SARA’ IL MINISTERO DEI TRASPOSTI AD OCCUPARSI CON APPOSITO DISEGNO DI LEGGE DELLE NORME SUI SERVIZI TECNICO-NAUTICI, SULLE CONCESSIONI E LA LORO DURATA IN AMBITO PORTUALE E SUL CONFLITTO DI INTERESSI DELLE AUTORITÀ PORTUALI IN RELAZIONE ALLA PARTECIPAZIONE IN SOCIETÀ
Sul riordino dei porti, passo indietro del Governo Renzi.
“Dopo settimane di tensione, lo stralcio delle norme attinenti al settore della portualità è un primo risultato positivo che ci fa ben sperare per il futuro”.
È quanto afferma Andrea de Martino, presidente del Nuovo Consorzio del Porto di Trapani. Il quale aggiunge: “ Ieri su richiesta del ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, il Consiglio dei Ministri ha stralciato dal ‘disegno di legge sul mercato e la concorrenza’ tutte le norme riguardanti il riordino dei porti. Della materia se ne occuperà, in modo organico, la riforma della portualità e della logistica alla quale sta lavorando il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”.
“Rinviata, quindi – aggiunge il presidente del Nuovo Consorzio del Porto di Trapani – la trattazione della norma sui servizi tecnico-nautici, quella sulle concessioni e la loro durata in ambito portuale e quella sul conflitto di interessi delle Autorità portuali in relazione alla partecipazione in società, che tante polemiche avevano suscitato”.
“A questa conclusione – racconta de Martino – si è giunti dopo giorni e giorni di forti tensioni tra il ministero dei Trasporti e il ministero dello Sviluppo economico che aveva predisposto il ‘disegno di legge concorrenza’, ma anche dopo le vibranti proteste di tutto il settore portuale e dei sindacati di categoria”.
Ed in effetti il termometro della situazione si era avuto a termine di un convegno sul tema ‘Il futuro dei porti italiani lavoro ed imprese al centro della Riforma’ tenutosi lo scorso 18 febbraio a Roma su iniziativa dell’Associazione nazionale compagnie imprese portuali (Ancip),
“In quell’occasione – riferisce il presidente del Nuovo Consorzio di Trapani – l’Ancip e le associazioni nazionali rappresentative delle imprese e dei servizi nei porti italiani come l’Associazione nazionale gruppi ormeggiatori e barcaioli porti italiani (Angopi), l’Associazione italiana terminalisti portuali (Assiterminal), l’Associazione italiana imprese di logistica (Assologistica), l’Associazione italiana armatori di rimorchiatori (Assorimorchiatori) e la Federazione italiana armatori di rimorchiatori (Federimorchiatori) – avevano espresso, in una nota, unanime dissenso sul contenuto del disegno di legge in materia di concorrenza elaborato dal Ministero delle Sviluppo economico, perché in totale distonia con il lavoro di questi anni, sviluppatosi sia in sede istituzionale che all’interno del cluster marittimo-portuale”.
Anche i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti sulla vicenda avevano anche indetto per il 6 marzo prossimo lo sciopero generale dei lavoratori dei porti e dei servizi tecnico-nautici, con il blocco di tutti gli scali italiani.
“Assoporti, dal canto suo – precisa de Martino – aveva chiesto, in una nota del 19 febbraio scorso, lo stralcio delle previsioni normative formulate dal citato ministero dello Sviluppo economico per i porti, sottolineando che erano norme in netto contrasto anche con i più recenti indirizzi europei in materia”.