IN SICILIA CAMBIANO I REQUISITI IGIENICO-SANITARI MINIMI STRUTTURALI ED ORGANIZZATIVI PER LE STRUTTURE NON GOVERNATIVE CHE INTENDONO STIPULARE APPOSITE CONVENZIONI CON LE PREFETTURE
A Trapani, pronto il licenziamento per 40 lavoratori del comparto sociale. Uno scenario possibile, conseguenza della decisione della Prefettura di Trapani di trasferire, entro il 31 maggio prossimo, i richiedenti asilo ospiti del Centro di prima accoglienza, CARA di Salina Grande alle porte di Trapani, con chiusura della struttura.
Dal primo giugno 2015 tutte le attività contrattuali previste nella convenzione di gestione dei servizi presso il CARA di Salina grande, a suo tempo stipulata tra la Prefettura di Trapani e la Cooperativa sociale Badia Grande, dovranno essere interrotte.
A seguito della nota della Prefettura di Trapani dello scorso 28 aprile con la quale il Prefetto Leopoldo Falco, comunica il trasferimento degli ospiti presenti presso il CARA di Salina Grande, sono venuti meno i presupposti gestionali per la cooperativa Badia Grande.
Sono 178 i lavoratori dipendenti della Cooperativa dislocati nelle diverse strutture per la gestione dei centri di accoglienza degli immigrati ed in 40 unità, tra full time e part time si ritrovano in eccedenza e prossimi al licenziamento.
La cooperativa, difatti ha già avviato l’esame congiunto con le organizzazioni sindacali per la mobilità, come disciplinata dalla legge n.223 del 23 luglio 1991, articoli 4, 5 e 24.
Sulla vertenza lavorativa interviene il Reggente di Ugl Sicilia, Giuseppe Messina.
“Ci preoccupa il futuro di 40 operatori della cooperativa sociale Badia Grande che potrebbero ritrovarsi licenziati per effetto della chiusura del CARA di Trapani decisa dalla Prefettura e prevista per il 31 maggio prossimo”.
“La decisione di chiudere il CARA di Salina grande arriva in un momento in cui il flusso continuo e in forte aumento di sbarchi di migranti in Sicilia farebbe pensare, invece, ad un ulteriore potenziamento delle strutture di prima accoglienza”.
“Siamo preoccupati per il futuro dell’ospitalità complessiva che la provincia di Trapani sarà in grado di offrire ai migranti. La costituzione dell’albo regionale presso l’assessorato regionale alla Salute e l’introduzione dei requisiti igienico-sanitari minimi strutturali ed organizzativi per le strutture non governative che intendono stipulare apposite convenzioni con gli Uffici Territoriali di Governo – Prefetture regionali potrebbe portare ad un ulteriore allungamento dei tempi per la strutturazione di una adeguata ospitalità dei migranti per i prossimi mesi in provincia di Trapani”.
“In quanti tra le cooperative sociali e gli operatori del comparto sono in possesso dei requisiti previsti dal decreto dell’assessorato Salute n.680 del 20 aprile 2015 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana?. Ed intanto ci sono 40 lavoratori che rischiamo il posto di lavoro, per i quali chiediamo alla Prefettura di aprire un Tavolo di crisi per individuare possibili percorsi utili a salvaguardare tutti i posti di lavoro.
“Ho incontrato i lavoratori del CARA di Salina grande ed ho registrato la grande preoccupazione per il futuro lavorativo. Non possiamo restare in silenzio rispetto a questa emergenza sociale che arriva in un momento in cui i flussi dei migranti sono in continuo aumento e la Sicilia, e quindi la provincia di Trapani, dovrebbero attrezzarsi al meglio per ospitare coloro che scommettono la propria vita per la ricerca della libertà e di una vita migliore”.
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CARA di Trapani. Messina (Ugl), a rischio 40 posti di lavoro
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