Un anello di rifiuti circonda la città e il fenomeno è in crescita
Dall’inizio del servizio porta a porta si registra il moltiplicarsi di discariche abusive in tutta la periferia e anche all’interno del centro urbano, come a significare che si apprezzava l’odiosa spazzatura appesa al laccio, che ancora resiste, mentre non si accetta il civile conferimento in una pattumiera posta davanti l’abitazione.
Come tutte le cose di questo mondo il nuovo servizio non è perfetto, andrebbe migliorato, ma non può essere da solo la giustificazione dell’incivile comportamento di alcuni che ci fanno vivere in un letamaio con tutti i pericoli per l’ambiente e per la salute pubblica.
Intanto, nessuna azione di repressione viene posta in essere. Già da qualche settimana dovrebbe funzionare la video sorveglianza mobile. Ed, invece, si sono fermati agli annunci. La scusa buona per ogni occasione, a volerci scommettere, sarà anche in questo caso la mancanza di personale. Non si fanno i controlli sul parcheggio a pagamento, sulla viabilità, sull’utilizzo della cosa pubblica perché il numero degli addetti è insufficiente. Metà del bilancio alimentato dai tributi dei cittadini viene speso per gli stipendi dei dipendenti e in una pianta organica che conta circa 500 unità, non si trova mai il personale.
Il sindaco e la sua Giunta, in quattro anni, non sono riusciti ad organizzare una burocrazia efficiente. E così, i cittadini pagano le tasse per mantenere in piedi il Palazzo e dal Palazzo non esce nessun beneficio per i contribuenti. Si paga e si pagherà sempre di più solo per pareggiare il bilancio.
Qualche giorno fa, mi trovavo con l’assessore Zarbo, quando abbiamo incontrato per strada un gruppo di dieci dipendenti che in orario di servizio andavano a fare colazione, non nel bar sotto il Comune, troppo vicino ma in un locale molto più distante. Ovviamente non li ha disturbati la presenza dell’amministratore e con assoluta naturalezza hanno continuato nella loro strada. Giuro, per togliermi dagli occhi e dalla mente l’episodio, decido di entrare in Chiesa, c’era esposto il Santissimo Sacramento, ma neanche nella preghiera ho trovato conforto, ché in Chiesa c’erano le impiegate. Le impiegate a pregare e gli impiegati a passeggio.
Ovviamente, la stragrande maggioranza di 500 lavoratori non va in Chiesa a pregare o a prendere il caffè all’esterno in orario lavorativo.
La stragrande maggioranza aspetta di essere organizzata dall’amministrazione comunale.
I cittadini, dal canto loro, si aspettano maggiori controlli sul territorio e una efficace azione contro gli incivili che danneggiano senza un minimo di pudore la maggioranza rassegnata e silenziosa.
1 commento
Ripropongo all’attenzione di tutti e di ognuno, per la sua parte e nel suo ruolo,……gli inquietanti problemi posti alla conclusione dell’interessante articolo……”,….. la stragrande maggioranza di 500 lavoratori non va in Chiesa a pregare o a prendere il caffè all’esterno in orario lavorativo….” E QUI C’E’ DA CHIEDERSI SE QUESTA SIA AUTENTICA RELIGIOSITA’ PRATICATA A SPESE DEL PROPRIO DOVERE……..CHIAMATI IN CAUSA i PARROCI CHE HANNO IL DOVERE PRIMARIO DI PREDICARE e TUTTI I CRISTIANI RESPONSABILI di “predicare” anche loro (con tutti i modi a loro consoni….) il VANGELO senza sconti e compromessi………
POI……”La stragrande maggioranza aspetta di essere organizzata dall’amministrazione comunale “. e qui ???????????????
“I cittadini, dal canto loro, si aspettano maggiori controlli sul territorio e una efficace azione contro gli incivili che danneggiano senza un minimo di pudore la maggioranza rassegnata e silenziosa.”…………….e anche qui ??????…..il danno più grave si fa quando si contribuisce a far crescere la rassegnazione………e la conseguente capacità/dovere di indignarsi……
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Spero carissimo Padre Acquisto di non essere tra chi ha contribuito a far crescere la rassegnazione e la conseguente capacità/dovere di indignarsi. Ovviamente anche io ho i miei peccati, credo su altri versanti…
Con affetto
Franco