Gaetano Airò
Il maestro Manganella non si smentisce mai, sul piano di riequilibrio non mantiene le promesse.
Era partito bene, aveva detto in quella seduta del Consiglio comunale del 17 marzo che avrebbe coinvolto tutti, maggioranza e opposizione, ma nulla di fatto.
Ancora una volta Sasà non si smentisce e come il suo solito fare, non convoca i tavoli istituzionali, non convoca nemmeno la sua misera maggioranza, ne tanto meno tiene conto dell’opposizione.
Anzi, non si presenta nemmeno in Consiglio, quando lo stesso è chiamato a rispondere sullo stato dell’arte del piano di riequilibrio forse perché impegnato con la sua bella fascia tricolore in manifestazioni culturali. Questa inerzia da parte di Manganella sta solo contribuendo ad inasprire il clima di polemiche e di dissenso.
Due mesi di riflessione sono troppi, il sindaco esca “dall’inerzia” e ottemperi alle promesse fatte in Consiglio.
Sono trascorsi più di sessanta giorni dall’approvazione in Consiglio comunale del piano decennale di riequilibrio e proprio in quella sede, la pubblica assise, dimostrando alto senso di responsabilità, nell’esclusivo interesse dei cittadini, ha deciso di procedere all’approvazione del piano per dare al sindaco la possibilità di mettere in atto tutte le azioni necessarie a scongiurare il dissesto finanziario nel nostro Comune.
Ad oggi, purtroppo, siamo costretti a constatare che a fronte della coerenza e del senso di responsabilità che il Consiglio comunale ha dimostrato, il sindaco non ha ancora fatto nulla.
Questo significa che si sta perdendo tempo e a pagarne le spese sono solo i cittadini.
Per queste ragioni chiediamo che il sindaco, mantenendo fede all’impegno assunto, proceda immediatamente alla redazione del piano.
Per questo il sindaco si metta immediatamente a lavoro e ci dia delle date certe e su casa intende fare per il bene del nostro paese. Lo deve ai cittadini, lo deve a Favara che non merita di essere strumentalizzata e che ha il diritto di avere risposte chiare sul proprio futuro.
Non pensi Manganella di umiliare i consiglieri comunali portando la sua proposta di riequilibrio decennale all’ultimo momento, in quella occasione il suo consumato metodo sarà destinato al fallimento. Non ci saranno approvazioni a sacco d’ossa pur di liberarlo dalle sue grandi e gravi responsabilità.