AL 30 SETTEMBRE LE RISORSE COMUNITARIE NON CERTIFICATE TORNERANNO A BRUXELLES
Dopo aver accumulato, nelle precedenti gestioni, ritardi mostruosi nella certificazione della spesa comunitaria il dipartimento formazione professionale, in contro tendenza rispetto al passato, corre ai ripari e accelera le procedure di chiusura dei conti.
Al via, difatti, la rendicontazione della seconda annualità dell’Avviso 20/2011.
Firmata, in tal senso, dal dirigente generale del dipartimento Formazione professionale, Gianni Silvia, la circolare che detta istruzioni agli enti Gestori.
Gli enti sono chiamati a velocizzare i processi di rendicontazione per chiudere le partite sospese e dare corso all’ultima trance di finanziamento. Non ci saranno più scusanti né tentennamenti, gli enti facciano il loro dovere e rispettino le scadenza. Senza il completamento delle rendicontazioni di tutte le tre filiere del sistema formativo regionale non si potrà ambire alla riforma del settore che continuerà a rimanere un miraggio.
In questa maniera si potranno erogare ai lavoratori le corrispondenti spettanze già maturate per l’attività effettivamente svolta nei mesi scorsi.
Quella delle rendicontazioni è uno dei nodi cruciali che tiene banco nel nuovo corso riformatore avviato dall’assessore all’Istruzione ed alla Formazione professionale, Mariella Lo Bello.
Al nostro giornale l’assessore alla Formazione, qualche tempo fa, ha confermato che è al lavoro per mettere in campo una struttura di esperti che si dovranno occupare di rendicontare migliaia di corsi di formazione degli anni scorsi. Fino ad oggi solo parole alle quali sono seguiti alcuni atti amministrativi consequenziali dell’amministrazione regionale. Ci aspettiamo, però, che nei prossimi giorni la task-force , annunciata più volte dalla Lo Bello, diventi realtà. Così come ci aspettiamo che gli uffici del dipartimento Formazione professionale rispettino i tempi previsti della legge per chiudere l’istruttoria dei rendiconti e liberare prima possibile le risorse eventualmente da riconoscere agli enti formativi a saldo.
Una scelta, va aggiunto, per certi versi obbligatoria quella della Lo Bello. Al 30 settembre 2015 tutto ciò che non sarà certificato dalla Sicilia, tornerà definitivamente a Bruxelles. Risorse comunitarie che la nostra regione perderebbe a titolo definitivo e senza appello.
Al punto in cui è stata ridotta la Sicilia è davvero pleonastico ricordare che se si è arrivati a questo, a dover compiere, cioè, i salti mortali per non perdere definitivamente le risorse comunitarie del Piano operativo Fse Sicilia 2007/2013, lo si deve all’inadeguatezza politico-amministrativa dell’ex assessore Nelli Scilabra e del suo staff che ha toppato su quasi tutto ciò che ha toccato, raccogliendo un risultato fallimentare sotto tutti i punti di vista.
Il dato curioso è che il presidente della Regione siciliana, ieri come oggi è sempre lo stesso nonostante abbia cambiato già tre volte la composizione della giunta di governo. Un presidente davvero singolare, Rosario Crocetta, che ha contribuito in maniera determinante allo sgretolamento di quella parte del sistema formativo siciliano incrostato da malaffare e clientelismo politico-elettorale, dimenticandosi però di riformare da di dentro i meccanismo di funzionamento e le regole per chi dovrà continuare a starci. Soprattutto ha dimenticato di garantire l’unico anello debole del sistema formativo che è costituito dai lavoratori. Gli unici ad aver pagato ad oggi, senza colpe, il prezzo di una doverosa quanto legittima pulizia del settore formativo.
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Piano Giovani II Annualità Adempimenti per l’inserimento dei dati nel S.I. FAROS-PAC.
CIRCOLARE 3 del 16 Febbraio 2015
Fonte: sito della Regione Sicilia