Recentemente è arrivata la richiesta di pagamento di 800mila euro da parte del Comune di Siculiana e di 400mila euro di una azienda telefonica che si aggiunge e alimenta un buco finanziario milionario di almeno tre milioni di euro. Da mesi chiedo chiarezza all’amministrazione comunale sulla situazione finanziaria dell’Ente attraverso la convocazione di una conferenza stampa, ma ha ritenuto opportuno lasciarla cadere. Posso anche capire la scelta di non allarmare l’opinione pubblica che potrebbe avere una negativa reazione contro la politica e i politici. Ma ad un passo dal precipizio il silenzio non trova più giustificazioni.
Manganella si trova in una morsa, in mezzo ai tagli di trasferimenti finanziari da parte della Regione e ai debiti ereditati dalle amministrazioni che lo hanno preceduto. Da parte sua, a mio parere, la responsabilità di non avere utilizzato al meglio il tempo. In quattro anni si poteva fare di più per sanare le casse comunali ed invece si è preferito perdere prezioso tempo. Non è, comunque, il massimo responsabile del disastro finanziario di Favara.
Preoccupa il comportamento di alcuni che chiedono l’attivazione di altri servizi non indispensabili, quando dovrebbero perfettamente conoscere lo stato preoccupante delle casse comunali e allarma la volontà nel perseverare a percepire i compensi politici. Angoscia la preoccupante improduttività di alcuni settori della burocrazia, quando la prima a rischiare in caso di fallimento del Comune è proprio la burocrazia, che verrebbe decimata dalla perdita occupazionale, uno tra i primi effetti del dissesto.
Davanti al pericolo ci si aspetta l’interesse di tutti nel scongiurarlo, possibilmente mettendo da parte quello di partito e le contrapposizioni. Tutti abbiamo espresso il nostro giudizio sull’attuale guida della città. Ora dobbiamo andare oltre. Personalmente potevo dare un taglio diverso al mio articolo, potevo annunciare in modo eclatante l’ormai quasi certo fallimento del Comune e, magari, togliermi qualche dovuto sassolino dalla scarpa contro le “tinturie” di Manganella. Desisto per dare un mio minimo contributo alla possibilità di salvare centinaia di posti di lavori e per evitare maggiori sacrifici alla città.
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6 commenti
ben vi sta comune di merda!… prima votate amici e parenti e poi….vi lamentate della classe politica
Ave Dissesto, Parassiti te Salutant!
Non tutto il male viene per nuocere. I vantaggi del dissesto:
1. decimazione della pletora di impiegati comunali, in sovrabbondanza rispetto alle dimensioni demografiche del paese;
2. estinzione delle convenzioni e chiusura degli asili a costo zero all’utenza “amica”, e con operatori che arrivano a percepire la 14sima mensilità, poiché coniugi, congiunti o comunque parenti dei politici che si sono letteralmente “mangiati” il Comune;
3. rescissione della maggior parte dei canoni di locazione, per edifici inutili o in sovrappiù e redistribuzione del personale;
4. Comune commissariato e calcio nel sedere a sindaco, giunta e consiglio che, insieme, costano mediamente 500mila euro l’anno (altro che primato ad Agrigento!).
5. et. etc.
Unica nota dolente: l’innalzamento dei tributi locali al massimo delle aliquote, ma forse serviranno, una volta tanto, a estinguere il debito…. almeno di quello corrente.
fino a quando si traballa, si va avanti. per rialzarsi bisogna prima cadere.
Azeriamo, ei ricominciamo da capo.
FORZA AUMENTATE LE TASSE ! E RISOLVETE I PROBLEMI
Unica soluzione: default e commissaria mento.
non siete in grado di amministrare nemmeno un condominio di poche u.i. . sono anni che aumentate le tasse con questa scusa! Ci sarà una fine a tutto ciò?