PER LA CISL PARLARE DI VIRTUOSISMO SI PUO’ TRA GLI ENTI MA SOLO IN PRESENZA DI REGOLE
Resta aperta la partita sull’accreditamento degli enti formativi in Sicilia. A commentare il particolare momento di stallo nel settore il coordinatore della Formazione professionale in provincia di Trapani della Cisl Scuola, Vito Tartamella.
“Sembra di respirare un clima sereno e disteso ma così non è – afferma Tartamella – perché lo scenario è cambiato ed è bene che ci si renda conto della nuova situazione”.
Per il sindacalista della Cisl Scuola: “Dopo l’ultima pesantissima sentenza del Tribunale amministrativo regionale n.312 del 2015, che di fatto rende nulla la direttiva sull’accreditamento 2013 e le successive note sibilline che si susseguono lasciando intendere un ritorno al vecchio sistema, ma apportando come novità la possibilità che gli Enti possano accreditarsi presentando un atto notorio che attesti lo stato di salute del gestore richiedente, di fatto poco o nulla è cambiato”.
Ed aggiunge: “Che la soluzione è da ritrovarsi nel passato è palese a tutti, se consideriamo però che di fatto molti enti devono iniziare le attività a valere della terza annualità, che l’Oif è fermo al palo e che tutti gli strumenti utili previsti per garantire il servizio alle utenze e ai lavoratori, assegnati al Ciapi, non hanno dato i frutti sperati, ne consegue che tutto questo si traduce in un fallimento totale del sistema”.
Si sofferma il sindacalista sul dramma sociale senza precedenti.
“La platea dei lavoratori in attesa di ricollocazione lavorativa cresce esponenzialmente – precisa Tartamella – così come le spettanze pregresse maturate e non riscosse per tutti. Se a questi – incalza – aggiungiamo i lavoratori che attendono l’inizio delle attività per i ritardi sui decreti di finanziamento, il risultato è evidente a tutti.
“Le difficoltà a far fronte ai bisogni primari – sostiene il coordinatore della Formazione professionale della Cisl Scuola della provincia di Trapani – le grida di emergenza sociale, la profonda crisi del settore, il pericolo di implosione dell’intero sistema più volte sottolineato e denunciato dai lavoratori tutti e dai sindacati sembrano non scalfire in alcun modo la posizione assunta dai burocrati e dal governo”.
“Credo sia cosa buona e giusta parlare di virtuosismi tra gli Enti gestori – ci dice Tartamella – ma reputo sia fondamentale ancor prima stabilire i criteri che determinano tale virtuosismo”.
Il sindacalista pone alcuni interrogativi in ordine alla confusione attuale rispetto agli effetti della citata sentenza del Tar che ha reso nulle le ‘Disposizioni per l’accreditamento degli enti formativi per il 2013’.
“Quali regole sono valide per l’accreditamento? Se restano in vigore le vecchie disposizioni, può un Ente essere revocato per la violazione dell’articolo 11 delle richiamate Disposizioni del 2013? Come può un Ente essere accreditato per area di intervento, se nel 2006 si veniva accreditato per sede?”
“In ultimo mi chiedo – insiste Tartamella – ha ancora senso parlare di accreditamento se un Ente oggi può accreditarsi per gestire corsi di formazione professionale nella delicatissima filiera dell’‘Oif semplicemente presentando ai fini dell’ottenimento del finanziamento pubblico con un semplice atto notorio? E perché non può in virtù dello stesso principio accreditarsi per la terza annualità dell’Avviso 20/2011?
Il sindacalista delinea un possibile scenario: “Credo che si profilino nuovi ricorsi e nuove sentenze che di fatto prenderanno tempo, cosa che fa comodo a molti, e lasceranno i lavoratori ormai in agonia alla loro sorte, figlia della schizofrenica opera burocratica posta in essere”.
E poi, ricorda Tartamella: “A tutto questo occorre aggiungere che ancora qualche Ente gestore deve ricevere il 50 per cento del Piano Giovani seconda annualità, per non parlare dei pagamenti Oif 2012/13, 2013/14. Mensilità maturate e non riscosse che non si contano più”.
Ironizza l’esponente sindacale della Cisl e lo fa in maniera singolare, usando volutamente il burocratese, proprio allo scopo di circoscrivere una delle componenti dello sfascio della Formazione professionale.
“VISTI gli atti fino ad oggi emessi dagli organi di giustizia competenti, VISTO il risultato fino ad oggi ottenuto e RILEVATO il paradossale clima di estrema serenità AFFERMO che le premesse per costruire la formazione del futuro ci sono tutte”.
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Nuove regole per la formazione professionale. Arriva una stretta sulle rendicontazioni: gli enti che non mandano il rendiconto delle spese effettuate entro la scadenza fissata non avranno più proroghe, perderanno i soldi e dovranno restituire anche i soldi già percepiti. Lo ha spiegato a Ditelo a Rgs l’assessore regionale alla Formazione Mariella Lo Bello che ha incontrato in un vertice gli enti che organizzano i corsi . “Per ogni finanziamento sarà fissata una scadenza – ha detto l’assessore – e non ci potranno essere deroghe”. Novità anche per l’accreditamento: “La Regione – ha spiegato Mariella Lo Bello – non farà ricorso contro la sentenza del Tar che ha stabilito che si possono accreditare anche gli enti che hanno contenziosi con la Regione purchè siano in regola con le norme per l’accreditamento”. Gli enti infatti avevano impugnato davanti ai giudici amministrativi la circolare dell’assessorato che impediva gli accreditamenti a chi aveva contenziosi con Palazzo d’Orleans e contestavano anche il fatto che il provvedimento non fosse stato firmato dal presidente della Regione come previsto dalle norme. L’assessore spiega che “non vogliamo che si protragga ulteriormente la vicenda e non presenteremo ricorso”.