SERVE LA PROTEZIONE CONCRETA DEI PESCATORI SICILIANI CON PATTUGLIAMENTI CONTINUI NELLE ZONE A 20-30 MIGLIA A NORD DI MISURATA NELLE ACQUE INTERNAZIONALI
“Alla luce di quanto accaduto in acque internazionali antistanti la Libia è quanto mai opportuno attivare stabilmente un pattugliamento nelle zone a 20-30 miglia nord di Misurata ed a 25-40 miglia nord di Bengasi”. È quanto dichiarato da Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto Produttivo della Pesca in merito al sequestro di ieri mattina, del motopeschereccio ‘Airone’ di Mazara del Vallo, successivamente liberato grazie all’intervento della Marina Militare italiana.
Tumbiolo, a nome del Coordinamento Filiera Ittica Mazara (Distretto Produttivo della Pesca, Confederazione Imprese Pesca Mazara-Federpesca, Confederazione Imprese Pesca-Coldiretti, Co.Ge.P.A. Mazara-Lega Pesca, Fiume Mazaro-Unci Pesca, O.P. “Il Gambero e la Triglia del Canale”, e dai sindacati Flai-Cgil, Uila-Uil e Fai-Cisl), aveva ricevuto rassicurazioni dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e dal ministro degli Affari Esteri, Paolo Gentiloni, circa l’impegno dello Stato a protezione dei pescatori siciliani.
“Il pattugliamento stabile – spiega il presidente del Distretto siciliano – è un deterrente nei confronti di uomini armati, senza scrupoli e serve a prevenire ulteriori incidenti che rischierebbero di complicare le già complesse e difficili attività diplomatiche che l’Italia e la Comunità Internazionale hanno avviato per creare una situazione di stabilità in Libia”.