NON CI SONO PIU’ LE CONDIZIONI PER TENERE VIVO IL DIALOGO COSTRUTTUVO CON UN GOVERNO CHE MOSTRA SEMPRE LA STESSA FACCIA E RESTA SORDO AGLI APPELLI DEI LAVORATORI. DI FRONTE ALL’ABBATTIMENTO DEI DIRITTI DEI LAVORATORI LA SOLUZIONE ADESSO E’ SOLO UNA: PROTESTA, PROTESTA, PROTESTA
È il fallimento su tutti i versanti dell’azione del Governo Crocetta.
A sostenerlo Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola che hanno proclamato, per il prossimo 30 marzo, una giornata di sciopero regionale e iniziative di protesta in tutta l’Isola dal 23 al 27 con una specifica manifestazione di tutti i lavoratori del comparto a Palermo.
I sindacati si sono stancati di dover rincorrere il Governo regionale nel cercare soluzioni condivise al dramma sociale e d economico del settore della Formazione professionale.
Tante le criticità e poche, quasi nulle, le risposte degli assessori Mariella Lo Bello, alla Formazione professionale e Bruno Caruso, al Lavoro.
Due anni di trattativa, a corrente alternata, che non hanno risolto un bel nulla.
La riforma del settore è ferma al palo. La strutturazione dei servizi per l’impiego è carta straccia, la programmazione comunitaria, pur essendo stata avviata ha i suoi tempi che non collimano con la necessità di dare continuità lavorativa agli operatori.
Una Regione che ha saputo solamente mettere in pista una direttiva per l’accreditamento degli enti formativi stramba e incostituzionale in una sua parte, successivamente dichiarata illegittima dai giudici. Una scelta attuata dal precedente assessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, oggi a capo della segreteria del presidente Rosario Crocetta a Palazzo d’Orleans, che ha lasciato senza regole di accreditamento il settore se è vero com’è vero che l’in costituzionalità e l’inefficacia sono state il frutto di un giudizio. Un comparto distrutto e nel caos totale con i sindacati che, da quanto si legge nel documento diramato, non sono più disposti a dare credito all’esecutivo rilanciando la vertenza contro il ‘Governo della disoccupazione e del dramma sociale’
Le organizzazioni sindacali confederali rivendicano: “l’immediata erogazione dei finanziamenti pregressi e la chiusura dei rendiconti con procedure straordinarie per liberare tutte le risorse disponibili a favore dei lavoratori, sia per l’assessorato Istruzione e Formazione che per quello al Lavoro. Chiedono la definizione delle risorse annuali necessarie per i nuovi bandi, a valere della nuova programmazione comunitaria che deve essere avviata con immediatezza con atti di governo e l’avvio dei servizi per il lavoro e piena occupazione per gli addetti, all’interno di sistemi anche cooperativi, ma sostenibili e con certezza delle risorse e la copertura di tutti i periodi di ammortizzazione sociale, e copertura dei contratti di solidarietà difensivi avviati”.
“Un Governo sordo alle richieste del sindacato e che – secondo Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola – naviga a vista senza soluzioni alle troppe emergenze che si accumulano sulle diverse filiere della Formazione Professionale in Sicilia”.
Si parla di ‘abbattimento dei diritti’ nel documento stilato dai sindacati.
Di un grande deficit di programmazione e l’incapacità di reperire risorse adeguate da parte del Governo regionale. Di criticità che riguardano le filiere dell’istruzione e la Formazione professionale, Interventi formativi e Servizi formativi. Inadeguatezza complessiva dell’esecutivo guidato dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, che interesserebbe anche – per quanto denunciato dai sindacati richiamati – la copertura finanziaria necessaria a garantire gli ammortizzatori sociali per il 2014 e la direzione intrapresa sul disaccreditamento di molti enti formativi, successivamente riammessi da decisione della magistratura amministrativa. Senza dimenticare il caos provocato nel settore con l’introduzione delle ‘Direttive per l’accreditamento del 2013’ la cui illegittimità costituzionale ha costretto i giudici ai dichiararne l’illegittimità.
Di seguito il testo integrale del documento.
Il Governo è sordo alle richieste del sindacato e naviga a vista senza soluzioni alle troppe emergenze che si accumulano sulle diverse filiere della Formazione Professionale in
Sicilia.
Per i giovani in obbligo d’istruzione un grande deficit di programmazione e l’incapacità di reperire risorse adeguate, anche in presenza del riparto ministeriale. Ciò, insieme all’ormai storico ritardo dell’Amministrazione nella chiusura dei rendiconti e nello svincolo delle fideiussioni, provoca la crisi degli enti storici, che, in situazioni debitorie ormai insostenibili, licenziano il personale, come nel caso del Ciofs e dell’Engim, mentre ancora si aspetta “il suono della campanella” recentemente annunziato dall’Assessore Lo Bello.
