Il Consiglio comunale convocato in seduta straordinaria doveva discutere ed approvare un solo punto, proposto da Anci Sicilia in contemporanea agli altri 390 Comuni dell’Isola, ed, invece, come nelle previsioni è stata l’occasione della pesante critica da parte dell’opposizione verso l’amministrazione e dell’autocritica e dell’autoassoluzione da parte del sindaco. Per la cronaca, alla fine, la proposta di adesione alla mobilitazione indetta da Anci Sicilia è stata approvata.
Il sindaco ha parlato, in maniera dettagliata, sulle responsabilità delle passate amministrazioni comunali nella inarrestabile produzione di debiti fuori bilancio, che l’attuale sta fronteggiando e pagando, “fino adesso sono stati onorati per un importo di circa 6milioni di euro”.
“Ho dovuto fare fronte alle eredità del passato – ha detto Manganella – e ai tagli dei trasferimenti finanziari, basti considerare che l’importo delle spettanze statali al 31.12.2010 erano pari a 8.541.465 euro e confrontarle con quelle erogate alla data del 31.12.2013 di euro 5.372.428 e di euro 4.085 alla data del 31.12.2014. Complessivamente dal 2011 al 2014 il taglio dei trasferimenti dello Stato è quantificabile nella percentuale di circa il 52% rispetto all’annualità 2010. Anche per i trasferimenti da parte della Regione Sicilia si assiste ad un taglio quantificabile nel 2013 rispetto al 2010 nella percentuale di circa il 55%”.
Sono cifre reali, è tutto vero e non lo dice solo Manganella.
Quello che non dicono è che ai tagli corrisponde una maggiore entrata dovuta ad una autonomia economico finanziaria degli enti locali sempre più accentuata. Il processo normativo intrapreso nel lontano 1997, Bassanini bis, ha condotto ad una quasi perfetta autonomia finanziaria di entrate e di spesa dell’Ente. “I Comuni, le Province, le Città Metropolitane e le Regioni hanno risorse autonome. Stabiliscono e applicano tributi ed entrate propri, in armonia con la Costituzione e secondo i principi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario. Dispongono di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibile al loro territorio”.
Ora, i Comuni che si sono dotati di una efficiente organizzazione per affrontare l’autonomia finanziaria, oggi non piangono miseria o non sono ad un passo dal dissesto, come lo sono quelli che ancora aspettano i trasferimenti finanziari come a credere in un miracolo. Non ci sono più, punto e basta. C’è l’autonomia delle entrate.
Per quanto riguarda Favara, gioca una significativa importanza la scelta del sindaco nel licenziare Aipa e nell’assegnare il servizio direttamente agli uffici comunali. Nel cambio sono aumentate le entrate del Comune? E se non sono aumentate, quali i motivi? Il sindaco fuori dagli interventi in aula, mi ha promesso che organizzerà una conferenza stampa sullo specifico argomento. Aspettiamo.
“Allo scenario finanziario sopra delineato – continua il sindaco nel suo intervento – si aggiungono i debito fuori bilancio prodotti dalle amministrazioni precedenti di circa 4milioni di euro in tre anni e il debito nei confronti di Gesa Ag2 pari a 7.665.327 euro alla data del 31.12.2011”.
Manganella ha anche sottolineato di essere riuscito a pagare i debiti senza tagliare i servizi essenziali, rinunciando a riparare le buche stradali “pur di onorare i debiti”.
Pesante l’intervento del consigliere Carmelo Vassallo Todaro. “Allo scarica barile, non ci sto. Ero consigliere nell’amministrazione Airò, a quel tempo furono pagati debiti fuori bilancio per circa 9milioni di euro. Lo stesso è accaduto con Russello, quando si iniziarono i tagli ai trasferimento. Quindi non vale la giustificazione di scaricare sugli altri. Applichiamo “l’articolo 140” quello di dire tutta la verità ai cittadini. Diciamo che la macchina burocratica è stata organizzata per tutto, tranne per raggiungere l’efficienza. Sull’iter della Tari che ha messo a rischio l’Ente, quali sono i risultati dell’accertamento a mesi di distanza? Per non parlare delle bollette Imu che arrivano all’ultimo minuto”.
Michele Lombardo ha puntato l’indice sulla mancata lotta all’evasione fiscale che “ha raggiunto il 50%, mentre dalle parole del sindaco si legge chiaramente che siamo in dissesto”.
Salvatore Lupo si aspettava la presenza del dirigente alle Finanze “per avere un quadro più esatto sulle entrate. E’ vero che ci sono minori trasferimenti ma noi dobbiamo fare i manager, i capipopolo e non i boia che caricano sui cittadini. La scelta sull’Aipa è stata indovinata? Noi dobbiamo amministrare la città a tutti i costi”.
Agli interventi pesanti, è seguita una altrettanto pesante replica da parte del sindaco. “Ho assistito a tre interventi, uno più grave dell’altro. Polemica sterile e stupida. Io non ho voluto scaricare sugli altri, ho solo precisato che i debiti non sono miei figli. Ho pagato i debiti e non ho speso nulla. Io amo la mia città e resto al mio posto , chi di voi si è stancato può andarsene subito, io non me ne vado. Per quanto riguarda il titolo di capopopolo sono stati gli altri a darmelo e non sono stato certamente io ad assegnarmelo”.
Quel qualcuno che gli ha dato il particolare titolo, che io conosco perfettamente bene, ha aggiunto, comunque, il preposto “ex” che adesso si omette.
Si aspetta, a questo punto, l’analisi più dettagliata sulla questione finanziaria dell’Ente che dovrebbe fornirla, dicevamo, la conferenza stampa promessa dal sindaco, in un sereno confronto al servizio della chiarezza, base fondamentale per costruire progetti validi a salvare la città dal dissesto finanziario.