GUAI E TENERE SOTTO GAMBA LA GRAVE SITUAZIONE IN LIBIA E LA TENSIONE CHE DOMINA NEL CANALE DI SICILIA
“Apprendo da notizie di stampa che ci sono dubbi sulla tesi del tentato sequestro del peschereccio Airone”. Lo afferma Giovanni Tumbiolo, Presidente del Distretto Produttivo della Pesca sulla vicenda relativa al peschereccio Airone.
“Chi dichiara di avere dubbi sul tentato sequestro – aggiunge Tumbiolo – o è in mala fede o non conosce la grave situazione in Libia e la tensione che domina nel Canale di Sicilia, ma soprattutto non comprende lo stato d’animo dei nostri pescatori e dei loro familiari, che è di autentico terrore, alla luce delle tristi esperienze vissute.”
“Vale la pena di ricordare – continua Tumbiolo – che con le stesse modalità il motopesca ‘Daniela L.’ è stato condotto in porto in Libia, dove all’arrivo i pescatori sono stati rinchiusi nelle carceri libiche, processati, assolti dopo due anni; il risultato è che il peschereccio, dal 2012, si trova ancora in stato di sequestro nel porto di Bengasi”.