SONO 524 I LAVORATORI A RISCHIO. TROPPE LE QUESTIONI NON RISOLTE. RISORSE CHE VENGONO EROGATE COL CONTAGOCCE ALL’ENTE STRUMENTALE DELLA REGIONE SICILIANA. OBBLIGAZIONI ASSUNTE E NON ONORATE PERCHE’ LA VOCE ‘GESTIONE’ E’ A ZERO EURO E IL SISTEMA DI RENDICONTAZIONE UCS E NON A COSTO REALE
Il licenziamento per 524 lavoratori scatterà il prossimo 4 aprile. A comunicarlo il Ciapi di Priolo nel corso dell’incontro di ieri a Catania con le organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal.
La gestione del progetto ‘Prometeo’ ha complicato la vita dell’ente strumentale della Regione siciliana.
È il direttore del Ciapi, Luciana Rallo, a elencare tutte le criticità sopravvenute.
Intanto, l’amministrazione regionale ha erogato solamente poco più di 2 milioni e 185 mila euro a fronte di una richiesta di secondo acconto, formulata un mese e mezzo fa, di oltre 5 milioni di euro. Così come non è stato corrisposto l’importo previsto per la voce gestione. Eppure il progetto era nato per dare una concreta risposta a circa 2 mila operatori che, attraverso il Ciapi e 35 milioni di euro messi a disposizione dal Governo regionale del presidente Rosario Crocetta, garantendo loro un posto di lavoro, seppur per soli sette mesi.
Si spiega in tal modo il ritardo nell’erogazione delle retribuzioni ai lavoratori e l’impossibilità di ottemperare agli adempimenti contributivi con contestuale emissione del Documento di regolarità contributiva (Durc). La perdita del Durc, inoltre, potrebbe comportare anche la gravissima conseguenza di non poter ricevere alcun contributo. Il riferimento del direttore Rallo va, ovviamente, al progetto ‘Garanzia Giovani’ che rischia di bloccarsi.
E non è tutto. Nella escalation di effetti negativi il Ciapi è colpito da diffide di pagamento e decreti ingiuntivi dei lavoratori increduli per essere passati dalla padella alla brace: non vedere un becco di un quattrino sia dall’ente di appartenenza che dal Ciapi. Una sorta di sfiga sembra colpire i lavoratori contrattualizzati dal Ciapi dopo aver subito il licenziamento o la sospensione dal lavoro a causa del disaccreditamenteo dell’ente formativi di appartenenza.
A ciò va aggiunto che il ritardo nell’erogazione delle risorse ha messo in subbuglio anche i soggetti ospitanti i corsi di formazione professionale. È indubbio che le strutture che ospitano le attività formative devono ancora ricevere le somme previste in convenzione ed hanno preannunciato al Ciapi che a breve interdiranno l’accesso ai locali destinati all’espletamento dei corsi.
E dulcis in fundo, il sistema di rendicontazione per Unità di costo standard (Ucs), prevista in convenzione potrebbe comportare l’impossibilità di garantire tutti gli stipendi ai lavoratori. In un nostro articolo di ieri l’avevamo già affrontata questa criticità che potrebbe rivelarsi un vero e proprio boomerang a danno dei lavoratori.
E questo succede perchè applicare il sistema dell’unita di costo standard più comunemente inteso Ucs nell’ipotesi di una riduzione allievi equivale a tagliare non solo nella voce di spesa riguardante gli allievi, ma anche trasversalmente su tutte le altre voci di spesa ovvero personale e gestione. Il risultato è che a fronte dell’anticipazione di circa 5 milioni di euro l’abbattimento di una stima sulla riduzione degli allievi sino a termine delle attività è di un milione e 800 mila euro con una pesante riduzione delle risorse destinate al personale.
Come viene rilevato nel verbale redatto al termine del citato incontro di ieri, il sistema di rendicontazione per Ucs previsto nella convenzione confligge con gli affidamenti in ‘house providing’ dato che la rendicontazione a costi reali è già prevista dalla circolare n.40 del 7 dicembre 2010 del ministero del Lavoro.
La differenza è notevole, perché in quest’ultimo caso l’abbattimento non riguarderebbe la voce personale. Per cui gli stipendi maturati dai lavoratori sarebbero salvi. Spetta all’Autorità di Gestione, come già raccontato in altra parte del giornale, decidere sul da farsi.
I sindacati, nel prendere atto delle dichiarazioni rese dal direttore del Ciapi, stigmatizzano il comportamento omissivo della Regione siciliana che rischia di provocare la perdita di numerosi posti di lavoro, lasciando senza sostegno economico lavoratori già duramente colpiti dagli eventi che hanno interessato il settore. I ritardi del Governo regionale rischiano di interrompere il servizio pubblico della Formazione professionale e impedire la qualificazione dei corsisti.
Sono state già attivate dai sindacati iniziative di protesta che non escludono il coinvolgimento dei Prefetti dell’Isola.
Dall’amministrazione regionale fanno sapere che i mandati di pagamento in favore dei lavoratori del Ciapi potrebbero essere trasmessi in ragioneria agli inizi della prossima settimana.
Resta il dubbio sull’effettivo numero di mensilità corrisposte. Da quanto appreso si parla di dicembre e rateo di tredicesima 2014 ed il solo mese di gennaio 2015. Vedremo.