SARA’ AFFIDATO AD UNA COOPERATIVA DI PRODUZIONE E LAVORO DI EX-DIPENDENTI L’OPIFICIO INDUSTRIALE UN TEMPO DI PINO GRICOLI, IL PRESTANOME DEL BOSS MATTEO MESSINA DENARO. LA SODDISFAZIONE DEL SINDACO ERRANTE
“La criminalità blocca lo sviluppo economico della Sicilia. La riapertura dell’impianto è un segnale forte di recupero di legalità e riappropriazione del territorio”. Ad affermarlo l’assessore regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca mediterranea, Nino Caleca, che annuncia l’apertura della
cooperativa di produzione e lavoro costituita da sette ex-dipendenti dell’opificio industriale “Olioliva” di Castelvetrano, bene confiscato a Giuseppe Gricoli –prestanome del boss mafioso Matteo Messina Denaro .
“Scardinare il sistema delle illegalità – sostiene Caleca – sottrarre territorio ed iniziative economiche alla criminalità organizzata, far comprendere ai siciliani che la mafia blocca lo sviluppo economico e riduce la capacità imprenditoriale dei territori è l’attività che provo a svolgere nel mio mandato”.
“L’inaugurazione dell’impianto – continua – serve a ricordare che il cambiamento è possibile e che le istituzioni sono a fianco degli imprenditori che rispettano le regole.
“L’assessorato dell’Agricoltura – precisa Caleca – intende spendere le proprie risorse nel rilancio di un’economia sana, trasparente, di qualità. Attraverso il Piano di sviluppo rurale, che in queste settimane abbiamo illustrato nei territori provinciali – aggiunge – investiremo 2 miliardi e 300 milioni di euro in agricoltura”.
“Farò in modo – conclude l’assessore Caleca – che i bandi siano strutturati in maniera tale da risultare impermeabili alle infiltrazioni mafiose e criminali. Saranno previsti, infatti, deterrenti quali i rating di legalità, i codici etici ed i protocolli di legalità, tutti strumenti attualmente utilizzati in materia di appalti”.
L’iniziativa è stata voluta dal Comune di Castelvetrano, affidatario dell’immobile di proprietà della Regione Siciliana e dall’Agenzia Nazionale dei Beni confiscati (Anbsc), che, in qualità di proprietaria degli impianti, li ha ceduti alla cooperativa.
“Esprimo soddisfazione – dichiara Felice Errante, Sindaco del comune di Castelvetrano/Selinunte – per la conclusione positiva dell’iter che ha visto avviare alla produzione l’azienda Olioliva”.
“Abbiamo restituito alla città – prosegue – un bene che adesso potrà produrre e garantire posti di lavoro”.
“Continua indomita – sostiene Errante – l’azione dell’amministrazione comunale finalizzata al riutilizzo per fini produttivo-sociali dei beni confiscati alla criminalità organizzata e presenti nel territorio castelvetranese”.
“È l’esempio forte e concreto – conclude il sindaco – della voglia di riscatto e legalità della nostra comunità”.
Si tratta di un’importante iniziativa – si legge nella nota diffusa – che ha visto impegnate in prima linea le istituzioni nel recupero di un bene un tempo appannaggio della mafia ed oggi recuperato ad un’economia sana.
Lo stabilimento – continua la citata nota – che si occupava di lavorazione e confezionamento delle olive e di imbottigliamento dell’olio, tornerà quindi a produrre nel rispetto della legalità .
Si precisa inoltre, che la neo costituita cooperativa, supportata nell’iter costitutivo dalla Confederazione Italiana dell’Agricoltura, ha già in cantiere accordi commerciali con gruppi della Grande distribuzione e con la più grande organizzazione di produttori di olive della Sicilia Occidentale oltre che con le cooperative sociali che gestiscono altri beni confiscati, quali ‘Rita Adria’ che aderisce a ‘Libera’.