Continua la protesta del precari, al terzo giorno di occupazione del Palazzo. E cresce la disperazione di chi dopo ventiquattro anni vede svanire la certezza di un posto di lavoro.
Disperati nel quasi disinteresse dell’opinione pubblica, ché si è “ingaggiata” una sorta di guerra tra poveri, tra chi un lavoro non lo ha mai avuto e chi rischia di perderlo.
Diversamente la protesta dei precari dovrebbe essere il detonatore della bomba sociale disoccupazione, in una Favara martoriata, come tutta l’Isola, dalla mancanza di lavoro e, di più, dall’essenza di una programmazione politica che possa fare sperare nel positivo cambiamento.
I precari, i disoccupati, tutti i siciliani aspettano dalla politica soluzioni che non stanno arrivando a testimonianza di una inadeguata classe dirigente. Massacrati, nessuno escluso, dalla incapacità della stragrande maggioranza degli amministratori che ci siamo scelti. E al massacro non sfuggono gli imprenditori siciliani che vorrebbero essere trattati da italiani senza il marchio “doc”. Vorrebbero avere uno Stato amico, piuttosto che persecutore in un clima di sospetto che distrugge il poco di economia locale rimasto.
Vittime dello stesso male non dovremmo dividerci. Invece, dicevo, è guerra tra poveri. Ed è esattamente ciò che vuole l’incapace politica isolana.
Ci vogliono l’uno contro l’altro armato alla ricerca della personale salvezza. Non vogliono un popolo, ché ne hanno paura. Ma tanti piccoli gruppi con le fette di prosciutto sugli occhi in modo da non vedere che hanno in comune lo stesso interesse. Il disoccupato contro il precario e quest’ultimo contro i lavoratori a tempo indeterminato. E l’opinione pubblica contro tutti, perché la gente paga le tasse e non ha servizi.
Dovremmo, a mio parere, trasformarci da folla in popolo, come dice spesso don Mimmo Zambito.
2 commenti
Come in campo ecclesiale diocesano, da alcuni decenni l’orientamento pastorale è sintetizzato nello slogan “Da massa a popolo di Dio”, con graduali, positive ripercussioni e magari piccole, ma concrete realizzazioni……. specie a Favara…..adesso anche in politca si avverte l’urgenza di un’accelerazione per passare da folla a popolo…..un popolo cosciente e responsabile….con una classe dirigente nuova….adatta alla situazione ed al raggiungimento dello scopo…….la DSC accolta, studiata, metabolizzata, può offrire un notevole contributo in questa direzione…..urge un cambiamento culturale, premessa necessaria di quello comportamentale……
Salve a Favara come sentito dire ci sarebbero c. 380 precari .
La mia domanda cosa fanno
Se vado in giro per favara le strade sono piene di buche di chi e il compito di sanarli
Le ville di favara fanno pieta non ce un custode
E cetera
Cosa fanno loro si grattano le parti che sono all’ombra
Signori sono 380 persone e Favara dovrebbe essere pulitissima o non e compito suo
Pero alla fine del mese lo stipendio lo prendono anche se non lo meritano
Non tutti nuturalmente
Andanto nel wc pubblico dopo che laddetto alle pulizie era andato via faceva pieta cosa a pulito
Grazie