Nella seduta di domani sera il Consiglio sarà chiamato, dopo il rinvio della settimana scorsa, a decidere sulla proposta dell’amministrazione di adesione al piano decennale di riequilibrio delle casse comunali.
Il rinvio è stato giustificato per dare tempo al Collegio dei revisori di esprimere un parere chiaro ed inequivocabile sull’importante provvedimento che segnerà significativamente il futuro di Favara.
Si preannuncia una seduta piena di sorprese non tanto per le cose che si dicono al momento nei salotti buoni della politica locale, ma per il modo che sceglierà l’opposizione per la trattazione della stessa materia.
L’opinione pubblica, intanto, è divisa tra favorevoli al ricorso, senza indugi, al dissesto e tra chi ritiene ancora percorribile il tentativo di salvezza affidandosi al piano di riequilibrio. In ogni caso è un terno al lotto. Nessuno, oggi, è nelle condizioni di prevedere e pesare quale delle due strade sarà la meno gravosa per la collettività. L’opinione pubblica divisa sul dissesto, su un fatto sembrerebbe maggiormente unita e cioè sulla assenza di effettive capacità della politica di gestire al meglio la strada del piano decennale. Considerata, tra l’altro, l’esperienza già consumata sulla richiesta delle misure correttive della Corte dei conti e approvate dal Consiglio comunale, rimaste lettere del nulla.
Non ci si fida più. E sulla sfiducia verso la capacità amministrativa di Manganella si stanno concentrando diverse prese di posizioni che avranno la loro visibilità domani sera. Sarà sicuramente la seduta delle sorprese. Tra oggi e nella mattinata di domani l’opposizione cercherà di trovare l’unità per affrontare i lavori consiliari.
Sullo specifico argomento trapela nulla o quasi, tranne che a gruppi o tutti insieme siano decisi non solo di non appoggiare la proposta di Manganella, ma di mettere in atto quelle scelte che saranno l’elemento principe delle sorprese delle quali dicevamo. Il resto a domani sera.