C’è disperazione tra i precari di Favara, disperazione destinata ad allargarsi a tutto il precariato siciliano.
Per la cronaca, la prima difficoltà al rinnovo del contratto di lavoro si è presentata il 31 Marzo scorso, quando l’amministrazione comunale non ha potuto rinnovare il rapporto lavorativo trovandosi nelle condizioni di predissesto finanziario e avendo aderito ad un piano decennale di riequilibrio economico.
Il sindaco Manganella concesse la proroga di un mese assumendosi tutte le responsabilità con una ordinanza sindacale che prorogava il rapporto tra il Comune e i lavoratori. In un mese, con l’aiuto dei deputati Bosco e Moscatt, doveva prodursi la necessaria documentazione per ottenere dalla commissione del Ministero degli Interni l’autorizzazione ad una seconda proroga dalla durata, questa volta, di due mesi. La copertura finanziaria è stata trovata grazie alla rinuncia al gettone di presenza della stragrande maggioranza di consiglieri e di amministratori.
Ieri 5 Maggio la commissione ministeriale si è riunita, ma non ha espresso alcun parere per gli ostacoli posti dal Jobs Act di Renzi che richiama il DL 6 settembre 2001, n. 368 “Fatto salvo quanto disposto dall’articolo 10, comma 7, il numero complessivo di contratti a tempo determinato stipulati da ciascun datore di lavoro ai sensi del presente articolo non puo’ eccedere il limite del 20 per cento del numero dei lavoratori a tempo indeterminato in forza al 1º gennaio dell’anno di assunzione. Per i datori di lavoro che occupano fino a cinque dipendenti e’ sempre possibile stipulare un contratto di lavoro a tempo determinato”.
Secondo la norma solo il 20 per cento potrà essere stabilizzata. Restando a Favara, i dipendenti di ruolo sono circa 140 e la percentuale salvezza dovrebbe essere di 28 unità a fronte di 350 precari.
Ovviamente il problema non è solo favarese ché in Sicilia sono 22mila i precari. Il sindaco Manganella sta lavorando su questo preciso aspetto e ha già ottenuto la convocazione di un incontro con Anci Sicilia mercoledì prossimo a Palermo per affrontare con gli altri sindaci la gravissima problematica.
2 commenti
Dietro ogni precario ci sono famiglie, bambini, persone con le loro aspettative ed i loro bisogni|
Non dimentichiamolo! La politica, che vuole ridurre costi e spese, non tocchi le famiglie e le persone e sappia dare le giuste risposte a tanta parte della comunità che vive momenti di angoscia.
mi dispiace per il 10% ma il restante 90% merita il licenziamento, in quanto sono dei fannulloni, ho si imboscano ho rifiutano qualche ordine di servizio