Riapre la piscina comunale di contrada Pioppo a Favara

La notizia è di questa mattina ed è comunicata con entusiasmo dall’assessore alla Pubblica Istruzione, Sara Chianetta. “La grande forza dell’assessore Chianetta”. Inizia così la telefonata a Sara Chianetta nella quale comunica la riapertura della piscina comunale, rimasta chiusa per settimane anche per la situazione difficile dei precari del comune.

“Dei 70 lavoratori precari , 3 sono adibiti alla piscina. Per permettere ai numerosi cittadini di poter usufruire della piscina- continua l’assessore Chianetta- l’Amministrazione comunale ha deciso di utilizzare i ‘vincitori’ delle borse lavoro”. Ricordiamo che la borsa lavoro è uno strumento formativo per facilitare, attraverso un’esperienza pratica, l’inserimento nel mercato del lavoro di persone appartenenti alle cosiddette ‘fasce deboli’, che in cambio dell’attività prestata ricevono una borsa, cioè un compenso. “Dunque 6 dei borsisti si occuperanno della piscina comunale”.

Nel futuro, la piscina comunale che, come ricorda l’assessore alla Pubblica Istruzione, “è un servizio a domanda individuale, cioè un servizio del quale contribuisce il cittadino per il 36%”, l’Amministrazione ha deciso di abbassare ulteriormente i costi a carico del favarese, avvalendosi dei lavoratori ASU. “Ci sono circa 49- 50 lavoratori ASU che alle casse comunali costano pochissimo, in quanto gli si paga solo la quota assicurativa. Dunque- conclude Sara Chianetta- è possibile utilizzare il personale ASU per tenere attivi servizi come quello della piscina comunale”. Ed è un fatto positivo l’apertura della piscina comunale di Favara anche se l’attenzione è sempre focalizzata sulla questione dei precari che vivono i giorni nell’attesa di risposte, con sguardi velati di rabbia e dolore.

“Importanti le parole dell’On. Panepinto. Non siamo lasciati soli e bisogna lavorare affinchè situazioni del genere non si verifichino più in futuro. D’altro canto, il Comune di Favara deve garantire il servizio a coloro che utilizzano la piscina per scopi terapeutici e salutari”. E per questa volta, possiamo utilizzare lo slogan tanto caro a Sara Chianetta: fatti e non parole!

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