In una gremitissima Sala del collare del Castello Chiaramonte, questo pomeriggio a partire dalle ore 18.00 si è parlato della difficile situazione dei precari comunali di Favara. Presenti al tavolo tecnico, oltre al sindaco Rosario Manganella, al presidente del consiglio, Leonardo Pitruzzella, al segretario comunale, dott.ssa Italiano e agli assessori Chianetta e Vita, i deputati nazionali Nino Bosco, Angelo Capodicasa e Tonino Moscatt.
Il concetto chiave, evidenziato più volte in tutti gli interventi, è quello di scongiurare il licenziamento di 70 precari che, oltre ad essere lavoratori, sono mariti, mogli e genitori che hanno famiglia. Tuttavia, con onestà intellettuale e senza far spicciola demagogia, i deputati presenti hanno anche sottolineato che “bisogna arrivare a Roma con la copertura finanziaria”, come ricorda l’on. del Pd Capodicasa. Il sindaco Manganella si è guadagnato l’applauso affermando che lui e la sua giunta, per i mesi restanti del 2015, rinunciano al “gettone di presenza e a qualsiasi indennità di carica. E’ poca cosa, però in questo momento di emergenza aiuta”. Inoltre, rivolge lo stesso invito ai consiglieri comunali, in buona parte presenti così come i segretari del Partito democratico, del Ncd e di altre forze politiche.
Per il presidente Pitruzzella vi è “grande sensibilità e presenza dell’assise cittadina alla situazione dei precari. Bisogna mettere mano ai conti e convocare una seduta straordinaria del consiglio comunale, insieme agli comuni che vivono la stessa drammatica situazione”. Tuttavia, la situazione si presenta molto più complicata perché non riguarda solo il piano della politica.
“La vicenda- ha affermato Capodicasa- si muove non solo sul terreno della politica, ma anche sul piano legislativo. Dobbiamo muoverci, perché bisogna arrivare in commissione a Roma con la copertura finanziaria. Copertura che deve essere trovata dentro al bilancio del comune di Favara”. Anche l’on. Bosco è dello stesso avviso. “La situazione è seria ed è stato grazie al nostro (dei deputati nazionali) interessamento che la commissione del Ministero degli Interni, è stata convocata per il 30 aprile. Una commissione che si riunisce ogni 4- 5 mesi”.
Dunque, il passaggio fondamentale è che a Roma si arrivi con la copertura finanziaria, altrimenti la pratica dei precari di Favara rischia di essere bocciata. Anche l’on. Moscatt ricorda che “la politica non può far miracoli se le carte non sono apposto. Ognuno per il proprio ruolo deve impegnarsi. Si tratta di una responsabilità condivisa per una città che ha bisogno di ossigeno”. In definitiva, mentre alla Regione in queste stesse ore si parla di approvazione del bilancio, il comune di Favara deve trovare le somme da portare a Roma. E purtroppo mancano solo 10 giorni a quel drammatico primo maggio, data di scadenza del contratto per 70 precari, uomini e donne, molti dei quali hanno superato i 50 anni di età e che, nella peggiore delle ipotesi, si ritroverebbero senza un lavoro.
1 commento
Ecco, il Comune è allo sfascio perchè invece di offrire servizi fa assistenza.
Nessuno ha ancora spiegato a cosa servono i 70 precari in mezzo ad una marea di dipendenti comunali fannulloni.
Siete senza speranza.