Il partito della Rifondazione Comunista di Favara, fa sapere che voterà “no” al piano di riequilibrio finanziario.
“I vari interventi fatti dal nostro consigliere comunale – scrivono i rifondati nel loro comunicato – sia in pubblica assise che nella varie commissioni consiliari sono stati volti a sostenere sistematicamente che il piano di riequilibrio è il male maggiore per questa città. Nonostante la nostra netta posizione, per spirito di responsabilità abbiamo cercato di collaborare con l’amministrazione nella realizzazione di tutte quelle misure adeguate che potevano in qualche modo migliorare la situazione finanziaria del comune di Favara proponendo più volte soluzioni inascoltate. Inoltre, dopo aver studiato il piano finanziario e rilevato alcune sue lacune ci siamo conviti più di prima che la nostra posizione è la più corretta nei confronti della città.
Non a caso, il piano è costruito da corposi aumenti di tasse ed imposte, da pochissimi tagli, e da nessuna alienazione o valorizzazione dei beni comunali. Infine le poche misure proposte mancano di metodo. Esempio eloquente è l’aumento della TOSAP senza aver previsto il piano di incasso della tassa. Altra criticità è il mancato potenziamento del corpo dei vigili urbani che si rivelerebbe prezioso nell’intercettazione dell’evasione fiscale e nel controllo del traffico cittadino. Combattere l’evasione significherebbe garantire maggiori introiti per le magre casse comunali. In sintesi, il piano finanziario doveva tenere conto che la nostra popolazione non è più in grado di pagare questi salatissimi tributi dalla aliquote massime. Dal nostro punto di vista sarebbe stato più opportuno abbassare sensibilmente le tasse al fine di ottenere un allargamento della platea contributiva. In altri tempi si sarebbe detto: “pagare tutti per pagare meno”.
In sintesi il piano proposto contiene gli stessi provvedimenti pesanti che conterrebbe il dissesto finanziario, con l’aggravante che non risolverà i problemi del’Ente ed avrà solo il risultato di uccidere la città lentamente in 10 lunghi anni di agonia, con il risultato di salvaguardare la classe politica attuale e passata. In questi casi il bisturi è più efficace di qualunque terapia agonizzante. Votare “No” ( ed invitare gli altri a fare altrettanto) significa per noi assicurarci con il commissariamento che chi ha sbagliato paghi per i suoi errori e soprattutto permetterebbe alla città di rinascere dalle sue ceneri.
Intanto il piano di riequilibrio finanziario ha già dato i primi frutti amari e cioè il quasi sicuro licenziamento dei lavoratori precari”.
1 commento
Il vostro è un grande atto di coraggio e di responsabilià,che dovrebbe essere seguito dagli altri consiglieri comunali!