimento di tutte le forze, anche parlamentari, della Città che possono contribuire a dare ulteriore spinta? Torniamo a ribadirlo: cosa c’è sotto?
Per Calcara, Di Stefano e Pisciotta: “Nei fatti non si tratta, quindi, di assicurare la presenza di un partito in Giunta, ma la presenza di una sua ben determinata corrente, che, come detto, al momento delle elezioni, aveva altro programma e altro candidato”.
Ed ancora altre accuse indirizzate al Sindaco e questa volta i rappresentanti delle richiamate liste civiche parlano di presunto consociativismo: “Si sottolinea che i rappresentanti di ‘Città Nuova’ e ‘Castelvetrano Democratica Unita’ sono stati sempre competenti e motivati, e che ‘lavorare al servizio della gente’ è un compito che si svolge nella chiarezza degli intenti e delle azioni, non ricorrendo a consociativismi che dovrebbero appartenere al passato, un passato che, tuttavia, a volte si rinnega a parole, ma riemerge prepotentemente nei fatti. La disaffezione alla politica parte anche dalla disinvoltura con cui a volte, in nome di bizantinismi politici, si fa strame della volontà popolare”.
Un dubbio emerge con prepotenza. Consociativismo e bizantinismo è forse la prassi utilizzata , invece, dai Pd cittadino e dai citati movimenti politici, di cui è nota la paternità?
Ed ancora, non facciamo che dietro le quinte si stia combattendo una partita ben più importante e che la Città e i suoi problemi non c’entrano nulla?
Parrebbe che, sul presunto scivolone, preparato artatamente e su misura per il giovane Errante, si stia coalizzando un’area politica che punterebbe su un nuovo patto pre elettorale che potrebbe interessare l’attuale vice sindaco e l’ex sindaco di Castelvetrano, entrambi accomunati, così sembrerebbe, dal gustoso intento di prendere il posto altrui ai diversi livelli istituzionali.
Potrebbe spiegarsi così la strada in salita che ha ingenuamente intrapreso il Sindaco Errante dopo l’azzeramento della Giunta Municipale.