“Il “colpo di scena”, per così dire, è stato costituito – a parlare è l’avvocato Quintino Lombardo -dalla rinuncia dell’avvocato Porrello alla difesa del Comune di Favara, che mi è stata comunicata dalle colleghe che assistono il dottore Bongiorno pochi minuti prima dell’inizio dell’udienza.
A fronte della rinuncia alla difesa dell’avvocato Porrello, l’avvocato che lo sostituiva transitoriamente e solo per depositare la rinuncia al mandato ha quindi chiesto che l’udienza venisse rinviata per consentire al Comune di Favara di spiegare le proprie difese. Si trattava di una richiesta inammissibile, anche sotto il profilo della cortesia professionale e deontologica, alla quale mi sono opposto vigorosamente, rammentando la situazione in cui si trova la farmacia. Il Presidente l’ha rigettata e, dopo ulteriore e impegnativa discussione nel merito, il ricorso è stato trattenuto in decisione. Non resta adesso che attendere il deposito della sentenza, per il che saranno necessarie alcune settimane”.
Si va avanti aspettando la sentenza del Tar che nel caso di accoglimento delle richieste della farmacista porteranno alla inevitabile nomina di un commissario e del possibile risarcimento del danno ricevuto, poi si vedrà a carico di chi. Si va avanti e si aggiunge un’altra pagina alla paradossale storia della richiesta di trasferimento della farmacia della dottoressa D’anna con i locali sottoposti a sfratto. Una storia scritta sulle carte bollate, quando poteva essere affrontata e risolta tenendo conto esclusivamente degli interessi dell’utenza. Il decisivo Renzi l’avrebbe risolta immediatamente puntando agli aspetti positivi per la collettività, il renziano Manganella a distanza di anni ancora ci pensa.
Vi riproponiamo la cronaca dei fatti raccontati dalla dottoressa D’Anna in una intervista di qualche mese fa. “Nel Gennaio del 2010 acquistavo dalla dott.ssa ARCURI Filippa la Farmacia all’insegna “Centrale” sita in Favara in pieno centro storico.
Purtroppo, dopo aver effettuato l’acquisto, venivo a conoscenza che vi era in atto una procedura di sfratto esecutivo dei locali della Farmacia, promossa dal proprietario. Non sono riuscita a trovare alcun immobile idoneo, sebbene diverse agenzie immobiliari l’avessero ricercato lungamente. Per converso, le agenzie mi hanno proposto degli immobili perfettamente idonei ovvero con il rispetto di tutti i requisiti di legge nella “Zona Sud Ovest – Aldo Moro.”
Pertanto, con l’aiuto di un legale esperto in servizi sanitari e farmaceutici, l’avvocato Quintino Lombardo, mi sono adoperata a cercare una soluzione efficace al problema al fine anche di non subire il rilevante danno economico a seguito della richiesta di risarcimento avanzata dal proprietario innanzi al Tribunale di Agrigento per illegittima occupazione.
Quindi, in data 18 novembre 2011, ho inoltrato al sindaco di Favara un’istanza di decentramento ex art.5 co.2 L. nr.362/1991, chiedendogli di poter spostare la Farmacia in una zona diversa da quella attuale (cioè dalla via Vittorio Emanuele n. 29 alla zona Aldo Moro). E ciò anche in considerazione del fatto che non solo nel tempo la consistenza demografica del Comune era notevolmente cambiata ma anche che la revisione della pianta organica, da farsi ogni due anni, risultava (ad oggi risulta ancora) non essere aggiornata da più di quindici anni.
Aggiungo che il decentramento richiesto è perfettamente conforme a quanto prescritto dalla normativa vigente e, nel merito, va a ricadere in una zona di insediamento abitativo della città che risulta priva di Farmacia, venendo così ad assicurare un importante servizio pubblico in un quartiere o zona che ne è priva.
Questa mia richiesta però non è stata mai presa nella dovuta considerazione dagli organi competenti ed in particolar modo dal sindaco di Favara, il quale si è mostrato completamente indifferente e silente rispetto alle numerose sollecitazioni scritte effettuate dalla sottoscritta e non solo.
A tal proposito anche diversi consiglieri comunali, che hanno ravvisato nella mia istanza un beneficio per la collettività, interessavano il sindaco con delle interrogazioni, senza ricevere risposta alcuna, così come anche non ricevevano risposta i servizi giornalistici dei media locali che evidenziavano la mancanza di servizio farmaceutico in quella zona.
Come se ciò non bastasse, la mia richiesta di decentramento farmaceutico, con insufficiente istruttoria, in violazione dell’art. 5, comma 2, della l. n.362/1991 è stata poi formalmente rigettata con carente motivazione il 30/04/2013”.
E non finisce qui.
“Sono stata costretta – continua la dottoressa D’Anna – a rivolgermi al giudice amministrativo (il TAR Sicilia) e nonostante anche il TAR Sicilia mi abbia dato ragione (prima in data 06/09/2013 con un’ordinanza che sospendeva il provvedimento di diniego del Comune di Favara e poi in data 19/03/2014 con la sentenza definitiva che accoglie la fondatezza del mio ricorso, il sindaco Manganella continua a non eseguire quanto ordinato e disposto dall’autorità giudiziaria.
Nemmeno la nota prot. n. 28802 del 27/06/2014 a firma del Segretario Generale del comune di Favara, con cui si sollecitava l’annullamento in autotutela del diniego all’istanza di decentramento ed il conseguente rilascio dell’autorizzazione al trasferimento richiesto, ad oggi, non ha avuto alcun esito”.
Il risultato ad oggi è che tre farmacie insistono vicine nel corso principale di Favara, in poche centinaia di metri nell’ormai spopolato centro storico, mentre ci sono i nuovi quartieri sprovvisti di questo importante servizio.
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Favara, trasferimento farmacia: “L’avvocato Porrello rinuncia alla difesa del Comune”
By franco.pullara5 Minuti di lettura
1 commento
Una sola precisazione, per amore della verità. L’avv. Porrello non ha rinunciato a nulla, semplicemente da alcuni mesi non fa più parte dell’ufficio legale del Comune di Favara. Per queste ragioni non si è presentata all’ultima udienza.