Sulla partecipazione diretta dei favaresi è difficile fare un confronto con il passato. Ieri, semplicemente, non c’era o è stata poca cosa. Oggi con i social network e i giornali online la gente si incontra già nelle piazze virtuali e si organizza per scendere in quelle reali. Un fenomeno che abbiamo già visto ad Agrigento. E gli agrigentini come i favaresi, almeno in passato, hanno dimostrato di non avere la vocazione alla protesta di massa e alle manifestazioni. Eppure, in via Atena si snodò un affollato corteo fino a Piazza Pirandello.
Ieri in tarda serata, appena pubblicata la notizia dell’invito alla cittadinanza di incontrarsi in piazza Cavour venerdì prossimo, i contatori del giornale sono letteralmente impazziti. Oggi sono pochi i favaresi che sconoscono l’iniziativa.
Parteciperanno? A differenza del passato, adesso sanno. Sanno della protesta organizzata e sono esasperati dalla pessima politica. Sanno di pagare una elevata imposizione delle tasse e di non ricevere una adeguata contropartita in servizi, ché se non fosse così, benedetti i soldi. Ma quando si arriva a rinunciare a soddisfare le necessità di famiglia per mettere da parte il denaro necessario per pagare le tasse, vuol dire che il sistema si è collassato.
Non è più possibile continuare a tentare di tirare il succo alle pietre. Non è altresì possibile agire come in passato, tanto il popolo è bove. Hanno tirato troppo la corda e la pazienza si è esaurita.
Questo mi convince che i favaresi parteciperanno alla civile manifestazione programmata per Venerdì prossimo. Andranno in piazza per distruggere il concetto del “tanto non parla nessuno”.
Adesso parleremo e diremo che ci vergogniamo dell’abbandono della nostra città. Ci vergogniamo della busta appesa al laccio, entrata nell’abitudine di molti concittadini per una ordinanza del sindaco, poi, a danno fatto, vietata. Ci vergogniamo della poca pulizia delle nostre strade, del posteggio selvaggio, della viabilità e di un lungo elenco di negatività, che potrebbero, in gran parte, risolversi con la semplice attestazione veritiera da parte di alcuni responsabili degli uffici comunali e con adeguati controlli degli amministratori.
C’è stato un cittadino utente silenzioso, al quale si poteva fare e dare tutto e il contrario di ciò. Oggi l’utente non è più muto, parla sulle piazze virtuali e Venerdì prossimo parlerà in quella reale.
1 commento
Ben detto !