TEMI SCOTTANTI COME IL MANCATO AVVIO DELLA TERZA ANNUALITA’ DELL’AVVISO 20/2011, INCERTEZZA SULLE RISORSE PER LA PROGRAMMAZIONE FSE 2014/2020. GRANDE CRITICITA’, IL BLACK-OUT NEL DIALOGO TRA COMPONENTI DELLA GIUNTA CROCETTA SULL’OFFERTA FORMATIVA
La crisi della Formazione professionale al centro dell’incontro di ieri pomeriggio, presso la sede regionale di ConfCommercio Sicilia, tra il presidente dell’Associazione datoriale Enti di Formazione (Asef), Benedetto Scuderi ed alcuni associati ed il Reggente di Ugl Sicilia.
Confronto centrato sulla situazione del Sistema formativo e dei Servizi siciliani con riguardo alla situazione di precarietà in cui versano Enti e lavoratori a causa della confusione politico-amministrativa che regna nel settore.
Il Reggente di Ugl, la quarta organizzazione confederale italiana, ha preso atto delle condizioni di estrema precarietà in cui versa il settore caratterizzato da molte criticità che toccano la tenuta complessiva del sistema Formativo e dei Servizi , nel quale i lavoratori pagano pesantemente scelte che ne minano il futuro retributivo e lavorativo.
Le parti torneranno ad incontrarsi per un approfondimento delle tematiche anche in vista degli sviluppi inerenti le attuali scadenze.
Un focus sul completamento dell’avvio della terza annualità dell’Avviso 20/2011, finanziato con le risorse del Piano azione e Coesione (ex Piano Giovani), della programmazione delle attività per il periodo 2014/2020, la cui poca chiarezza sulle effettive risorse disponibili mette a serio rischio l’offerta formativa in Sicilia e la tenuta dei livelli occupazionali.
Preoccupa, inoltre, il caos provocato dalla gestione dei percorsi formativi specialistici (di breve durata) gestiti da un ramo dell’amministrazione e non concertati con l’assessorato regionale per l’Istruzione e la Formazione professionale che ingenera ulteriore confusione tra i lavoratori e nell’utenza finale.
1 commento
Ci hanno fatto stare nove mesi per strada e g.g. é partita solo dopo che si sono assicurati la formazione dentro g.g., esattamrnte a Catania, fregandosene di noi e di come stavamo ma si sono fatti i conti senza l’oste, pensavano che gli operatori degli sportelli rimanessero per almeno sei mesi al ciapi in modo che potessero farsi i fatti loro, la nostra uscita anzitempo gli ha rotto le uova nel paniere e adesso fanno pure i forti e si fanno pregare. Vergognosi tutti e soprattutto chi gli regge il moccolo.