Sulla Formazione si addensano le nubi della assenza delle risorse, drenate dal Governo nazionale per finanziare gli incentivi alle assunzioni per il 2015, perché l’Amministrazione non ha saputo, voluto o potuto impegnarle prima del 30 settembre 2014. Di più, a pochi mesi dalla conclusione della seconda annualità del piano Giovani, e le attività formative, già partite in ritardo rischiano di non avere alcuna copertura economica, né vi sono certezze sulla nuova programmazione, mentre l’Assessore Lo Bello tace o si occupa d’altro.
I Tar non perdono occasione per demolire gli atti dell’Amministrazione,
a partire dall’Accreditamento 2013 ed a finire alle sospensive concesse agli enti disaccreditati, senza che l’Amministrazione prenda decisioni che vadano nella direzione di garantire il servizio ed il lavoro degli operatori, anche con forme di commissariamento, in taluni casi previste anche dalle norme nazionali, nel silenzio dei dirigenti competenti. D’altra parte i due dipartimenti competenti sembrano avere comportamenti contraddittori e senza alcuna certezza sugli atti in materia di accreditamento.
Per gli enti disaccreditati e per i lavoratori disoccupati perché licenziati da più anni, il Governo aveva affidato “in house” al Ciapi di Priolo, ente strumentale della Regione Siciliana, copiose risorse, ma ora il Ciapi convoca il sindacato perché non può più “ricevere la prestazione lavorativa” dei lavoratori impegnati nel progetto “Prometeo”. Questo perché il Governo non da risposte e l’Amministrazione taglia i finanziamenti e mette in ginocchio il Ciapi che si appresta ai licenziamenti.
Così finisce l’avventura del Ciapi che il Governo ha deciso di percorrere anche per gli ex sportellisti, sin dal settembre 2013, già con il progetto “Spartacus”. Dopo questo, e con l’avvio di Prometeo, l’aveva fortemente sostenuto, fino ad affidargli una parte della Garanzia Giovani, ed ora lo abbandona al proprio destino.
L’assessore Caruso ha proposto di tenere al Ciapi soltanto le figure specialistiche legate all’orientamento (solo 590 operatori), e di licenziare gli altri oltre 1150 addetti al supporto delle azioni di orientamento ad all’area amministrativa.
Altrimenti, per la salvaguardia occupazionale alla quale si è dichiarato “sensibile”, ha proposto di farli rientrare nei propri enti di formazione, per occuparsi di azioni formative specialistiche anch’esse afferenti al programma Garanzia Giovani.
Proposta difficilmente realizzabile, se non accompagnata dalla disponibilità dichiarata degli enti ad assorbire tutto il personale ma anche e soprattutto da impegni certi del Governo sulla garanzia di praticabilità delle soluzioni occupazionali.
Ancora una volta soluzioni “tampone” – mentre si delinea un nuovo sistema misto, pubblico privato, per le politiche attive del lavoro, che dovrebbe essere coerente con le leggi vigenti e con le riforme nazionali in corso di attuazione anche nel quadro del Jobs Act.
Sugli ammortizzatori sociali, le notizie diffuse dalla dirigente generale del dipartimento regionale del lavoro sul blocco delle risorse rimodulate fanno temere il tracollo.
È il fallimento su tutti i versanti dell’azione del Governo Crocetta.
Per il sindacato è intollerabile il complessivo abbattimento dei diritti, e, nella situazione del sistema della formazione professionale, per tutte le filiere, va denunziata la assoluta mancanza di progetto del Governo che continua a brancolare nel buio alternando demagogia e cinismo nell’affrontare i problemi.
Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola rilanciano la vertenza
contro il “Governo della Disoccupazione e del Dramma Sociale”
• proclamano scioperi e iniziative di protesta territoriali nei territori nella settimana dal 23 al 27 marzo
• proclamano lo sciopero regionale di tutti i lavoratori del comparto
per giorno 30 marzo
• indicono la manifestazione di tutti i lavoratori del comparto a Palermo
Chiedono:
• immediata erogazione dei finanziamenti pregressi, e chiusura dei rendiconti con procedure straordinarie per liberare tutte le risorse disponibili a favore dei lavoratori, sia per l’assessorato Istruzione e Formazione che per l’assessorato Lavoro;
• definizione delle risorse annuali necessarie per i nuovi bandi, a valere della nuova programmazione comunitaria che deve essere avviata con immediatezza con atti di governo
• avvio dei servizi per il lavoro e piena occupazione per gli addetti, all’interno di sistemi anche cooperativi, ma sostenibili e con certezza delle risorse.
• Copertura di tutti i periodi di ammortizzazione sociale, e copertura dei contratti di solidarietà difensivi avviati