Pasqua significa Resurrezione di Cristo, vittoria sulla Morte, la sconfitta del grande nemico che intorpidisce, fino ad avvelenarle, le nostre giornate. Con queste parole di Papa Bergoglio auguro a tutti i lettori di trascorrere una serena festività pasquale. In una giornata così importante e ricca di significato, le sante parole del Sommo Pontefice riportano tutti i cristiani di fronte al profondo significato della cristianità. Le sofferenze del mondo, i tanti conflitti, l’instabilità nel Mediterraneo e nel Medio Oriente tra i temi toccati da Papa Bergoglio.
“I Cristiani non si impongono con violenza, ma sono forti”. Parole forti quelle pronunciate dal Sommo Pontefice, Papa Francesco, davanti una piazza San Pietro gremita nonostante la pioggia battente sin dalla mattina su Roma.
Prima della benedizione ‘Urbi et Orbi’ il Papa ha voluto ricordare i tanti cristiani arrestati, uccisi o messi in fuga in tante parti del mondo. Riflessione iscritta nella meditazione del Papa sulla Pasqua e che sottolinea il fatto che i cristiani non usano la forza per imporsi e questo non è un segno di debolezza ma di grande forza
“A Gesù vittorioso domandiamo di alleviare le sofferenze dei tanti nostri fratelli perseguitati a causa del Suo nome, come pure di tutti coloro che patiscono ingiustamente le conseguenze dei conflitti e delle violenze in corso, ce ne sono tante”. Nel suo ‘Messaggio Pasquale’ Papa Francesco ha pregato prima della benedizione “Urbi et Orbi”, aggiungendo: “L’amore ha sconfitto l’odio, la vita ha vinto la morte, la luce ha scacciato le tenebre! Gesù Cristo, per amore nostro, si è spogliato della sua gloria divina; ha svuotato sé stesso, ha assunto la forma di servo e si è umiliato fino alla morte, e alla morte di croce. Per questo Dio lo ha esaltato e lo ha fatto Signore dell’universo. Gesù indica a tutti la via della vita e della felicità: questa via è l’umiltà, che comporta l’umiliazione. Questa è la strada che conduce alla gloria. Solo chi si umilia può andare verso le ‘cose di lassù’, verso Dio. L’orgoglioso guarda ‘dall’alto in bassò, l’umile guarda ‘dal basso in alto’”.
La benedizione Urbi et Orbi è la solenne benedizione che viene impartita da Papa in tre occasioni particolari. La prima coincide con l’elezione del nuovo Vescovo di Roma, mentre le altre due coincidono con le festività di Natale e Pasqua. Due festività fondamentali per la Chiesa di Roma e per la vita di Gesù Cristo: la Sua nascita e la Sua resurrezione.
La benedizione Urbi et Orbi ha origini antiche e risalenti al periodo dell’Impero romano, allorquando il Papa effettuava tale benedizione in differenti occasioni. La benedizione comporta l’assoluzione di tutti i peccati temporali per tutti i presenti in Piazza San Pietro e per coloro che la ricevono per tramite dei vari mezzi di comunicazione e contiene una formula di remissione dei peccati e indulgenza. Con il termine Urbi, s’intende la città di Roma, di cui il Papa è vescovo. Mentre con Orbi si indica che la benedizione viene estesa in tutto il mondo.
Riportiamo, di seguito, nella traduzione in italiano, la benedizione pronunciata in latino dal Papa questa mattina.
“I Santi apostoli Pietro e Paolo, nel cui potere e autorità confidiamo, intercedano per noi presso Dio. Per le preghiere e i meriti della beata sempre vergine Maria, del beato san Michele arcangelo, del beato Giovanni Battista, dei santi apostoli Pietro e Paolo, e di tutti i santi, Dio onnipotente abbia misericordia di voi, e, perdoni tutti i vostri peccati, Gesù Cristo vi conduca alla vita eterna. Il Signore onnipotente e misericordioso vi conceda l’indulgenza, l’assoluzione e il perdono di tutti i vostri peccati, un periodo di pentimento genuino e fruttuoso, un cuore sempre penitente e una conversione della vita, la grazia e il consiglio dello Spirito Santo, e la perseveranza continua nelle opere buone. E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre”.
AUGURI A TUTTI….