NON SI ARRESTA LA PROTESTA IN MASSA DEI LAVORATORI DEGLI ENTI LOCALI E DEGLI OPERATORI EX PIP DI EMERGENZA PALERMO PER UNA VERTENZA CHE NON SI SBLOCCA E TIENE COL FIATO SOSPESO MIGLIAIA DI FAMIGLIE
Palazzo d’Orleans sotto assedio. Oggi i precari degli enti locali e gli operatori di Emergenza Palermo hanno presidiato i due ingressi della sede del Governo regionale a Palermo. Una protesta eclatante che ha messo sott’accusa un modo di fare politica che non garantisce più il mondo del lavoro.
Sulla protesta è intervenuto Vincenzo Figuccia, vice capogruppo all’Ars di forza Italia e coordinatore in provincia di Palermo degli azzurri.
“Una massiccia presenza, qualche migliaio, di lavoratori – commenta il parlamentare regionale – in rappresentanza di un esercito di circa 22 mila precari degli enti locali, hanno presidiato il portone principale di Palazzo d’Orleans, gente che vive da troppo tempo con una scadenza in fronte, come fosse uno yogurt, scadenza che viene prorogata di anno in anno perché così serve alla politica”.
“Decenni di precariato – dice Figuccia – a cui questo governo aveva dichiarato in campagna elettorale di mettere fine e oggi sono arrivate solo fameliche risposte ma nessuna rassicurazione concreta. Sul retro di Palazzo d’Orleans – aggiunge – circa mille operatori ex Pip appartenenti al bacino Emergenza Palermo, lavoratori a cui questo esecutivo regionale sa proporre solo una generica dote concessa come se si trattasse di una regalo per le nozze”.
“È illegittimo trattare forza lavoro in questo modo – polemizza il vice capogruppo all’Ars di Forza Italia – consegnando tutto alle Agenzie per il lavoro che sappiamo tutti essere delle strutture non funzionanti in Sicilia”.
Per Figuccia ci sono “Complessivamente migliaia di giovani sotto ricatto cui il Governo Crocetta non è in grado di dare prospettive e certezze”.
“Dopo questa finanziaria – conclude il coordinatore degli azzurri in provincia di Palermo – presenterò un disegno di legge di riforma organico del settore perché si possa parlare di stabilizzazione e mettere la parola fine ad un precariato che va avanti da troppo tempo”.