DUE I TAVOLI D’ESAME CONGIUNTO. IL PRIMO GIA’ CHIUSO CON COBAS E USLAL CHE SOSPENDE LA PROCEDURA DI MOBILITA’ ESTERNA. IL SECONDO IN CORSO CON CGIL, CISL, UIL E SNALS PER INDIVIDUARE POSSIBILI SOLUZIONI OCCUPAZIONALI E REDDITUALI. POSSIBILE SPOSTAMENTO DELLA VERTENZA PRESSO IL MINISTERO DEL LAVORO
Sull’accordo sindacale per evitare il licenziamento dei 562 dipendenti dello Ial Sicilia occorre fare alcune precisazioni.
Da un lato Cobas e Uslal hanno chiuso l’accordo con la sottoscrizione del verbale d’intesa sindacale. Dall’altro lato, la trattativa sindacale tra l’ente e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Snals è ancora aperta.
Per la chiarezza nel racconto dei fatti, sottolineiamo che l’esame congiunto tra l’ente e i sindacati Cobas e Uslal si è già concluso lo scorso 4 febbraio con la sottoscrizione dell’accordo. Accordo, come abbiamo già raccontato in altra parte del giornale, che esclude i licenziamenti e vincola lo Ial Sicilia a chiedere l’intervento della Regione siciliana a garanzia dei livelli occupazionali. Il citato accordo, sottoscritto, lo rimarchiamo, lo scorso 4 febbraio tra le delegazioni sindacali di Cobas e Uslal, capeggiate rispettivamente da Maurizio Galici e Nino Spallino Cobas e Uslal e il legale rappresentante dell’ente, Vincenzo Conticello, sospende la procedura di licenziamento collettivo dei 562 dipendenti.
Difatti, su richiesta dei citati sindacati autonomi, l’ente ha assunto l’impegno a governare lo stato di crisi nel rispetto della normativa regionale in vigore, a cominciare dalla legge regionale 24 del 6 marzo 1976 e dagli articoli 2 e 2/bis della legge regionale n.25 del 1 settembre 1993 e del Contratto collettivo di lavoro della categoria per il triennio 2011/2013, con particolare riferimento all’Allegato 12 che disciplina la cosiddetta mobilità interna al sistema formativo con l’intervento della Regione siciliana a garanzia dei livelli occupazionale.
Mentre, come dicevamo, con le organizzazioni sindacali firmatarie del Contratto collettivo di lavoro del settore della Formazione professionale, Cgil, Cisl, Uil e Snals, l’ente ha in corso, ancora ad oggi, la trattativa al tavolo di concertazione per individuare le possibili soluzioni di salvaguardia occupazionale e retributiva per il personale dipendente.
Inoltre, dalle indiscrezioni assunte, i sindacati confederali starebbero avanzando una richiesta d’incontro agli assessorati alla Formazione professionale e al Lavoro nonché al ministero del Lavoro e delle Politiche, sociali.
Quale in motivo? La tesi portata avanti, secondo quanto appreso, sarebbe legata al fatto che come per tutti i casi di crisi dei grandi complessi aziendali, anche quello dello Ial Sicilia, dovrebbe essere affrontato in un tavolo nazionale presso il ministero di competenza.
Se così non fosse, secondo quanto sostenuto dalle richiamate indiscrezioni, sarebbe difficile comprendere il perché di casi aziendali con ancora meno dipendenti dello Ial Sicilia, definiti attraverso l’intervento del ministero, lo stesso che poi, eventualmente, si ‘macchierebbe’ di aver negato la stessa procedura agli enti formativi siciliani.