LA SICILIA CHE ARRETRA PER COLPA DI UNA POLITICA DI SINISTRA MIOPE E LONTANA DAL POPOLO
In una lettera aperta indirizzata al Presidente della Regione dell’Onorevole Vincenzo Figuccia, vice presidente del Gruppo parlamentare di Forza Italia all’Ars fa un’analisi puntuale e puntigliosa che fa emergere il sentimento di contestazione del popolo siciliano. Dei lavoratori rimasti senza lavoro, dei giovani senza prospettiva futura e senza possibilità di acceso alla formazione adeguata ed alle esperienze aziendali , ai lavoratori precari condannati dalla perversione politica a non avere futuro, e così via.
La certezza poi della perdita di ingenti risorse comunitarie per incapacità di spesa la dice lunga sulle responsabilità politiche del governo regionale e dei partiti che ne sostengono la maggioranza parlamentare all’Ars.
Di seguito la lettera di Figuccia
“La Sicilia sta vivendo una delle fasi peggiori della sua storia.
Nell’espletamento del mio mandato in questi mesi ho avanzato numerose proposte attraverso disegni di legge, emendamenti, mozioni.
Ho chiesto chiarimenti attraverso interrogazioni parlamentari, incontri con assessori e dirigenti dell’ amministrazione Crocetta che tutti sanno non condivido e contesto.
Si è sempre trattato di iniziative che volevano tutelare fasce deboli della popolazione, che guardavano ad evitare che le condizioni di disagio dei più deboli potessero aumentare.
Ho fatto proposte che avrebbero anche garantito sviluppo e sopratutto opportunità di crescita e di lavoro in una terra dove chi può, manda i suoi figli lontano e chi non può, rischia di scivolare in sacche di povertà e marginalità sociale.
Con questa consapevolezza nelle scorse settimane ho portato avanti con sacrificio e mettendo a serio rischio la mia stessa salute uno sciopero della fame. L’ho fatto perché ritenevo e ritengo che quando un uomo perde il lavoro, viene messo in discussione non solo il suo reddito ma la sua stessa vita, il suo rapporto con la famiglia, con gli amici, con i suoi stessi figli. L’ho fatto perché ritengo che in questi mesi ci sia stata una palese negazione dei diritti fondamentali dell’uomo. E a ciascuno di quei singoli uomini ho inteso e intendo offrire solidarietà, vicinanza e sostegno.
Da uomo a uomo. Prima ancora che da politico.
In assessorati strategici come quello al lavoro si sarebbero potuti utilizzare strumenti importanti attraverso il rilancio delle politiche attive del lavoro.
Ma serviva impegno, competenza e buona fede. Invece si è voluta innescare una guerra tra poveri. Le prime vittime eccellenti sono state le risorse umane impegnate nella formazione.
Settore dove andavano puniti i ladri, gli sprechi e le ruberie e dove invece chi è stato penalizzato sono stati ancora una volta i lavoratori, gli utenti e le loro famiglie.
Poi gli operatori dei rifiuti, a partire dagli Ato e dagli ex temporary. Ancora quelli impegnati nel settore dell’acqua, degli enti vigilati, dei forestali, delle ex province, dei trasporti, i tanti soggetti in mobilità e le troppe persone disoccupate alle quali non si sta offrendo alcuna prospettiva.
Questa settimana sono stato tre giorni a Bruxelles e i funzionari mi hanno spiegato che la Sicilia perde tantissime risorse perché non riesce a presentare buoni progetti secondo i giusti criteri.
Inizialmente mi sono anche vergognato di essere un deputato, ma il mio amor di patria e il mio orgoglio da Siciliano puro sangue mi hanno invitato ad avere una reazione tale per cui oggi mi sento ancora più determinato e arrabbiato di prima, rispetto alle ingiustizie e alle cose da fare.
