Nella vita di ognuno di noi come nell’amministrazione della cosa pubblica per funzionare tutto deve “bilanciare”. Le entrate finanziarie devono confrontarsi con le uscite, ma soprattutto i doveri devono bilanciare perfettamente con i diritti, viceversa è il caos, così come lo è a Favara.
Viviamo in un letamaio oggi aggravato dallo sciopero dei netturbini, perché è saltato il bilancio tra i diritti e i doveri. Mentre qualcuno alla fine è chiamato a controllare.
Il cittadino ha il dovere di pagare le tasse e il diritto di ricevere un servizio adeguato. In città paga circa il 50 per cento della platea dei contribuenti e il servizio, pur pagato al cento per cento con l’indebitamento del Comune, è inaccettabile nella sua qualità.
Ora se non funziona come dovrebbe i rischi sono elevati specialmente per la salute. Le autorità preposte dovrebbero intervenire, ché a rischio sono la salute e l’ordine pubblico. In strada, nelle buste appese al laccio che lo sciopero ha trasformato in una sorta di lampadari c’è di tutto, dal rifiuto semplice a quello pericoloso. Quelle buste lasciano il percolato in ogni angolo di Favara. Il popolo non si ribella ché è troppo faticoso, ma le autorità istituzionali dovrebbero intervenire. Ci sono i responsabili della salute pubblica, il sindaco e il medico dell’Asp, c’è la presenza dello Stato con i carabinieri, c’è una prefettura a dieci chilometri di distanza. Sanno che è saltato il bilancio tra il diritto alla salute pubblica e il dovere di assicurarlo da parte dei responsabili istituzionali. Sono convinto che c’è una montagna di denunce e di relazioni, da parte degli organi preposti al controllo, inviate alla Magistratura. Sarebbe impensabile il contrario. Sarebbe impensabile che, per fare qualche esempio l’Asp, i vigili urbani o i carabinieri, dopo un giro di controllo del territorio non denunciassero ciò che, semplicemente, vedono.
Sempre che anche a Favara mettere a rischio la salute pubblica sia un reato. Un reato come l’abusivismo edilizio che per decenni è stato impunemente commesso presenti e non assenti gli organi preposti al controllo.