A proposito di ingiustizie, appena atterrato a Palermo, la mia splendida città, sono stato contattato da tanti soggetti impegnati nel bacino ex Pip. Si tratta di persone che da 15 anni sono impegnati in attività lavorative all’interno della pubblica amministrazione,
gente che non riceve una retribuzione da oltre due mesi, che non riesce più a pagare l’affitto di casa e che rischia di non poter garantire il diritto allo studio ai propri figli.
In questa terra tutti i figli dovrebbero essere uguali e non oggetto di discriminazione come succede.
Togliere a questi soggetti la malattia e le ferie significa negare il diritto alla salute.
Chi non si trova all’interno di un ente, spesso non lo e’ non per sua scelta ma per indolenza della pubblica amministrazione, che non ha saputo governate i processi e che nell’incuria ha determinato situazioni francamente insopportabili.
Ritengo che questa gente dopo 15 anni meritava di fare un passo in avanti e non cinque indietro.
Sento parlare di progetti da troppo tempo. Ma ad oggi nulla di concreto. Chiedo pertanto che si proceda subito ai pagamenti e all’ avvio di persone ormai stanche e ridotte alla fame.
Si avvii inoltre subito un confronto serio e definitivo attraverso cui mettere la parola fine ad un percorso che non può essere lasciato alle circolari, alle direttive e alle singole interpretazioni di un assessore che procede ormai a briglie sciolte.
Serve porre fine a questo enorme danno economico e psicologico perpetrato a danno di troppe famiglie e interrompere una fase che ha generato solo caos e confusione mettendo al centro lavoro, giustizia e legalità.
Certamente in questi 15 anni il bacino ex Pip ha vissuto storie e vicende che io non posso aver conosciuto visto il mio recente impegno in politica e considerato che nel 2001 avevo da poco terminato i miei studi universitari.
Probabilmente ci sono state storture e responsabilità ascrivibili a chi nel tempo ha avuto ruoli di governo nella gestione di processi complessi e a me sconosciuti. Serviva certamente fare chiarezza ma non credo sia questo il modo.
Sono consapevole che il mio ruolo di semplice parlamentare e per di più di opposizione al suo Governo, mi confina ad un’azione propositiva e certamente non mi mette nelle condizioni di poter avviare provvedimenti esecutivi come invece spetta agli assessori e a chi ha ruoli e responsabilità di governo.
Per queste ragioni sottopongo al Presidente della Regione queste riflessioni rendendomi disponibile per qualsiasi confronto nelle sedi opportune”.
Uno del popolo
Vincenzo Figuccia
2 commenti
Cosa si può ricavare da uno che, rispondendo ad un collega della formazione nella sua pagina, sostiene che non è lui a doversi vergognare ma gli enti ed è con loro che dobbiamo prendercela facendo intendere che non è suo il problema e ancora più grave non riconosce i danni da lui stesso provocati? Ha dimostraro oltre che cinismo anche indifferenza. In tutti i casi capendo la cazzate che aveva scritto a ridosso della coda di una campagna elettorale ha cancellato. Vincenzo, tu lo sai che ho agevolato il dialogo fino allo spasimo e che ho scritto un’infinità di lettere aperte e appelli, ma mi sono resa conto che è tempo perso e che l’unica soluzione è cacciarlo e non solo per la mia categoria ma è una catastrofe per tutta la Sicilia e i siciliani.
Vincenzo sei un grande uomo. Questa gente è tanto malvagia e tanto incapace ed ignorante che preferisce perdere i finanziamenti che farsi supportare da persone competenti. Hanno fatto perdere il lavoro a migliaia di persone. Parlano tanto di dispersione scolastica. Il fondo sociale mette a disposizione cifre enormi per questo obiettivo e loro che fanno? Non fanno partire neanche i corsi dell’obbligo formativo perdendo risorse preziose e abbandonando centinaia di minori a rischio e offrendoli alla malavita su un piatto d’argento. Ormai abbiamo capito che con questi elementi siamo in un vicolo cieco. I danni che hanno causato sono irreparabili. Solo cacciandoli via possiamo sperare in un domani.